Roberto Giardina, Italia Oggi 28/2/2013, 28 febbraio 2013
FLIRT IN UFFICIO, PAESE CHE VAI?
Mi ha sempre sorpreso la disinvoltura con cui le coppie di miei amici tedeschi rivelano che si sono conosciute grazie a un annuncio matrimoniale. Ma sono io il provinciale. Prima di internet, Die Zeit, il settimanale più intellettuale di Germania, riempiva pagine e pagine con annunci, lunghi, presumo costosi, e che erano dei piccoli capolavori letterari: lui o lei si dilungavano in autobiografie minuziose, spiegavano quali fossero i pregi desiderati nel partner e i vizi detestati.
Ama i gatti, e di qualsiasi colore? Mangia pesce? È vegetariano? Compie passeggiate solitarie nei boschi della Turingia cari a Goethe? Scontati i particolari su segni zodiacali, sul fumo, altezza e peso. Mi meravigliava che il quarantenne, milionario, fisico da atleta, con villa a Majorca, e jet privato avesse qualche difficoltà a fare conoscenze. È difficile fare conoscenze, ovunque. Nelle grandi città non si entra in contatto nemmeno con i vicini. Nei paesi ci si conosce tutti, ma quasi tutti si sposano giovani, chi perde il giro non ritorna in pista. Così il luogo più adatto per i nuovi amori rimane l’ufficio: secondo l’istituto demoscopico Forsa, uno su cinque (il 19%) si è innamorato sul posto di lavoro, che sia rimasto al flirt, a una storia rovente e breve, o che sia giunto alle nozze, non viene specificato. Ma secondo un altro sondaggio, il 10% dei rapporti duraturi è cominciato in ufficio. Tra una e-mail e una riunione di bilancio nasce l’amore. Achtung, attenzione, ha avvertito Die Zeit, si può finire licenziati. E Wirtschatswoche, il più autorevole settimanale economico, è arrivato a pubblicare una sorta di galateo per le relazioni in ufficio: quel che è lecito, e quel che è vietato, per un bacio si rischia se non altro la carriera. Informare il superiore, e come e quando?
Confidarsi con colleghi e colleghe? Sì, ma è meglio non avere troppa fretta. Nella scomparsa Ddr, i flirt venivano confessati al consiglio di fabbrica, e i due innamorati dovevano sottoporsi all’interrogatorio dei colleghi. Come, quando, perché, che intenzioni avete? Le aziende erano tutte statali, un amore clandestino poteva essere considerato sabotaggio. Assolutamente vietati gli amori extraconiugali. Nuocevano al piano quinquennale.
Nella Germania unificata, molti imprenditori vorrebbero avere i poteri di quelli dell’Est, purtroppo, in democrazia, non è possibile. «In Germania le coppiette in ufficio rischiano il mobbing, gli scherzi dei compagni, ma, per venire licenziati, devono rendersi colpevoli di grave diligenza, a causa dell’amore o di altro, poco importa», ha avvertito Tim Hagemann, professore di psicologia del lavoro a Bielefeld.
Un datore di lavoro non può vietare l’amore tra dipendenti, come ha sancito una sentenza del tribunale del lavoro di Düsseldorf nel 2005. Ma si può trasferire lui o lei in un altro reparto, o assegnargli un altro turno di lavoro, purché vengano mantenute le qualifiche professionali. In sintesi, non deve sembrare una punizione, e deve essere avvertito del provvedimento il sindacato interno. Un po’ come nella Germania rossa, senza intervento della Stasi, la Gestapo rossa, che indagava anche tra le lenzuola. In America è diverso. Le leggi lasciano molto potere ai datori di lavoro che possono agire quasi liberamente. Molte imprese fanno firmare ai dipendenti un impegno a evitare flirt, passioni e ogni complicazione sentimentale in ufficio o in fabbrica. Ma le statistiche dicono che il 40% degli americani avrebbe avuto un flirt sul luogo del lavoro, e ci sono imprese che hanno chiesto i danni ai dirigenti che hanno chiuso un occhio, o due. L’ amore sfida il pericolo. Il problema si è posto nelle filiali tedesche delle aziende Usa: gli yankees non hanno il diritto di estendere il loro puritanesimo nella vecchia Europa, sostengono i dipendenti. I capi a stelle e strisce pretendono di far firmare anche ai tedeschi gli impegni a una casta vita d’ufficio. Sono validi o no? La risposta agli esperti di diritto internazionale.