Francesco Spini, La Stampa 1/3/2013, 1 marzo 2013
CLESSIDRA E DELLA VALLE RIAPRONO LA GARA PER LA7
Torna Clessidra, si riaffaccia Della Valle e compare Guido Veneziani Editore. Con la scadenza dell’esclusiva senza che Urbano Cairo abbia finalizzato l’accordo per l’acquisto de La7 (anche se si sta correndo con l’obiettivo di chiudere in fretta, comunque entro lunedì), si riaccende l’interesse sulla televisione che Telecom Italia vuole vendere. Scendono così in campo vecchi e nuovi pretendenti.
Clessidra, per esempio, nella serata di ieri ha presentato un nuova offerta vincolante che ha rivisto, migliorandola, la proposta originale su tutto il perimetro di TI Media, e quindi anche sui tre preziosi Multiplex per le frequenze del digitale terrestre. E nel contempo, secondo indiscrezioni, il fondo guidato da Claudio Sposito starebbe dialogando con Diego Della Valle, pronto a tornare in pista dopo che il via libera a Cairo di Telecom aveva fermato sul nascere la sua idea di cordata. Ma non sono i soli. Ieri mattina anche Guido Veneziani, presidente dell’omonimo gruppo editoriale, ha presentato un’offerta vincolante al presidente di TI Media, Severino Salvemini. L’offerta riguarda La7, La7d e, contrariamente a quella di Cairo, comprende anche il 51% di Mtv, per cui l’editore offre 20 milioni di euro. Più in generale i termini della proposta che, assicura Veneziani, sarebbe «fortemente migliorativa rispetto alla negoziazione con Cairo», da un lato contemplano la richiesta a Telecom «di un contributo per la ristrutturazione da 80 milioni». Dall’altro «chiediamo a Telecom di assorbire 90 lavoratori su un totale di circa 477», spiega Veneziani. «Per le altre condizioni ci allineiamo a quello che è già stato negoziato dal gruppo Cairo», a partire da una La7 sgombra dai debiti.
La Guido Veneziani Editore ha un fatturato intorno ai 180 milioni di euro, comprende periodici popolari (come Stop, Rakam, Vera, Top, Vero) e stabilimenti di stampa. Ma anche un televisione che già affitta le frequenze da TI Media: Vero tv. Una televisione «tutta femminile e complementare», secondo l’editore, ai tre canali in vendita. A un primo giro di valutazione, l’affare «ci era sembrato troppo oneroso perché c’erano gruppi interessati anche ai Mux - dice Veneziani -. Adesso che abbiamo letto delle basi della negoziazione di Cairo riteniamo che sia possibile migliorarla e ci siamo rifatti vivi. A patto di essere ancora in tempo, ma io credo di sì».
Le chance di Clessidra (il cui advisor è Intesa Sanpaolo, pure azionista Telecom) e di Veneziani dipendono da quello che potrà succedere nelle prossime ore. Nonostante l’esclusiva sia scaduta, Cairo e Telecom stanno tentando di mediare sui punti ancora controversi della struttura dell’offerta per chiudere prima che lunedì si torni a riunire il cda di TI Media, in vista, giovedì, di quello di Telecom. I nodi da risolvere per chiudere con Cairo sono diversi. L’imprenditore, a fronte del pagamento di un milione di euro, chiederebbe diverse garanzie, a cominciare da una dote da circa 95 milioni. Secondo indiscrezioni, tra le condizioni chieste ci sarebbero la copertura delle perdite maturate fino al closing del contratto, la rinuncia di crediti vantati da Telecom, sconti nell’affitto della banda, garanzia di investimenti pubblicitari, e non ultimo un indennizzo nel caso La7 sia costretta a traslocare dal tasto 7 del telecomando. Un contratto complesso, a cui si lavora senza sosta e che qualcuno, in queste ore, spera di complicare ulteriormente.