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 2013  febbraio 27 Mercoledì calendario

DA PANIZ ALLA CARLUCCI ECCO GLI SFRATTATI ECCELLENTI


Uno di quelli che l’ha presa peggio è stato Mario Sechi, escluso dal Senato per il misero 6% raccolto dai montiani in Sardegna. Arrivato ieri mattina nel quartier generale di Scelta civica, ha raccolto mestamente le sue cose, promettendo di tornare al giornalismo. Forse solo uno sfogo a caldo, come quello dei tanti rimasti scottati dall’esclusione.
L’Udc, ad esempio, prova a metabolizzare la sconfitta. Lorenzo Cesa, forse perché eletto, al telefono con Andrea Riccardi non perde il sorriso: «Pronto, qui è l’Avis...». Ridono meno i tre quarantenni centristi rimasti fuori: Roberto Rao, Gianluca Galletti e Mauro Libé. Resta senza scranno anche Gabriella Carlucci, decisiva per far cadere Berlusconi, e il calabrese Michele Trematerra. Appeso invece al rebus delle opzioni Ferdinando Adornato. Sui finiani è come se fosse passato un uragano. A casa Gianfranco Fini, Italo Bocchino, Carmelo Briguglio e Fabio Granata. Senza seggio Flavia Perina, Mario Baldassarri e Giulia Bongiorno.
Anche i montiani pagano un prezzo alto a una performance sottotono. Non entra a Montecitorio l’olimpionica e cantante Annalisa Minetti. Fuori anche il portavoce di Scelta civica Lelio Alfonso e il ministro delle Politiche Ue Enzo Moavero. Esclusi due ex berlusconiani come Fabio Gava e Giuliano Cazzola.
Evitato il crollo elettorale, il Pdl riesce a traghettare alle Camera tutti i big uscenti. Resta invece a casa la campionessa olimpica Manuela Di Centa, un berlusconiano di lungo corso come Osvaldo Napoli, l’ex attrice Fiorella Ceccacci, l’ultra democristiano Mario Baccini. Senza seggi anche Amedeo Laboccetta, Mario Pepe, Melania Rizzoli, Peppino Calderisi e l’avvocato Maurizio Paniz, che in Aula sostenne la parentela tra Ruby e Mubarak. Il destino di Bruno Archi ed Eugenia Roccella, primi dei non eletti, dipenderà dall’opzione di Alfano. E lo stesso filo lega il Cavaliere a Domenico Scilipoti. Tra i leghisti non passano l’esame del voto Andrea Gibelli e Maurizio Fugatti. Zero eletti tra i “bossiani”, esclusi direttamente dalle liste.
Nel Pd clamorosa sconfitta per Franco Marini. Niente seggio anche per Anna Paola Concia, Luciana Pedoto, Paolo Fadda, Anna Maria Carloni (moglie di Bassolino) e per la vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone. Sconfitto anche il renziano Giorgio Gori. Sinistra e libertà non riesce a far eleggere l’allenatore Renzo Ulivieri e Roberto Natale, ex presidente della Fnsi. E niente scranno per il presidente emerito della Consulta Giovanni Maria Flick, candidato con Tabacci.
Rivoluzione civile non permette ad Antonio Ingroia di diventare parlamentare. Con lui, fuori anche Antonio Di Pietro, Angelo Bonelli, Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto, Ilaria Cucchi, Maurizio Zipponi e Sandro Ruotolo. Non diventa deputato neanche l’ex grillino Giovanni Favia. Tra i partiti sotto l’uno per cento non conquistano il seggio lo storico leader Radicale Marco Pannella, Oscar Giannino, il leader della Destra Francesco Storace insieme a Teodoro Buontempo, l’ex governatore Raffaele Lombardo. Fuori a sorpresa anche l’ex potentissimo ras siciliano Gianfranco Micciché.