Il Fatto Quotidiano 1/3/2013, 1 marzo 2013
SERGIO? PRESTITI, COLICHE E VALIGETTE
Per anni, sono stati suoi collaboratori più fidati. Lo conoscono da prima che diventasse senatore. Ecco cosa dicono di lui ai pm.
Patrizia Gazzulli, l’ex segretaria
“In particolare negli anni immediatamente precedenti alla sua elezione al Senato, il De Gregorio spendeva moltissimo danaro, molto di più di quanto incassava (...) io venivo continuamente chiamata dai direttori delle suddette banche che mi chiedevano di coprire gli assegni firmati dal De Gregorio (...) mi risulta personalmente e con certezza che il De Gregorio ha sempre chiesto soldi in prestito a tutti: imprenditori, amici, usurai e perfino ai dipendenti; al riguardo confesso di aver prestato perfino io dei soldi al De Gregorio prelevandoli sul conto della mia anziana madre. (...) Per ciò che riguarda il periodo successivo, quello ciòè che parte dal 2006 (anno nel quale il De Gregorio fu eletto al Senato) le cose cambiarono, almeno fino ad un certo punto, nel senso che il Senatore De Gregorio cominciò a darmi, e senza andare in affanno come prima, somme in contante e sempre con banconote da 500 euro (...) Mi disse, sorridendo, che da lì in poi, almeno per un certo periodo, non avremmo avuto più problemi dal momento che l’onorevole Berlusconi gli aveva dato del danaro”
Marco Capasso, l’ex assistente
“Non appena De Gregorio venne eletto a Presidente della Commissione Difesa con i voti del centrodestra, compresi che il De Gregorio stava “virando” verso il centrodestra (...) Io ero presente quando Lavitola veniva a trovare al Senato il De Gregorio o quando telefonava. (...) I momenti più eclatanti di questo “avvicinamento” operato da Lavitola furono quando il De Gregorio era ricoverato presso una Clinica di Roma e si presentarono Lavitola e Berlusconi per dare un segno di amicizia e “vicinanza” al De Gregorio, che, ringalluzzito da questo fatto, nonostante la colica renale appena patita, andò in Senato a votare contro il Governo. (...) De Gregorio mi consegnava più volte a settimana (...) buste, plichi, documenti, pacchi, da portare a Napoli (...) Ricordo che in alcuni casi mi ha detto di stare molto attento perché la busta conteneva cose di particolare valore, che, ovviamente, tenuto conto del tipo di involucro e del contenuto che intuivo esserci all’interno (dalla forma della busta e al tatto) non potevano che essere banconote. (...)
Andrea Ventromile, l’ex commercialista
“Ricordo che stavo con De Gregorio nel suo ufficio quando si presentò il Lavitola con una borsa che io sapevo che era piena di soldi in quanto fu lo stesso De Gregorio che mi annunciò la visita di Lavitola che gli avrebbe consegnato i soldi di Berlusconi quale ringraziamento per il passaggio al suo schieramento politico. Quando il Lavitola entrò nella stanza De Gregorio (all’epoca era Presidente della Commissione Difesa del Senato) dopo alcuni convenevoli quest’ultimo mi chiese di uscire. Dopo quando rientrai la scrivania di De Gregorio era piena di soldi. (...) I soldi erano nel cassetto, li vidi perché il De Gregorio ne prelevò una parte per pagare un suo collaboratore.
Maria Lavitola, sorella di Valter
“Con riferimento ai rapporti tra il De Gregorio e Lavitola posso dire che io li chiamavo il ‘gatto e la volpe’. (...) In precedenza tuttavia avevo lavorato alle dipendenze di De Gregorio ed in particolare era stata assunta dalla società che gestiva una rete televisiva denominata Italia Mia. La redazione si trovava a Caserta sud. Faceva parte del network del De Gregorio che ruotava intorno ad Italiani nel Mondo. Ho lavorato più o meno dal 2004 al 2006. Questo lavoro lo ebbi proprio grazie a mio fratello che era in ottimi rapporti con il De Gregorio. Più precisamente per la verità, la mia famiglia e quella del De Gregorio sono legate da vecchia amicizia che risale addirittura al periodo durante il quale, mio padre buonanima Giuseppe, era consulente di parte di Raffaele Cutolo e il De Gregorio era giornalista ed intendeva scrivere sulle vicende della Nuova Camorra Organizzata.