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 2013  febbraio 23 Sabato calendario

“DA GALAN AZIONI DI MOBBING NON SI GIOCA CON LA VITA DELLE DONNE”

ROMA
Giancarlo Galan, il candidato del Pdl, l’ha minacciata in tv di avere sms che dimostrerebbero il suo “divertimento”, quel giorno sul palco di Mira, mentre Silvio Berlusconi la offendeva: «Lei viene? E quante volte? Si giri?». Angela Bruno ribatte con fierezza: «Quei messaggi ce li ho anch’io. Sono pronta a portarli in tribunale. “Loro” si devono difendere da me. Questo è mobbing e lo dico da donna».
Angela, è più tornata al lavoro da quel giorno?
«No. Sono due settimane che non lavoro. La persona che rappresenta l’azienda voleva farmi dire che mi sono divertita, che sono stata onorata. Non l’ho fatto e hanno rilasciato un comunicato falso. Ho sorriso su quel palco perché erano le circostanze. Potevo scendere, voltare le
spalle ai miei superiori ma sono stata confusa. Ora mi rifiuto di rispondere alle manipolazioni».
Cosa vogliono da lei?
«Ho subito quattro giorni di pressioni e non rispondo più al telefono. Sto rischiando il lavoro. Sono una libera professionista e se non lavoro non guadagno. Non si gioca così con la vita delle persone. Berlusconi dice di pensare alle persone comuni, ma è questo il rispetto che ha delle persone comuni?»
A che condizioni tornerebbe?
«Io non so neanche cosa succederà domani. Sono una ragazza di trent’anni catapultata in un massacro. Sono andata via di casa a 16 anni e da allora lavoro per mantenermi. Vivo sola, mantengo mia figlia. Ho fatto tanti sacrifici per riuscire a costruirmi una posizione e avere una vita. Tutto sfumato in un giorno per il capriccio di un politico.
Sono talmente arrabbiata da non riuscire neanche ad avere paura».
L’avvocato Christian Barzazi della Green Power e candidato nella lista di Galan, è stato il primo a dire che si era sentita «onorata». L’ha più sentito?
«No».
E’ stata mai contattata da Berlusconi?
«Le scuse che “non’” ha fatto sono quelle che hanno sentito tutti: “Sì, sì, signorina, tante scuse. Ma non legga più Repubblica e altri giornali simili”».
Come sta vivendo?
«Da schifo. Ma non voglio fare pena. E’ una battaglia mia. Non voglio parlare di colleghi, amici, mia madre, mia figlia. Non voglio gossip. Non voglio sembrare la vittima. Vorrei che le donne smettessero di essere nemiche delle donne».
Cosa pensa di Daniela Santanché che scende in piazza per le donne del Pdl ma su di lei dice «Un uomo fa le battute se ha terreno fertile»?
«La signora mi accusa di non aver avuto il coraggio di rispondere su quel palco. Ma è così difficile da capire? Io non c’entro niente con la politica. Non ho capito neanche perché di mezzo ci sia un partito, non l’ho mai nominato. Non ci sono donne di destra e donne di sinistra. Ci sono le donne. Mostri lei il suo coraggio, si dimetta dal partito così sarà chiaro che sta difendendo una ragione e non una poltrona ».
Tornasse indietro?
«Sono un cittadino, un posto di lavoro. Valgo uno. Ma per me quell’uno è tutto. Non mi sono divertita sul palco. Non mi diverto. Non lavoro. Sto vivendo un inferno. Pago così il mio sorriso di circostanza. Ho chiesto delle scuse. Senza se. Senza ma».