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 2013  marzo 05 Martedì calendario

LA TIGRE VIETNAMITA RALLENTA LA SUA CORSA

Il Vietnam arretra dal suo ruolo di prossima "tigre" asiatica. La sua parabo­la, che l’aveva portato a una crescita record dell’8,4% nel 2005 è ora discendente, ma restano ampie potenzialità e un concreto peso in ambito regionale.
Strutture in crescita, una po­polazione attiva dal costo an­cora attraente, le potenzia­lità offerte dal mercato co­mune dell’Asean (Associa­zione delle nazioni del Sude­st asiatico) che si concretiz­zerà a fine 2015, fanno del Paese un polo di attrazione per investimenti e turismo, ma rendono ancora più evi­denti i suoi limiti, in partico­lare nella gestione politica. Incompleta è infatti la sua adesione al­l’economia di mercato, do­po essersi dis­sociato dal 1986 da quel­la pianificata d’impostazio­ne sovietica. La classe media, prima esaltata come ele­mento centrale dello svilup­po, è ora devastata da reces­sione e incertezza; investi­menti immobiliari e finan­ziari hanno dimostrato di es­sere non solo rischiosi ma so­vente fallimentari; resta il di­vario di benessere e poten­zialità tra Nord e Sud, con quest’ultimo a fornire il 70% di ricchezza complessiva ma con un ritorno inadeguato in investimenti pubblici, libertà d’impresa e diritti civili.
Decenni di cattiva ammini­strazione hanno drenato ri­sorse e tolto fiducia al Paese. Lo scorso anno il progresso del Pil si è fermato al 5,05%, il più basso da 13 anni; la cri­si del credito, il picco nei fal­limenti d’impresa (55mila lo scorso anno), una Borsa che ha perso metà del valore dal 2007 e una bolla immobilia­re di fatto mai decollata ma già sgonfiatasi, hanno colpi­to la classe media e rallenta­to lo slancio economico.
In un Paese appesantito da burocrazia e corruzione ma cosciente che territorio, ri­sorse e popolazione posso­no fare da volano a un forte incremento del turismo, de­gli investimenti e delle pro­duzioni, continua l’ammo­dernamento delle infrastrut­ture. Gli investimenti vietna­miti nel vicino Laos, dal 1989 al 2011, valgono quasi 5 mi­liardi di dollari. Anche l’ex­port segnala una forte possi­bilità di crescita: il Paese, che ha dimostrato di potersi im­porre sui mercati internazio­nali con prezzi e qualità com­petitivi, oggi è il secondo e­sportatore di riso al mondo. Alla sfida di una profonda riforma del suo regime, si ag­giunge quella di altri Paesi e­mergenti, Indonesia e Myan­mar tra tutti. Il Vietnam ha un indubbio vantaggio nella sua esperienza e nei 90 mi­lioni di cittadini istruiti e di­sciplinati, ma vicini e com­pagni di viaggio nell’Asean possono vincere sul piano del costo della manodopera e sulla vastità delle loro ne­cessità.