Roberto Giardina, ItaliaOggi 23/2/2013, 23 febbraio 2013
È TEDESCA LA BANCA LILLIPUZIANA
[Ha un solo dipendente: direttore, impiegato e fattorino] –
Non ha un’età paragonabile al Monte dei Paschi di Siena, die älteste Bank der Welt, la più antica banca al mondo. Ma ha un’età ragguardevole, è nata nel 1870 insieme con il Reich di Bismarck, ed è certamente la più piccola della Germania, dunque del mondo.
La Raiffeisenbank di Gammesfeld, paesino di 530 abitanti, ha un solo dipendente, dal 2006, Herr Peter Breiter, direttore, impiegato, fattorino. Fa tutto lui. Questo, secondo la legge, crea dei problemi.
Nel 1984, il Consiglio federale di sorveglianza bancaria minacciò di togliere l’autorizzazione e di denunciare l’allora direttore, Fritz Vogt, nipote del fondatore. Per certe transazioni ci sarebbe bisogno di un secondo funzionario come testimone, tra funzionario di banca e cliente. Vogt rischiava fino a tre anni di carcere, poi si decise pragmaticamente di fare un’eccezione, tanto gli abitanti di Gammesfeld si fidano. Difficile che desiderino compiere operazioni bancarie complesse e azzardate. Nessuno di loro progetta di comprare fondi a rischio, o addirittura azioni considerate leggermente peccaminose.
Herr Direktor Breiter non pensa neanche a espandere la clientela, e se anche volesse non sarebbe possibile: per statuto può aprire un conto da lui solo chi risiede nel paesino, nel Baden-Württemberg, un’osteria, un emporio, un campanile, campi coltivati a perdita d’occhio. Senza grandi speculazioni, quasi senza spese, la banca ha chiuso l’ultimo esercizio con 40 mila euro di attivo. Spiccioli in confronto alle grandi banche, ma loro spesso rischiano di finire in rosso, e qualcuna ha rischiato il fallimento. A Gammesfeld non potrà mai accadere.
Dal 2009 in ufficio troneggia anche un computer, ma il direttore non lo usa, e batte ancora a macchina, su una vecchia Adler, comprata nel 1970. «Non è che non sappia usare un laptop», si giustifica Breiter, «sono i miei clienti a preferire un foglio battuto a macchina». Sarebbe inutile aggiungere che la banca non è collegata online, e che i clienti decisi a compiere un’operazione devono recarsi di persona all’unico sportello. Quando vogliono, perché a Gammesfeld l’orario sul cristallo all’ingresso è solo un’indicazione teorica. Il direttore è sempre a disposizione, anche al sabato o alla domenica. «Non è facile prendersi le ferie», sospira Herr Direktor, «impossibile trovare un sostituto, e comunque i miei clienti si fidano solo di me. Ma non mi lamento: il mio lavoro è anche il mio hobby».
Sui libretti di risparmio la banca paga un interesse del 2,5%, contro l’1% che concedono i grandi istituti di credito, per i depositi a lunga scadenza si arriva al 3,5%, e chi chiede invece un prestito pagherà al massimo il 4,5%. Finora, nella storia di Gammesfeld solo un cliente non ha onorato i suoi debiti.
Breiter conosce tutti gli abitanti per nome, è al corrente dei loro problemi e delle loro disponibilità finanziare, si ricorda a memoria a quanto ammonta la loro pensione, o quanto hanno di stipendio. Meglio di un computer. E fino a ieri, per tenersi in contatto con il resto del mondo, usava un telefono nero con il disco per i numeri. Anche questo sacrificato alla modernità.
Una vita tranquilla, come in una commedia bucolica, turbata da due rapine: nel 2006, fu Fritz Vogt a mettere in fuga il ladro a calci, e il 23 gennaio toccò a Breiter, quando dopo l’orario di ufficio, alle 21, due uomini mascherati tentarono di forzare la cassaforte. Fino alla guerra, le banche come quella di Gammersfeld erano diffuse in tutto il paese, circa 8 mila, oggi sono scomparse. E in molti paesi, anche di migliaia di abitanti, non c’è neanche uno sportello.