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 2013  marzo 02 Sabato calendario

“DIVENTERAI PRODUTTORE DI MEDUSA” DE GREGORIO RIVELA L’ULTIMA OFFERTA E PARLA ANCHE DI TRAME AMERICANE

NAPOLI — Esiste una lista dei comprati? Il nome di Sergio De Gregorio era forse solo il primo della «strategia» di «sabotaggio del governo Prodi» messa in piedi da Silvio Berlusconi. C’erano anche «gli altri», da attirare e gratificare nel centrodestra. Era in corso, sottolinea De Gregorio, una «campagna-acquisti di deputati, senatori » verso parlamentari che ora sarebbero in corso «di precisa identificazione», come scrivono i pm di Napoli, nell’inchiesta che vede indagato, oltre al senatore reo confesso, anche l’ex premier Berlusconi e il faccendiere Valter Lavitola per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. E nella trama, sempre stando al racconto di De Gregorio, c’era poi la convergenza degli «americani », cui non sarebbe piaciuto il governo Prodi.
Il Cavaliere è chiamato a un interrogatorio a Napoli, martedì: ma è verosimile declini l’invito. Intanto una circostanza emerge con chiarezza dalle carte: è così forte il segreto che lega Berlusconi al senatore che, nonostante lo scandalo che travolge De Gregorio, di recente fioccano per lui nuove offerte. O «ti ricandidi» alle recenti politiche, ma poi il senatore fa presente «che per presentare le liste in tutto il mondo ci sarebbero voluti più soldi». Oppure, dopo gli incontri avvenuti nel maggio del 2012 con il deputato Pdl Niccolò Ghedini, De Gregorio sintetizza ai pm: «Mi dice Ghedini: il presidente mi ha dato l’ok per il tuo finanziamento al partito, contaci». Poi, nasce «l’idea di accreditarmi a Medusa
come produttore cinematografico».
Tre lunghi interrogatori carichi di
omissis,
depositati dai pm Francesco Curcio, Alessandro Milita, Vincenzo Piscitelli, Fabrizio Vanorio, Henry John Woodcock. Ma gli accertamenti guidati dal colonnello Nicola Altiero della Tributaria promettono sviluppi. Accertamenti su società, conti sparsi in varie regioni. Un consulente dei pm ha già accertato tracce dei 3 milioni che De Gregorio ha ricevuto da Berlusconi — uno in “chiaro” attraverso l’accordo federativo tra Forza Italia e
Italiani nel mondo;
2 milioni “in nero”, con le tranche consegnate a mano da Lavitola — in un centinaio di conti.
Riflettori puntati sugli «altri» eventualmente comprati. De Gregorio sottolinea come, nel febbraio 2007, egli sia «andato in aula, in barella, dopo una colica, a votare contro la fiducia a Prodi». E i pm: «Così votarono anche gli altri che avevano sottoscritto patti analoghi al suo?». Lui: «Non lo posso sapere, so che cercarono di provocare un’assenza di Pallaro (il senatore italo-argentino poi accusato di tradimento nei confronti di Prodi,
ndr)
». Altro capitolo riguarda i rapporti coltivati da De Gregorio con gli americani, anche come presidente della delegazione italiana presso l’assemblea Nato. Il senatore racconta che, nel fare l’elenco delle azioni per le quali il Cavaliere dovrebbe essergli grato, dice al senatore Marcello Dell’Utri: «(Cose) politiche, non politiche... Sto parlando del mio intervento con gli americani per mandare a casa Prodi».