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 2013  febbraio 20 Mercoledì calendario

UE’ RAGASSI, ORA NON DITE CHE SIETE STATI FRAINTESI


GIANFRANCO FINI

L’eterno cacciato

«Come sono io? Non mi piace molto parlare della mia vita privata. Rambo e macho no, cocciuto e coraggioso sì. Sono palloso, metodico, fin troppo ordinato mentalmente e quindi ho scarsa fantasia, limite che mi riconosco da solo. (…) Spesso mi piace raccontare barzellette, so imitare tutti i dialetti, adoro le canzoni di Lucio Battisti e faccio il tifo per il Bologna e per la Lazio. (…) Le donne amano forse il mio garbo nel parlare e nel vestire. Comunque credo che il dibattito sulle mie cravatte sia la dimostrazione del basso livello a cui giunge in alcune occasioni il giornalismo italiano. Ne ho meno di 500. Ho più di 50 orologi e circa 2.500 libri. Non amo particolarmente la poesia, amo poco anche il cinema, anche se la mia storia politica è legata a un film con John Wayne, Berretti verdi. Una casualità assoluta. I giovani di sinistra non mi volevano fare entrare al cinema. Entrai lo stesso facendo a pugni. Che fai, mi cacci? L’indomani mi vennero a prendere a scuola e mi cacciarono».