Paolo Mastrolilli, La Stampa 4/3/2013, 4 marzo 2013
EBREI AMERICANI IN ALLARME: ANTISEMITI TRA I CINQUESTELLE
Su diversi media online americani legati alla comunità ebraica sta scattando l’allarme per le posizioni di Beppe Grillo e del suo Movimento, giudicate anti israeliane e in certi casi anti semite.
L’attenzione su questo problema era stata attirata dall’intervista con l’ex comico che il corrispondente a Roma del giornale Yedioth Ahronoth, Menachem Gantz, aveva pubblicato a giugno dell’anno scorso. Allora Grillo aveva confermato di temere che Israele potrebbe diventare la causa della Terza Guerra Mondiale, aveva accusato il Mossad di manovrare tutta l’informazione sul Medio Oriente che arriva in Europa, aveva detto che i discorsi di Bin Laden erano stati tradotti male e la sua fine lo insospettiva, e aveva difeso la politica iraniana.
Ora che il Movimento 5 Stelle ha vinto le elezioni, alcuni media sono tornati ad esaminare le sue posizioni, per rileggerle in chiave delle responsabilità politiche che potrebbe avere. L’American Thinker, un sito conservatore, ha inquadrato il fenomeno a livello continentale, con un articolo intitolato “Dangerous Times: How Euro-socialism Set off a Fascist Bomb”. Il punto è dimostrare che gli errori del socialismo europeo stanno riaprendo le porte al fascismo, e il risultato di Grillo viene paragonato a quello ottenuto da Mussolini nel 1922. Il pezzo dice che l’ex comico sta sfruttando la reale corruzione per lanciare un messaggio populista contro il mondo della finanza: «Ora il Clown ha la sua fonte di soldi e ideologia, che porta diritto a Teheran. Lui odia gli ebrei: il suo sito li cita 2.500 volte, e cita l’Iran 2.500 volte. Il Clown ci dice che l’Islamic Development Bank non esige interessi: questa è pura propaganda islamo -fascista». L’America Thinker accusa Grillo di demagogia e aggiunge: «Gli ebrei governano il mondo attraverso l’usura (questa è una vecchia storia in Europa)».
Toni simili si ritrovano anche su Tablet Magazine e sull’Algemeiner, che riprende un articolo di Giulio Meotti in cui si ricordano le uscite di Beppe contro «l’industria dell’Olocausto», la difesa degli attacchi di Mel Gibson agli ebrei, e le frasi pubblicate dai militanti sul blog e su Facebook, tipo «Israele è come la Germania nazista». Il pezzo riporta le dichiarazioni di Davide Romano della sinagoga di Milano Bet Shlomo, secondo cui «Grillo ha un problema con gli ebrei».
Naturalmente non siamo ancora alla presa di posizione dei grandi media americani, dal New York Times alla Cnn, ma la preoccupazione della comunità ebraica americana comincia a correre sul filo della rete. In particolare ci si chiede quali effetti potrebbe avere l’ascesa di Grillo sulla politica estera di Roma, visto che lui stesso ha detto di considerare il proprio suocero iraniano come punto di riferimento nella valutazione delle vicende mediorientali. Basti pensare che il Movimento 5 Stelle, restando all’opposizione, potrebbe rivendicare la presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
Riccardo Pacifici, presidentedella Comunità ebraica di Roma, preferisce non commentare, ma il suo silenzio non cancella la preoccupazione. Il Movimento di Grillo è nuovo e composto da varie anime, con cui si può ancora aprire il dialogo. La presenza al suo interno di persone legate alle ali estreme di destra e di sinistra, però, potrebbe alimentare gli allarmi sollevati in America.