Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 24/02/2013, 24 febbraio 2013
IMU E GIAGUARI, L’ABC DELLE PROMESSE
«Prometto tutto a tutti». Per sbarcare a Palazzo Madama l’aspirante senatore bolzanino Oscar Ferrari si è scelto uno slogan assai versatile. Del resto, fa il fruttivendolo e lo sa: il cliente ha sempre ragione. Il guaio è che la sua è una beffarda provocazione ma gli altri, troppi, fanno sul serio. E tante ne hanno fatte, di promesse elettorali, da farci apparire come il collodiano paese di Acchiappacitrulli. C’è di tutto, nel calderone. Impegni futuristi stile «2.0» come la «Cittadinanza digitale per nascita» e «l’accesso alla rete gratuito per ogni cittadino italiano» voluti dal Movimento 5 Stelle. O antichi come l’aratro quale il solito tormentone riproposto dal Pdl: «l’abolizione degli enti inutili», che ha visto finora la bellezza di otto leggi varate da governi di ogni colore a partire dal lontano 1956. E tutti lì, a spiegare cosa farebbero «nel primo Consiglio dei ministri», appuntamento ormai entrato nelle leggende come il Prete Gianni o l’isola di Aeros creata da Jeanette Winterson dove i diamanti sono così abbondanti da essere usati come combustibile e gli abitanti vanno a dormire «su un letto di storie rimboccandosi una storia fin sotto il mento a mo’ di coperta».
Ed ecco Paolo Ferrero, di Rifondazione comunista, spiegare che lui si dedicherebbe ad «aumentare stipendi, pensioni e istituire un reddito sociale per i disoccupati prendendo i soldi ai ricchi» e Magdi Cristiano Allam, leader di «Io amo l’Italia», assicurare che se ci fosse lui, a Palazzo Chigi, per prima cosa farebbe un decreto per restituire al nostro Paese «la prerogativa di emettere direttamente moneta a credito affrancandosi dal signoraggio della Banca centrale europea e delle banche commerciali. La nuova valuta nazionale sarà emessa a parità di cambio con l’euro e suonerà valore legale immediatamente, salvaguardando il potere d’acquisto e il risparmio degli italiani». E se alle borse non garbasse? «Lo Stato provvederà attraverso gli organi di controllo a contrastare la speculazione dei mercati finanziari e a prevenire gli effetti inflazionistici.» Dopo di che «restituirà immediatamente i 100 miliardi di euro dovuti alle imprese e concorderà con le banche straniere e italiane il ripianamento del debito forzoso contratto attraverso l’emissione di titoli a debito...».
Sia chiaro, niente di nuovo in certi impegni di destra, di sinistra e di centro grondanti di ottimismo. Basti ricordare che nel 1928, alla vigilia della Grande Crisi del ’29, Herbert Hoover conquistò la Casa Bianca annunciando, ahi ahi, «un pollo in ogni pentola, un’auto in ogni garage». O che il mitico Corrado Tedeschi, per venire a cose nostrane, tentò la presa di Montecitorio alla guida del «Partito della bistecca» con la seguente piattaforma programmatica: «Svaghi, divertimenti, poco lavoro e molto guadagno per tutti. Tre mesi di villeggiatura assicurati ad ogni cittadino, abolizione di tutte le tasse, grammi 450 di bistecca a testa assicurata giornalmente al popolo, frutta, dolce e caffè». Certo, il popolo oggi forse non ci cascherebbe. Forse. Tuttavia…
A rretrati: «Nel primo Consiglio dei ministri, in caso di vittoria del Pdl, verrà deliberata la moratoria di un anno dei pagamenti arretrati che gravano sulle piccole e medie imprese per debiti con il fisco» (Berlusconi a Mattino5 19 febbraio, vedi Ansa: «Inoltre Berlusconi ha promesso provvedimenti per l’impignorabilità dei macchinari utili al lavoro e della prima casa sempre in caso di debiti fiscali. Ha inoltre assicurato l’eliminazione degli interessi, delle multe e degli oneri aggiuntivi nelle cartelle esattoriali che dovranno pretendere "solo quanto dovuto a titolo di imposta"»).
B ambino: «Un bambino, figlio d’immigrati, nato e cresciuto in Italia, è un cittadino italiano. L’approvazione di questa norma sarà simbolicamente il primo atto che ci proponiamo di compiere nella prossima legislatura» (Bersani, intenti Pd).
C assa del Mezzogiorno: «Ridarò al Sud la Cassa. Nel mio programma firmato dalla Lega c’è un blocco intero che riguarda il Sud. L’istituzione di una nuova Cassa per il Mezzogiorno per canalizzare i fondi europei e fare in modo che siano spesi e quella della Banca del Mezzogiorno, operano già 250 sportelli sperimentali, l’istituzione di zone franche e il potenziamento di uno strumento fatto nell’ultimo anno del Governo Berlusconi» (Tremonti, Corriere del Mezzogiorno 9 febbraio).
D ue anni: «Cambieremo questo Paese in due anni» (Grillo in piazza Duomo a Milano, Adnkronos 19 febbraio). Donne: «Voglio applicare nella giunta lo stesso criterio delle liste. E cioè alternanza di genere. E visto che il presidente sarà uomo, ci dovrà essere maggioranza di donne in giunta. Non è demagogia ma esperienza: non hanno una ma due marce in più. La regola sarà questa: 50% uomini e 50% donne» (Maroni, videochat al Corriere, 13 febbraio).
E dilizio, condono: «Se gli italiani daranno la maggioranza solo a me e al Pdl farò un condono tombale e anche un condono edilizio, perché porta nelle casse dello Stato molti miliardi. Altrimenti cercheremo una maggioranza in Parlamento su quello edilizio» (Berlusconi da Annunziata, Leader, 8 febbraio).
F inanziamento pubblico: «Abbiamo inoltre già pronta una proposta per annullare il finanziamento pubblico ai partiti e dimezzare il numero degli eletti in Parlamento e nelle amministrazioni locali» (Berlusconi, Ansa, 25 gennaio).
G iaguaro: «L’impegno che prendo è che smacchieremo il giaguaro» (Bersani 14 febbraio. Risposta di Berlusconi: «Sappia che se si riferisce a me, sotto le macchie c’è un leone»).
H ospital: «La sanità pubblica spende ogni anno 790 milioni di euro in consulenze, la maggior parte delle quali inutili (…) mentre i cittadini spendono di tasca propria 834 milioni l’anno per pagare i ticket sulle visite specialistiche. Il ticket è una delle tasse più odiose e ingiuste perché è una tassa che ricade su chi è più malato. Per questo noi vogliamo eliminare tutte quelle consulenze che non servono per tutelare la salute e abolire il ticket per sollevare da una spesa aggiuntiva quei cittadini che si devono curare (Bersani, Ansa, 20 febbraio. Replica di Alfano: «Una proposta generica con poche possibilità di attuazione»).
I mu: «Credo di aver dato dimostrazione plurima di aver realizzato le cose con serietà. Non mi chiamerò più Silvio Berlusconi se, vincendo e avendo la maggioranza dagli italiani, nel primo consiglio dei ministri non sarà deliberata l’abolizione dell’Imu e la restituzione» (Berlusconi, Tg La7, 6 febbraio. Mentana: e come si chiamerà? «Giulio Cesare»). «Non sono un imbroglione come ha detto Bersani, ho scritto personalmente una lettera a 9 milioni di elettori. Con quella lettera uno potrà andare dai giudici e chiedere quanto ho promesso se sarò presidente del Consiglio. Con quella lettera inviata agli italiani ho dato un fantastico esempio di serietà. (…) Sono pronto a restituire i 4 miliardi dell’Imu utilizzando la mia fortuna. Per Forbes il mio patrimonio attuale è di 4,5 miliardi? Con mezzo miliardo io vivrò benissimo...» (Tribuna elettorale 22 febbraio).
L ibri scolastici: «Graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via Internet in formato digitale» (programma del Movimento 5 Stelle). Liste d’attesa in ospedale: «Devono essere pubbliche e online» (programma del Movimento 5 Stelle).
M oneta padana: «È utile e può servire nelle crisi economiche a dare aiuto alle imprese e ci sono studi anche alla Bocconi per creare un circuito alternativo: ci stiamo ragionando e non escludo che anche noi decidiamo di farlo» (Maroni, Ansa 9/2/13. Commento di Bersani: «Potrebbero chiamarla il "marone": un marone, due maroni, tre maroni…»). Mai: «Monti? Come è possibile immaginare che io possa governare con la destra? Perché Monti è la destra, quella destra più compassata, la destra delle élite che pensano di avere il destino del comando. Insomma, io considero Monti, non un nemico, ma un avversario da battere» (Vendola, Ansa, 21/2/13) «Vendola? Allo stato degli atti mi sembra impossibile. Quasi impossibile... Impossibile. Del resto lo ha detto più volte anche lo stesso Vendola» (Monti, TmNews 22 febbraio).
N umero dei parlamentari: «Nella prima riunione del Consiglio dei ministri dimezzeremo il numero dei parlamentari» (Monti, Adnkronos 5 febbraio).
O mosessuali: «Proporrò una legge che garantisca i diritti delle coppie di fatto, anche dei gay» (Berlusconi a Leader di Lucia Annunziata, 8 febbraio).
P atrimoniale: «Vogliamo che la patrimoniale la paghi lo Stato» (Oscar Giannino, Ansa, 13 gennaio, spiegando la sua ricetta per rilanciare l’economia abbattendo il debito pubblico e la spesa: «Corro da solo. È una prova difficile, ma è solo l’inizio. Bisogna dirlo, in fondo il cristianesimo iniziò con dei martiri e dopo duemila anni è ancora tra noi»).
Q uadruplo: «Se gli italiani con il loro voto ci daranno la possibilità di governare già nel primo Consiglio dei ministri approveremo un decreto legge che consentirà ad un’impresa di assumere un nuovo collaboratore senza dover pagare né i contributi né le tasse per i primi anni. Converrà più di un’assunzione in nero. Se ogni impresa assumesse anche un solo giovane avremo 4 milioni di nuovi posti di lavoro (Berlusconi, Rai Web Radio, 7 febbraio. Risposta di Bersani: «Stiamo ancora aspettando la milionata dell’altra volta…»).
R eddito di cittadinanza: «La prima cosa che faremo, dopo essere entrati in Parlamento, è il reddito di cittadinanza per chi perde o non ha il lavoro. C’è in tutta Europa, non lo abbiamo solo noi e la Grecia. Così i giovani non saranno più costretti ad accettare qualsiasi lavoro. Non è giusto che chi si laurea, oppure ottiene per esempio un master all’estero, debba poi lavorare in un call center per 400 euro al mese. Vada la figlia della Fornero a fare quei lavori. Con il reddito di cittadinanza per tre anni daremo mille euro al mese, per dare tempo al disoccupato di cercare lavoro. Daremo noi le opportunità di lavoro negli uffici di collocamento dove, attraverso la rete, offriremo due o tre lavori. Se ti rifiuti perdi il sussidio» (Beppe Grillo, Ansa, 30 gennaio).
S pread: «Lo spread si è dimezzato e adesso possiamo impegnarci in una riduzione puntuale e graduale delle tasse, bloccando la spesa. Mi sembra una cosa buona e liberale» (Monti, Ansa, 2 febbraio).
T asse: «Tratterremo il 75% delle imposte lombarde in Lombardia» (Maroni, slogan elettorale. Berlusconi: «Abbiamo chiesto a un comitato, costituito dai nostri governatori delle regioni del Sud, di esaminare questa proposta della Lega, prima di inserirla nel nostro programma. Ci hanno garantito che è realizzabile senza penalizzare in nessun modo il Sud. In caso contrario, d’altronde, non l’avremmo mai potuta accettare». (Berlusconi, La Sicilia, 23 febbraio). Tombale (condono): «Io sarei assolutamente d’accordo nel farlo. È sempre stato avversato dalla sinistra in maniera totale». (Berlusconi a La 7). «Assolutamente sì. Del condono c’è assolutamente bisogno. Se avrò la maggioranza verrà fatto» (a La7, 4/2/13). «Il condono tombale si impone in caso di riforma fiscale radicale» (conferenza stampa, 4-2-13, correggendo quello che aveva detto la mattina).
U briacatura: «Se Monti, Fini e Casini restano fuori dalla Camera mi ubriaco. Questa volta credo che dobbiamo mettere il prosecco in frigo. C’è la possibilità davvero che tra qualche giorno possa ubriacarmi per la prima volta» (Berlusconi, Ansa, 17 febbraio).
V ia dall’Italia: «Se Maroni vince ci stacchiamo dallo Stato centrale, quello che munge le mammelle del Nord. Basta, andiamo per conto nostro: senza più minacce o secessioni. (…) Vinciamo in Lombardia, prendiamo il Nord e lo agganciamo ad altre regioni della bassa Europa, i cantoni Svizzeri, la Francia meridionale. I soldi resteranno qui». (Bossi, Repubblica, 3 febbraio).
W eb: «Io propongo la diretta web del Consiglio dei ministri» (Oscar Giannino, Sole 24 Ore, 23/2/13 teorizzando la massima trasparenza: peccato che per vanità si fosse inventato un master e un paio di lauree e in un comizio avesse urlato: «Chi è contro il merito avrà una voce che gli dirà "Taci Miserabile"»).
Z anzara: «Se mi reintegrano torno a fare il direttore del Tg1 e non il senatore. Il sacro fuoco del mestiere mi tenta più che fare il deputato» (Augusto Minzolini, La Zanzara, Radio24, 19 febbraio).
Gian Antonio Stella