Varie, 5 marzo 2013
CRIMI Vito. Palermo aprile 1972. Politico. Senatore del Movimento 5 Stelle eletto il 24-25 febbraio 2013
CRIMI Vito. Palermo aprile 1972. Politico. Senatore del Movimento 5 Stelle eletto il 24-25 febbraio 2013. Scelto per alzata di mano come capogruppo al Senato per il M5S (34 voti su 57 senatori). Figlio di impiegati, Diplomato col massimo dei voti al liceo scientifico, si è iscritto alla facoltà di Matematica senza laurearsi. Nel 1999 vincitore di un concorso per diventare assistente giudiziario alla Corte d’Appello di Brescia (i suoi compiti: dalla gestione del personale all’organizzazione e gestione dell’anno giudiziario, dai bandi di gara europei per le forniture del nuovo Palagiustizia di Brescia al portale web degli uffici giudiziari della città) • Nel 2010, candidato governatore alle regionali in Lombardia, racimolò 144.585 voti (il 3%; e il Movimento 99.390, il 2,33%) • «La sua attività politico-sociale l’ha svolta per anni in parrocchia, a Palermo, nel suo quartiere, il difficile Settecanoli/Brancaccio. Nel curriculum, preparato per presentarsi ai militanti, scrive: “All’età di 27 anni mi sono trasferito a Brescia per lavoro, ho sposato mia moglie Cristina e ho avuto un figlio. Qui ho svolto per circa tre anni l’attività di capo scout, rispolverando una passione che non avevo mai perso, lo scoutismo. Scout una volta, scout per sempre. Il motto ‘estote parati’ (sempre pronti) rimane per me un punto di riferimento. E la promessa ‘sul mio onore, di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese, aiutare gli altri in ogni circostanza e osservare la legge scout’, la considero una promessa solenne che tuttora ritengo un dovere rispettare. Il primo punto della legge scout, che pongo come riferimento obiettivo in ogni ambito della mia vita, è ‘considerare proprio onore il meritare fiducia’”» (Paolo Stefanini, Linkiesta 11/12/2012) • Dice che il padre, socialista, gli ha insegnato a dare del tu a tutti: «Soprattutto a quelli importanti, per principio» (Maria Corbi, La Stampa 5/3/2013).