Varie, 6 marzo 2013
Egidia Mamoli, 67 anni. Milanese, «solare, gentile, sempre pronta a dispensare alle vicine consigli per abbellire i balconi», sposata da una vita con Umberto Donda, 76 anni, imprenditore del settore termoidraulico, pensionato ma ancora in attività, «affabile, distinto, elegante», da qualche tempo depresso per via di qualche debito
Egidia Mamoli, 67 anni. Milanese, «solare, gentile, sempre pronta a dispensare alle vicine consigli per abbellire i balconi», sposata da una vita con Umberto Donda, 76 anni, imprenditore del settore termoidraulico, pensionato ma ancora in attività, «affabile, distinto, elegante», da qualche tempo depresso per via di qualche debito. L’altra notte il Donda prese la sua Smith and Wesson calibro 38, raggiunse in punta dei piedi la moglie che dormiva, e le sparò un colpo alla testa. Quindi si sdraiò accanto alla salma, si puntò l’arma alla tempia e fece fuoco. La mattina dopo, entrando in casa, il domestico filippino, alla porta della camera da letto, vide un biglietto: «Non entrare, avvisa i carabinieri e Matteo» (il figlio della coppia). Nell’appartamento, altre due lettere, nelle quali l’uomo si definisce un «vigliacco», chiede «scusa» per il gesto e lo spiega con le difficoltà economiche. Nottata tra lunedì e martedì a San Felice, frazione di Segrate (Milano).