Giornali vari, 25 febbraio 2013
Anno X – Quattrocentosessantaquattresima settimanaDal 18 al 25 febbraio 2013Papa Questa è la settimana in cui Benedetto XVI se ne va
Anno X – Quattrocentosessantaquattresima settimana
Dal 18 al 25 febbraio 2013
Papa Questa è la settimana in cui Benedetto XVI se ne va. È previsto che giovedì 28 febbraio, dopo aver salutato i cardinali e i due pezzi grossi Tarcisio Bertone, segretario di Stato, e Angelo Sodano, decano del collegio, salga su un elicottero e scenda a Castelgandolfo. Un piccolo saluto ai fedeli riuniti e, dalle ore 20, sede vacante. Domenica scorsa ha detto, dalla solita finestra affacciata su piazza San Pietro, il suo ultimo Angelus, ripetuto da quattro maxischermi a una folla di centomila turisti venuti apposta da tutto il mondo. Un inno alla preghiera e all’importanza di salire il monte dell’incontro con Dio e ridiscenderne poi portando l’amore e la forza che ne derivano. Ha detto però anche: «Dio mi chiede questo […] perché io possa continuare a servire la Chiesa […] in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze». Si suppone che il passaggio esorti il conclave alla nomina di un uomo abbastanza giovane, abbastanza forte per far piazza pulita della gomorra vaticana.
Gomorra Esiste poi questa gomorra vaticana che sarebbe all’origine delle dimissioni? I due giornali inglesi, “The Observer” e “The Guardian”, fanno campagna contro i cardinali Mahony (americano) e O’Brien (scozzese) e pretendono che non partecipino al conclave. Mahony, adesso arcivescovo emerito di Los Angeles, avrebbe a suo tempo coperto le pratiche pedofile di 120 preti. O’Brien è stato denunciato da quattro sacerdoti perché costretti, da giovani, a «rapporti inappropriati» con lui. Uno di questi sacerdoti smise l’abito quando O’Brien venne proclamato vescovo. Mahony ha annunciato con un tweet che verrà di sicuro a Roma, O’Brien s’è invece «dimesso dal conclave» lunedì scorso. Su “Repubblica”, poi, Concita De Gregorio parla di due cartelle di color rosso, contenenti 300 pagine di ricostruzione, consegnate lo scorso 17 dicembre a Benedetto dai tre cardinali incaricati da lui stesso di indagare sulla fuga di documenti all’origine dello scandalo detto “Vatileaks”. Quelle due cartelle conterrebbero le prove del peccato contro il sesto e contro il settimo comandamento («Non commettere adulterio» e «Non rubare») commesso da una cricca che circonda il pontefice, e che sarebbero all’origine delle dimissioni. Il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha respinto con forza queste illazioni, imputando agli accusatori una deviazione mentale che li costringe a cercare in ogni fatto un retroscena di sesso o di denaro. Il cardinale Bertone ha lanciato l’anatema sui giornali, colpevoli a suo parere del tentativo di influenzare gli eminenti a conclave.
Paolini “Famiglia Cristiana”, settimanale dei Paolini, ha lanciato un sondaggio online: può un cardinale che è ritenuto responsabile di aver coperto dei preti pedofili eleggere il Papa? Quasi tutti i lettori hanno risposto di no.
Fumata Quest’anno, per fare la fumata bianca, saranno utilizzati dei candelotti speciali al posto dei tradizionali legni e cartoni bagnati.
Sangue Cone ha scritto Andrea Tornielli, Benedetto XVI avrebbe rinunciato al pontificato dopo il viaggio in Messico e a Cuba. Racconta un prelato che era con lui: «La mattina del 25 marzo, quando si è alzato, Benedetto XVI aveva i capelli sporchi di sangue: si era alzato durante la notte per andare in bagno, e non avendo trovato l’interruttore della luce in quell’ambiente sconosciuto, aveva sbattuto la testa, ferendosi fino al punto di sanguinare. Le tracce dell’incidente sulla moquette e sul resto vennero pulite, la ferita d’altronde non era preoccupante. Dopo cena, mi riferirono lo scambio di battute avvenuto tra il Pontefice e il suo medico. Mentre medicava il capo del Papa, il dottor Patrizio Polisca aveva commentato: “Lo vede, Santo Padre, perché sono molto critico verso questi viaggi?”. Benedetto XVI aveva risposto: “Anch’io sono critico...”».
Stipendio Anche se non è ancora stato fissato il suo titolo post-dimissioni, con ogni probabilità Ratzinger diventerà vescovo emerito di Roma e percepirà una pensione di circa duemila e cinquecento euro al mese.
Giannino Di tutto il rumore della battaglia elettorale (ci occupiamo dei risultati a pagina XY), vale la pena di ricordare la storia di Oscar Giannino. Questo nostro collega, indimenticabile per il bastone in mano, le giacche di velluto color aragosta, i gilet di raso, i pantaloni asparago, le scarpe bicolori, la testa calva ornata però di una barbetta satanica, s’era guadagnato, attraverso numerose collaborazioni giornalistiche e il bel successo di un programma in onda alle nove del mattino su Radio24, la fama di autentico spirito liberale ed esperto di cose economiche. La scorsa estate, insieme con economisti assai illustri – come per esempio Luigi Zingales – aveva redatto un manifesto “Per fermare il declino” e pochi mesi dopo aveva messo su un movimento denominato “Fare” che contendeva voti alla destra in genere, e a Berlusconi in particolare, al punto che il Cav piccato gli aveva intimato a un certo punto di farsi da parte, «mi fai perdere la Lombardia», ricevendone in risposta quasi uno sberleffo. Senonché a pochi giorni dal voto proprio il professor Zingales rivelava che Giannino non ha mai conseguito il master in economia a Chicago di cui s’era vantato in troppe interviste, e lo stesso Giannino, svergognato a un tratto e ridotto a una dimensione inaspettata, peggiorava da sé il proprio status ammettendo di non avere neanche le pretese lauree in Economia e Legge, e dunque di essere forte solo di un semplicissimo diploma di maturità classica, che purtroppo non fa curriculum. Seguivano dimissioni dalla presidenza di “Fare” e la promessa che, se eletto, avrebbe rinunciato al mandato parlamentare. Cino Tortorella, già lungamente Mago Zurlì, rivelava poi che Giannino non aveva neanche mai partecipato al concorso dello “Zecchino d’oro”, come da lui sostenuto in un’intervista al “Foglio”. Negli annali della manifestazione canora per bambini il suo nome non risultava, «ed è impossibile che si possa partecipare a quella gara con un nome falso».
Slogan Da ricordare forse anche l’aspirante senatore bolzanino Oscar Ferrari, che ha fatto campagna con lo slogan «Prometto tutto a tutti».
Tripla A Moody’s ha declassato i titoli di Stato inglesi: da tripla A a Aa1. Quelli che hanno ancora la tripla A sono a questo punto Germania, Olanda, Finlandia e Lussemburgo.
Btp L’anno scorso la Bce ha comprato titoli italiani per 103 miliardi evitando che lo spread con i titoli tedeschi andasse alle stelle. Draghi: «La solidarietà europea verso l’Italia c’è stata: è stata molto concreta e il Paese ne ha avuto bisogno anche se ufficialmente non l’ha mai chiesta e questa campagna elettorale si è svolta come se non l’avesse mai ottenuta. Senza quegli interventi, il Paese avrebbe perso l’accesso al mercato prima che il governo di Mario Monti avesse avuto tempo di mettersi al lavoro».
Mercedes L’ultimo prestito obbligazionario emesso da Mercedes-Benz contiene una clausola di garanzia in base alla quale la restituzione del capitale di 150 milioni avverrà nell’agosto del 2015 «nella valuta che avrà in quel momento corso legale in Italia». Significa che Mercedes Benz non dànno per scontato che nel 2015, in Italia (e a quel punto in Europa) circoli ancora l’euro.
Pistorius Pistorius è stato liberato su cauzione (85mila euro). Il magistrato Desmond Nair ha stabilito che, senza permesso, non potrà espatriare, bere alcool, tornare nella casa dell’omicidio. Dovrà essere sempre raggiungibile al telefono, mostrarsi alla solita stazione di polizia il lunedì e il venerdì.Il detective Hilton Botha, finora suo principale accusatore, è stato rimosso dall’incarico per palese incompetenza: ha scambiato per doping un medicinale alle erbe, s’è dimenticato di controllare il cellulare con cui furono chiamati i soccorsi, ha contaminato la della scena del crimine, non ha verificato bene la distanza dei testimoni, ed è anche accusato di tentato omicidio in un’altra storia.
Sudafrica In Sudafrica ci sono 6 stupri l’ora. Un sudafricano su dieci gira armato. Nel 2009 ci sono stati 18.148 omicidi.
Carosello A marzo (ancora incerta la data ma si parla del 20) su Raiuno tornerà il Carosello: in tutto 210 secondi di spot a partire dalle 21, con filmati della durata di 30-60 secondi.