Michele Serra, l’Espresso 22/2/2013, 22 febbraio 2013
LA CROCE DI GINA SUL PARTITO ODIATO
Quanti impresentabili parteciperanno alle imminenti elezioni? Poche decine se ci si attiene ai candidati. Milioni se parliamo degli elettori. Incrociando parametri di ordine diverso (psicologici, culturali, attitudinali, criminologici, lombrosiani) la Facoltà di sociologia di Uppsala ha individuato alcuni normotipi di elettore italiano impresentabile.
CARMINE LOSQUASCIAME Boss del clan calabrese dei Losquasciame, vota in un seggio-bunker allestito solo per lui dal sindaco di Catrì, il paesino della Locride dove i Losquasciame controllano da generazioni il traffico mondiale delle cartoline erotiche. Ad ogni elezione, dopo avere decapitato il presidente di seggio e nominato scrutatori i suoi tre figli, don Carmine depone personalmente nell’urna le trecentoventi schede dei suoi compaesani, compilate di suo pugno. Poi tutto il paese va a festeggiare al santuario della Vergine Santissima di Catrì, ringraziando la Madonna per la straordinaria fortuna di vivere a Catrì sotto la protezione della famiglia Losquasciame.
GINO E GINA PIGHIN Sono due anziani coniugi veneti molto devoti, convinti che tracciare la croce sul simbolo serva a esorcizzarlo, cancellando dalla scheda il partito più odiato. Da cinquant’anni votano comunista.
BRAMBILLO BRAMBILLA All’anagrafe Carlo, ha voluto cambiare il suo nome in Brambillo per ribadire le sue origini lombarde, delle quali va molto fiero. Vive barricato dall’87 nel suo capannone, dove produce capannoni. Di notte sussulta ad ogni rumore per paura che siano i ladri, di giorno per paura che sia la Finanza. È molto deluso dalla Lega Nord ma ha annunciato che la voterà lo stesso perché, lavorando sempre, non ha mai avuto il tempo di informarsi sull’eventuale esistenza di altri partiti.
CHANTAL PIRILLO Fondatrice del club "Silvio tvtb", la trentenne cubista è diventata celebre per il video virale nel quale danza nuda in ascensore di fronte al suo vicino di pianerottolo, un maresciallo dei carabinieri in pensione che le intima di coprirsi. Ha saputo delle imminenti elezioni, ma forse non andrà a votare perché non ha ben capito il nesso tra il voto e gli incarichi politici. Lei, per esempio, è stata sottosegretario nell’ultimo governo Berlusconi, eppure nessuno l’aveva mai votata.
CHRISTIAN TRUZZI Venticinque anni, figurante nello spot di un deodorante per piedi (ma il suo sogno è diventare figurante nello spot di un deodorante per ascelle), non ha mai letto un giornale o un libro. È tra i pochi al mondo a non avere aperto una pagina Facebook ma una mezza pagina, più che sufficiente. Nei test ai quali è stato sottoposto, alla domanda «l’Italia è una repubblica o una monarchia?» ha risposto di non interessarsi di politica. Ma Christian rifiuta di farsi etichettare come il classico giovane disimpegnato: ha confidato agli amici che andrà a votare a torso nudo sperando che qualcuno lo noti.
MARISA MARISENGO Da quando ha chiuso il suo salone di manicure in provincia di Asti, la signora Marisa vive nel suo alloggio di Ospedaletti e passeggia con le amiche sul lungomare con la pelliccia di castorino o il cappottino con il collo di lapin. Parlano esclusivamente di malattie, radiografie, vene varicose, esami clinici; oppure di come cucinano male le nuore. Non sanno niente di alcun altro argomento, e nel 2005 hanno allontanato dal gruppo la loro amica Mariella perché, in conseguenza di un piccolo ictus, aveva cominciato a parlare di biologia. Nei test, alla domanda «in che secolo siamo?», ha risposto «non mi intendo di politica, ma voterò per Berlusconi perché è un bell’uomo». Nel rapporto conclusivo dello studio sull’elettorato italiano, si possono leggere queste gravi parole: «Il fatto che il voto della signora Marisa valga esattamente come il voto di Rita Levi Montalcini costituisce uno dei problemi irrisolti della democrazia».