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 2013  febbraio 27 Mercoledì calendario

COME FUNZIONANO LE MONGOLFIERE?

Una mongolfiera è precipitata da 300 metri di altezza, in Egitto, vicino a Luxor, dopo un incendio. A bordo c’erano 21 persone. Quando può verificarsi un’esplosione?

Usando propano per scaldare l’aria, se c’è una fuoriuscita di gas. Ma a bordo devono esserci estintori.

Perché una mongolfiera si alza e abbassa?

È l’aria calda a permetterle di salire o scendere, secondo il principio di Archimede. L’atmosfera è un fluido: più massa si sposta, quanto più galleggiamento si ottiene. Per questo l’aria nell’involucro dev’essere più leggera.

A quando risale il primo volo in mongolfiera?

Avvenne nel 1783, a cura dei fratelli Montgolfier, in Francia. Sono considerati loro gli «inventori» che applicarono la capacità fisica dell’aria calda di salire. In realtà da subito pensarono che fosse il fumo a rendere possibile l’ascesa, poi si comprese che, invece, era l’aria riscaldata. Nel primo esperimento a bordo c’erano tre animali. Alcuni giorni dopo fu ripetuto con due persone: si racconta ci fosse anche un aristocratico, un marchese.

Erano frequenti gli incidenti?

In principio sì. L’aria, allora, veniva riscaldata bruciando paglia e fieno al centro dell’imboccatura dell’involucro, che era fatto di seta.

Come viene alimentata una mongolfiera?

Dipende dalla categoria di aerostati. Le mongolfiera ad aria calda, per esempio, utilizzano propano in bombole che, attraverso un bruciatore, riscaldano l’aria nel pallone. Esistono, inoltre, palloni a gas: impiegano sostanze gassose più leggere, come l’elio e l’idrogeno, com’era, ad esempio, il pallone con i sacchi di sabbia descritto nel «Giro del mondo in 80 giorni».

Da che cosa è composta una mongolfiera?

Da un cesto, di norma fatto in vimini, anche se sono in corso altri esperimenti tecnologici. E poi il pallone: realizzato in «nomex», il tessuto per i capi di abbigliamento ignifughi, nel giro più vicino al bruciatore e in vari tipi di nylon per il resto. Dev’essere resistente.

Quanto costa?

Dipende dalla grandezza, Per uso privato e sportivo, nuova può variare tra 20 e 50 mila euro. Usata, si può cominciare a volare con 10-15 mila euro. I palloni per passeggeri sono più grandi e i costi, naturalmente, aumentano.

Che cosa si deve fare per volare con il pallone aerostatico?

Tutti i piloti dovrebbero dapprima controllare le condizioni meteo, per verificare se siano idonee al volo. Quindi che non ci siano prescrizioni di aeronavigabilità: se, cioè, lo spazio aereo è libero. Poi si raggiunge il punto di decollo predefinito. Si scarica l’attrezzatura dal furgone o carrello, si procede al montaggio delle parti. E s’inizia a immettere aria fredda nell’involucro con un ventilatore. Intanto si controllano i sistemi. E quando il pallone è pieno di aria fredda, tutti i componenti dell’equipaggio devono trovarsi al loro posto. Attivato il bruciatore dell’aria calda, l’ultimo check: sistemare le corde, verificare ancora i sistemi.

Da quante persone è composto l’equipaggio?

Dipende dalla grandezza dell’aerostato. In quelli per uso privato o sportivo di solito da due: un pilota e una persona che segue a terra, in contatto radio.

Ma non si può «dirigere»?

Per salire e scendere si governa attraverso l’immissione e la regolazione dell’aria: quella calda per salire, quella raffreddata per scendere. In questo modo si può regolare anche la velocità. Studiare e conoscere la direzione del vento è fondamentale per «pilotare».

C’è un’altezza a cui volare?

Non ne esiste una minima precostituita. Dipende da dove si vola, il contesto del decollo e dell’atterraggio. Se si è in ambito autostradale o cittadino. Per quella massima, invece, bisogna considerare l’aerovia nel suo insieme tridimensionale: con precedenze a destra, sinistra e verticali. A Mondovì (Cuneo), per esempio, una delle culle del volo aerostatico (con l’unico porto aerostatico attrezzato e aeroclub di mongolfiera in Italia), il limite verticale è di 3.500 piedi senza necessità di autorizzazione. Se si richiede l’autorizzazione, è il permesso a indicare l’altezza massima.

Qual è la migliore condizione meteo per volare?

Ovviamente il sereno. Ma si può volare quasi sempre. Non va fatto quando ci sono precipitazioni, se è previsto maltempo nella durata del volo e se le condizioni del vento non lo permettono.

Che cosa occorre per diventare piloti?

Un brevetto-licenza di volo, rilasciato dalle apposite scuole.

Esiste un campione mondiale di volo in mongolfiera?

Si disputano campionati mondiali, europei e nazionali. Il campione iridato in carica è lo statunitense Nick Donner.

E quello italiano?

È il romagnolo Mirko Marangoni, che ha conquistato il titolo a Mondovì.