Giampaolo Visetti, D, La Repubblica 16/02/2013, 16 febbraio 2013
IN VIAGGIO COL SUCCESSO
[La migrazione per I’anno del Serpente Nero sposta mezzo miliardo di persone. Che tornano. a casa con grandi, rassicuranti doni] –
Anche in Cina le festività sono diventate un problema. La gente non sa come prenderle. L’anno lunare del Serpente Nero è appena cominciato, fuochi e botti da una settimana non smettono di esplodere, ma come sempre si coglie che alle persone il più manca. La festa di primavera, come i cinesi salutano il nuovo anno, resta l’appuntamento preparato per mesi. Ricorda il Natale in Europa negli anni Cinquanta. I cinesi smettono di lavorare, incassano la paga, tornano a casa, rivedono la famiglia e gli amici del villaggio. Accade due volte l’anno: ai primi di ottobre e tra fine gennaio e metà febbraio. È una migrazione di massa struggente. Oltre mezzo miliardo di viaggiatori, ammutoliti dalla nostalgia, si mettono in marcia con settimane di anticipo. Vengono prese d’assalto le corriere, i treni, i camion, gli aerei e le chiatte che scendono i grandi fiumi. E c’è sempre qualcuno che, per risparmiare, copre distanze infinite a piedi, o in bicicletta. Si viaggia carichi: borsoni di tela chiusi con lo spago, vecchie valigie, bauli, scatoloni, gabbie con gli uccelli, i primi grilli appena risvegliati.
Ai parenti ci si deve presentare con regali, storie e specialità del luogo in cui si è finiti a lavorare. Più grandi sono i doni, più tutti saranno appagati dalla conferma che le cose filano lisce. Chi non porta regali con sé, dopo le feste non potrà rientrare in fabbrica. Il problema, dopo prolungate assenze, sono le sfumature assunte da ogni gesto, da una parola, da come ci si presenta. Ogni cinese sa, prima di tutto, che il prezzo da pagare per mangiare i ravioli in famiglia è sostenere un duro interrogatorio. «Hai la fidanzata?», «Ti sei sposata?», «Pensi di avere dei figli?», «Quanto guadagni?», «Come vanno gli esami all’università?», «Perché i tuoi amici fanno carriera e tu no?», «Te la spassi con qualcun altro?», «Quanto hai risparmiato?». Nessuno sa dire perché, ma al telefono certe questioni in Cina non vengono poste. Si aspetta che uno torni per Capodanno, è l’unica occasione in cui si rovescia la vita e si guarda cosa resta.
I giornali, nei giorni precedenti, regalano manuali di legittima difesa, ricchi di domande e risposte su ogni tema. Cosa dire, cosa fare, come stare, per evitare che la serata trascorsa davanti allo show di Stato trasmesso in tv sfoci nel solito silenzio. Premurose agenzie affittano pance finte, o compagni e compagne che reciteranno il ruolo del partner davanti a madri umiliate nel sapere che il proprio tesoro è single. Le ricorrenze assurgono a condivisa e accettata commedia di massa, complicata dall’elettronica, in cui ognuno deve studiare con attenzione il proprio personaggio. Dalla richiesta della partenza da una megalopoli, al viaggio, all’arrivo a casa, alla ripresa a tempo di una vita famigliare qualsiasi, alla presentazione dei doni, alla cena, all’ordine dei brindisi, allo scoppio dei botti per spaventare le presenze maligne, al nuovo addio, non si può sbagliare niente. Purtroppo il fatto è che anche in Cina gli anni passano, il copione delle feste resiste, ma i protagonisti diventano vecchi e finiscono col non credere più nel suo miracolo.
Quest’anno però il segno del Serpente Nero, bellezza e saggezza, ha portato con sé due novità. Per la prima volta milioni di nonni si sono detti decisi a seguire figli e figlie quando torneranno nelle città del lavoro. Gli anziani non vogliono più morire di solitudine in campagna, sono soffocati dalla curiosità di vedere coi loro occhi le meraviglie mostrate in tv, pretendono di passeggiare nei centri commerciali.
E poi pensano che i bambini cinesi non possano più crescere come orfani nella tristezza, nell’attesa di un pullman che scarichi in piazza una faccia fissata nella memoria dalla fotografia, di un Capodanno fa. Dunque, se le promesse non evaporano come alcol, in queste ore centinaia di milioni di famiglie sono in marcia verso i distretti industriali, insieme: nonni, nipoti, figli, mogli, mariti. La seconda novità del 2013 è che i manuali , di sopravvivenza per le feste sono stati allargati agli stranieri. Sospettosamente iniziamo a mescolarci, ma gli occidentali fanno pessime figure, in casa. La loro evidente maleducazione alla Cina, anche nella forma, può raffreddare perfino un amore. Improvvisare felicità non è semplice. Impossibile, sapendo che quel profumo deve durare per un anno.