Stefania Spatti, Il Sole 24 Ore 26/2/2013, 26 febbraio 2013
JP MORGAN STUDIA LA «GRILLONOMICS»
La "Grillonomics" è già entrata nel lessico del mercato americano grazie a un documento di J.P. Morgan Chase. Un report improntato alla perplessità soprattutto quando la banca spiega che «al posto del Pil come indicatore economico si spinge sul dato sulla Felicità nazionale lorda», una proposta, sottolinea la banca, non nuova perché «già sperimentata in Bhutan». Il titolo del rapporto del resto è significativo: "A crash course in Grillonomics". Dall’uscita dall’euro con referendum popolare, alla riduzione drastica della spesa militare, alla proibizione di finanziare il debito, fino alla settimana lavorativa di 20 ore: le idee economiche di Grillo sono tutte eclatanti. Le altre, meno clamorose, echeggiano anche in Usa: più sussidi per i disoccupati e il rilancio delle energie rinnovabili. Perplessità quando si arriva a Internet e tablet gratis per tutti: se non si finanzia il debito, chi paga? Ma quello forse è un problema di cui – sembranmo dire gli americani – non preoccuparsi troppo. La morale è semplice: se delle forze politiche alternative a Grillo riusciranno a trovare la determinazione per arrivare a un compromesso e a rilanciare la crescita, il Movimento 5 Stelle potrebbe sciogliersi come neve al sole. Ma il percorso è molto stretto, anche perché le posizioni di Grillo hanno un forte seguito popolare e militante «gente arrabbiata, scontenta disoccupata, formata soprattutto da maschi e da persone con un buon livello di educazione» chiosano gli analisti di JP Morgan. Con una vena di preccupazione: «L’Italia non è la Grecia, è un’economia industrializzata...». La posta in gioco? È elevatissima evidentemente.