Francesca Schianchi, La Stampa 5/3/2013, 5 marzo 2013
ALLA CAMERA CON SPILLE E ZAINETTI "MA QUI LA GIACCA E’ OBBLIGATORIA"
Dalla buvette sono spariti vini millesimati, scatole di cioccolatini e biscotti. Via, via, scaffali vuoti: non sia mai che poi qualcuno urli alla Casta. Nella posta interna, finita l’era della precedenza da dare agli onorevoli deputati, come da minaccioso cartello ben esposto: via pure lui, non c’è più. Sparito l’accesso riservato alla storica emeroteca dalle luci fioche e i divanetti morbidi, non ci sono più nemmeno ascensori riservati: cittadini fra i cittadini, onorevoli, giornalisti e funzionari viaggeranno tutti allegramente stipati nelle stesse cabine. Saranno un caso queste novità, ma la Camera dei Deputati pare proprio prepararsi all’avvento della pattuglia Cinque stelle.
La pattuglia ieri ha fatto la sua comparsa: abiti casual, scarpe da ginnastica, il neosenatore Marco Scibona con doppia spilla «Movimento 5 Stelle», sullo zainetto e sul bavero della giacca, e pure una spilletta No Tav, un gruppetto di una decina di eletti grillini verso le undici del mattino si è presentato alla Camera. Regolamento vorrebbe che, fino al momento della proclamazione, non possano entrare, ma si trova un accordo. Passaggio al metal detector, che non sarà più necessario quando saranno ufficialmente onorevoli, pardon cittadini («noi i controlli li passeremo sempre, come tutti, tutti i giorni», garantisce però un’eletta), e visita al Servizio competenza parlamentari. Gli adempimenti burocratici dovrebbero iniziare lunedì prossimo o, in caso di anticipo della prima seduta, già domenica, nella Sala del Mappamondo. Ma i parlamentari del M5S cominciano a informarsi: cinque o sei si sono presentati venerdì scorso, qualcun altro ieri. «Non firmeremo nulla in bianco, vogliamo avere il tempo di leggere i documenti con calma», spiegano.
«Sono stati gentili, ci hanno dato alcune informazioni e spiegato che la documentazione è online», racconta uscendo Laura Castelli, deputata del Piemonte. Qualcuno, dentro, pare abbia chiesto già chiarimenti su spese e conti della Camera. «Trasparenza ce n’è poca e noi controlleremo tutto, spulceremo i bilanci voce per voce», promette la Castelli. Non saranno i primi: i Radicali da anni scansionano bilanci e rendiconti e denunciano sprechi. Ma proprio per questa loro vocazione, si aspettano già nel Palazzo, è probabile che nella divisione dei compiti d’Aula i grillini chiederanno di eleggere un deputato questore, posizione ottimale per controllare ogni euro che esce.
I commessi già si interrogano pensierosi sul da farsi. Ieri alcuni eletti non indossavano la giacca. Per regolamento, invece, a Montecitorio gli uomini non possono entrare senza. «Per oggi è andata così, ma la prossima volta dovremo dirglielo, onorevole deve mettere una giacca…», sospira uno. Per non parlare delle foto in Aula e in Transatlantico: non si potrebbe farle, ma se in nome della trasparenza, si metteranno tutti a filmare e fotografare? «Dovremo fare loro notare che non si può». Almeno finché non cambieranno il regolamento.