Sergio Luciano, Panorama 21/2/2013, 21 febbraio 2013
UNA BANCA LUNGA UN SECOLO
Una banca lunga un secolo: dai primi passi come istituto cooperativo al boom economico che porta la Banca nazionale del lavoro a essere il nono istituto di credito più importante del mondo e il primo del sistema bancario italiano; dalla privatizzazione del 1998 alla turbolenta girandola del risiko bancario (2004); infine l’approdo nel mondo della Bnp Paribas, grande gruppo internazionale dove la Bnl ha trovato la sua attuale collocazione dopo un riuscito programma di integrazione transnazionale. Cento anni di crescita dell’economia italiana, da nazione semirurale a potenza industriale di livello mondiale. La Bnl c’era. C’era quando ha finanziato le grandi infrastrutture che negli anni Venti e Trenta, e poi nel secondo dopoguerra, hanno ridisegnato il profilo del Paese. E c’era quando ha assicurato il suo sostegno agli artigiani e al mondo delle imprese, piccole e meno piccole.
Un percorso contrassegnato da molti primati, come l’espansione all’estero quando la maggior parte delle banche non aveva alcuna proiezione internazionale (prima della privatizzazione la Bnl era già presente in Sud America, Asia e Australia) o la creazione della prima holding per le attività bancarie, nel 1984.
«Le imprese come Bnl, con una storia centenaria e una visione internazionale, possono dare un impulso al cambiamento facendosene esse stesse promotrici attraverso la loro attività, giorno per giorno, ma sempre con un progetto a medio termine davanti» commenta Luigi Abete, presidente dai tempi della privatizzazione. «Le nostre priorità sono chiare» gli fa eco Fabio Gallia, amministratore delegato. «Fare bene il nostro lavoro, continuare a investire per migliorare le nostre competenze e i nostri prodotti, mantenendo sempre un rapporto trasparente con i clienti».