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 2013  febbraio 21 Giovedì calendario

Blob Giuseppe Orsi Giuseppe Orsi, presidente e ad di Finmeccanica (già dimissionario da entrambe le cariche) è stati arrestato martedì mattina, attorno alle sette, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Busto Arsizio, su presunte tangenti per la vendita di 12 elicotteri all’India (che oggi ha avviato la procedura di cancellazione della commessa): l’accusa è di corruzione internazionale

Blob Giuseppe Orsi Giuseppe Orsi, presidente e ad di Finmeccanica (già dimissionario da entrambe le cariche) è stati arrestato martedì mattina, attorno alle sette, nell’ambito di un’inchiesta della procura di Busto Arsizio, su presunte tangenti per la vendita di 12 elicotteri all’India (che oggi ha avviato la procedura di cancellazione della commessa): l’accusa è di corruzione internazionale. Nell’ipotesi originaria dei pm partenopei vi sarebbe stata una quota destinata al mondo politico, in particolare ambienti vicini a Lega Nord e Comunione e Liberazione. In ogni caso nell’ordinanza che ha disposto gli arresti si prende in considerazione soltanto uno dei filoni d’indagine: non viene contestato il reato di finanziamento illecito ai partiti. sole 24 ore 15/2 A Sesto Calende, in provincia di Varese, Orsi è già sveglio e sta per partire in aereo per Roma. Sale mogio sulla macchina del Noe mormorando: “Io ho lavorato per il bene del mio paese”. Non la pensa così il pm Tutti accusati da un’ordinanza di 64 pagine, che accogliendo le richieste del Procuratore di Busto Arsizio Eugenio Fusco, non solo e non tanto contesta i reati di «corruzione internazionale» e «false fatturazioni». Ma consegna alla storia il management della holding con un epitaffio mortificante: «Agusta e la sua dirigenza sembrano essere consueti al pagamento di tangenti e vi è il motivo di credere che tale filosofia aziendale si ripeta anche in futuro». Carlo Bonini la Repubblica 13/2/2013 un’azienda da 70 mila dipendenti per un fatturato di 17 miliardi di euro. Trent’anni di proficua carriera a occuparsi di elicotteri e poi, in meno di 22 mesi, dopo aver pensato di toccare il cielo con un dito, il tritacarne delle inchieste giudiziarie, l’arresto di ieri, l’onta del carcere, il precipitare nella polvere. Una parabola quanto mai istruttiva quella che ha per protagonista Giuseppe Orsi, dal 4 maggio 2011 (governo Berlusconi) amministratore delegato e, dal primo dicembre dello stesso anno (governo Monti), anche presidente di Finmeccanica, al posto del pluriinquisito Pier Francesco Guarguaglini. Teodoro Chiarelli, La Stampa 13/2/2013 «Perché non viene a prendersi un caffè?». La mattina dell’11 gennaio scorso, esattamente un mese prima che il gip di Busto Arsizio Luca Labianca gli aprisse le porte del carcere, Giuseppe Orsi era convinto di essere passato attraverso la cruna dell’ago. O, almeno, se non lo era, lo dava a intendere. Nell’ufficio d’angolo dalle grandi vetrate al settimo piano di piazza Montegrappa, la sede di Finmeccanica, si era acceso un toscano fatto a mano e, spalle al Tevere, dondolandosi morbido sulle rotelle di una poltrona di pelle da tavolo, posava ad Alice nel Paese delle Meraviglie. «Le chiederei di tenere questa chiacchierata tra noi... Ma mi fa piacere che lei sappia alcune cose del sottoscritto. La prima. Io sono un uomo onesto figlio di una famiglia onesta. La seconda: sono un uomo di fabbrica. La terza: io non corrompo per vendere. Piuttosto, rinuncio a vendere. La quarta: io nella mia vita non ho chiesto mai nulla. Tantomeno di essere seduto su questa sedia. Mi hanno chiamato. E ancora adesso, Roma, i palazzi della politica, le banche, sono qualcosa che fatico a maneggiare. Si figuri, in vita mia, sarò stato in tutto due volte a palazzo Chigi, ho incontrato Tremonti in una sola occasione e non frequento il ministero dell’Economia». la Repubblica 13/2/2013 Haschke entra nel dettaglio e svela anche come quel pagamento venne reso presentabile: con consulenze tecniche (il riversamento in immagini 3D dei progetti degli elicotteri) per complessivi 28 milioni che Agusta pagò a due società, la Ids India e la Ids Tunisia, riconducibili ai consulenti stessi. «Ma quelle erano scatole vuote e il costo reale sostenuto per la consulenza tecnica era l’1,5% della somma» Claudio Del Frate, Corriere della Sera 13/02/2013 «La Lega? Ma andiamo... Pensi che un giorno incontro qui in ascensore Calderoli e lui non mi riconosce. Per non parlare di Bossi, che non so neppure che faccia abbia. Solo Maroni l’ho conosciuto bene. Dai tempi in cui era ministro dell’Interno. E lo stimo». Insomma, «una conoscenza come altre che ho nella politica» e che, guarda caso, aveva tenuto a lasciar scivolare nella conversazione. «A me, per esempio, Pierluigi Bersani piace. E con Pierferdinando Casini siamo amici». Già, per esempio. Come, “per esempio”, buoni - sosteneva - erano i suoi rapporti in Vaticano, le cui porte gli erano state aperte da Gotti Tedeschi, e dove - spiegava con una punta di civetteria - «conto sull’ascolto e l’amicizia del cardinal Bagnasco. Anche quando ho dovuto spiegargli che non potevo non vendere Ansaldo Energia». c.b. la Repubblica 13/2/2013 Ingegnere aeronautico, lodigiano (nato a Guardamiglio nel 1945), Orsi ha iniziato la carriera nel 1973 con Siai Marchetti (poi accorpata in Agusta), è stato negli Usa dal 1989 per cinque anni come presidente e ad di Agusta Aerospace Corporation, ha partecipato attivamente alla creazione di AgustaWestland, diventandone prima managing director nel 2001 e poi ad nel 2002, e riuscendo a portare l’azienda tra i player mondiali di elicotteri. Cattolico praticante, vicino all’Opus Dei, ma in ottimi rapporti anche con Comunione e Liberazione, Orsi ha costruito saldi legami con il territorio, che dalle sue parti vuol dire Lega. Ha un bel dire ora Roberto Maroni che il Carroccio con la sua nomina al vertice di Finmeccanica «non c’entra nulla» e che «Orsi fu indicato dal consiglio dei ministri» come se lì fosse arrivato per grazia dello Spirito Santo. Sarà certo caso che poche settimane dopo la nomina del nuovo ad di Finmeccanica l’Alenia Aermacchi di Venegono (Varese) è stata fusa con l’Alenia Aeronautica di Pomigliano (Napoli) e la sede di quest’ultima trasferita in Lombardia. Teodoro Chiarelli, La Stampa 13/2/2013 L’ordine di arresto riguarda anche i presunti intermediari della tangente, Guido Hascke e Carlo Gerosa, residenti in Svizzera. Arresti domiciliari, infine, per Bruno Spagnolini attuale ad di Augusta, la più pregiata delle controllate Finmeccanica. Il Foglio 13/2/2013 Il gip precisa però che Orsi e Spagnolini sono indagati per corruzione con aggravante transnazionale di alcuni pubblici ufficiali indiani (finalizzata ad assicurarsi una gara d’appalto per 12 elicotteri da 556 milioni di euro), e per l’utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, necessarie a retribuire gli intermediari italiani e i pubblici ufficiali indiani. Il Foglio 13/2/2013 Martedì 12 febbraio l’amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi è stato arrestato con l’accusa di corruzione internazionale per una vicenda che riguarda la vendita di alcuni elicotteri in India. La vicenda riguarda tangenti per circa 50 milioni di euro che sarebbero state pagate nel 2010, quando Orsi era amministratore delegato di AgustaWestland, per aggiudicarsi la vendita di 12 elicotteri modello AW101 al governo indiano, che intende destinarli al trasporto di alti funzionari pubblici. Per favorire il gruppo italiano, secondo le ricostruzioni di questi giorni, si agì attraverso persone collegate allo stato maggiore indiano e si fece modificare il bando in alcuni aspetti tecnici. La gara si concluse l’8 febbraio 2010 con la vittoria di Finmeccanica. I primi modelli sono stati consegnati poche settimane fa, a dicembre del 2012. Il valore complessivo dell’appalto era di circa 550 milioni di euro. Il Post 13/2/2013 I siti Web delle principali testate internazionali, dal Wall Street Journal al Financial Times, per molte ore hanno riportato in primo piano le notizie su Finmeccanica, principale gruppo industriale italiano nel settore dell’alta tecnologia e tra i primi dieci player mondiali dell’aerospazio, e i risultati in Borsa si sono visti subito: il titolo dell’azienda è stato sospeso dopo che era arrivato a perdere anche il 10 per cento, per poi chiudere in ribasso del 7,3. Il Foglio 13/2/2013 L’inchiesta è partita da alcune accuse fatte circa un anno e mezzo fa da un ex dirigente nel settore delle pubbliche relazioni della società, Lorenzo Borgogni, che parlò della tangente ai magistrati di Napoli (l’inchiesta si è successivamente spostata a Busto Arsizio). Il Post 13/2/2013 Finmeccanica è un grande gruppo industriale Finmeccanica è un’azienda in cui lo Stato detiene una quota azionaria di controllo o comunque molto rilevante: in questo caso, il 30,2 per cento delle azioni del gruppo, che è quotato in borsa dal 1992, sono attualmente di proprietà del ministero dell’Economia italiano. Finmeccanica, il cui nome è un’abbreviazione di FINanziaria Meccanica, è nata nel 1948 come azienda statale, che riuniva le partecipazioni dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI) nei settori dell’industria meccanica e dei cantieri. Ha sede a Roma e impiega circa 70 mila persone in una cinquantina di paesi del mondo (soprattutto Italia, Polonia, Stati Uniti e Regno Unito), con diverse decine di controllate e partecipate tra cui Alenia, SELEX e AgustaWestland, che produce elicotteri. È attiva soprattutto nei settori dell’aeronautica e della difesa, anche se si occupa anche di aerospaziale, energia e trasporti. Avete presente gli autobus BredaMenarini, che sono molto comuni nelle città italiane? Li fa Finmeccanica. E l’ETR 500, ovvero la locomotiva dell’alta velocità italiana? È costruita da AnsaldoBreda, del gruppo Finmeccanica. Finmeccanica ha una partecipazione importante anche nel contestato progetto per i nuovi aerei da guerra F-35. Nel 2011 ha avuto ricavi per circa 17,3 miliardi di euro: per avere un’idea delle dimensioni, il gruppo statunitense Lockheed Martin ha 123 mila dipendenti e, nel 2011, ha avuto ricavi per circa 34 miliardi di euro. Il Post 13/2/2013 La partecipazione pubblica in Finmeccanica ha una conseguenza piuttosto chiara: alcuni membri del consiglio di amministrazione sono scelti dal ministero dell’Economia, che ha anche una parte fondamentale nella nomina delle massime cariche dell’azienda. Per quanto riguarda Giuseppe Orsi, Repubblica e il Corriere, tra gli altri, riportano oggi che l’amministratore delegato era stato scelto con il supporto decisivo della Lega Nord, mentre il ministro dell’Economia era Tremonti, dopo una riunione tra Roberto Maroni, il segretario della Lega Giorgetti, Calderoli e Gianni Letta. Il Post 13/2/2013 Una volta preso il timone del gruppo di aerospazio e difesa, Orsi ha subito messo in chiaro il cambio di rotta rispetto al passato. «Bisogna andare - ha detto - a necessaria e incisiva rivisitazione della strategia industriale e del modello di business tecnologico». Tradotto, significa che Orsi avrebbe portato avanti un contestato piano industriale focalizzato su dismissioni per un miliardo di euro per indirizzare il gruppo sui core business: Elicotteri, Aeronautica, Spazio ed Elettronica per la difesa e la sicurezza. Sull’altare della ristrutturazione, secondo i suoi piani, dovrebbero essere immolate, ossia cedute per fare cassa, due gioielli dell’industria hi-tech made in Italy: Ansaldo Sts (leader mondiale nel segnalamento ferroviario) e il 55% di Ansaldo Energia (il 45% è già di un fondo Usa). In rampa di dismissione anche i treni di AnsaldoBreda, carica di debiti e di problemi, ma pure di commesse in Italia e all’estero. Teodoro Chiarelli, La Stampa 13/2/2013 Già, peccato che dopo Guarguaglini e consorte (Marina Grossi, inopinatamente top manager del gruppo) anche Orsi sia inciampato in vicende giudiziarie. Così il 24 aprile 2012 è arrivata l’iscrizione nel registro degli indagati della Procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta su presunte tangenti alla Lega. In questi mesi Orsi ha testardamente negato ogni coinvolgimento, rifiutando qualsiasi ipotesi di dimissioni. D’altra parte il premier Monti e i ministri Vittorio Grilli e Corrado Passera, pur con qualche imbarazzo, non hanno affrontato la questione, nonostante da più parti sia stata chiesta la sua testa. L’inchiesta, però, trasmessa poi a Busto Arsizio, è andata avanti e ha portato ieri all’arresto del dirigente con l’accusa di corruzione internazionale, peculato e concussione. Teodoro Chiarelli, La Stampa 13/2/2013 Orsi è amministratore delegato dal 4 maggio 2011. Ma il predecessore di Orsi, Pier Francesco Guarguaglini, si era dovuto dimettere a causa di diverse inchieste che lo coinvolgevano e che riguardavano episodi di corruzione. Uno di questi finì sui giornali circa tre mesi fa e toccava anche l’ex ministro e coordinatore del PdL Claudio Scajola, che da parte sua ammise di aver fatto pressioni all’estero per ottenere appalti per Finmeccanica ma di non sapere nulla del pagamento di tangenti. Il Post 13/2/2013 perché il giudice per le indagini preliminari, Luca Labianca, è ricorso – su impulso dei pm – alla custodia cautelare, cioè al grimaldello più drastico a disposizione? Per Hashcker e Gerosa, gli intermediari residenti in Svizzera, ci sarebbe il pericolo di fuga. Per Orsi e Spagnolini, invece, i rischi sarebbero differenti: inquinamento delle prove e reiterazione del reato. Rispetto al primo punto, i due si sarebbero attivati, tramite alcuni “ex magistrati” a loro vicini, per ottenere che ai vertici della procura di Busto Arsizio – allora vacante – non restasse il pm 49enne Eugenio Fusco, giudicato troppo intransigente. A questo proposito sarebbero registrate almeno due telefonate, di cui nell’ordinanza si riferisce solo il senso generale, per fare pressione su componenti ed ex componenti del Consiglio superiore della magistratura. E sempre nella stessa direzione convergerebbero altre intercettazioni relative a una campagna di “asservimento o, quanto meno, la ricerca di compiacenze presso i maggiori organi di stampa”. Per esempio sarebbero emerse le rimostranze di Orsi nei confronti di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, per alcuni attacchi arrivati dal Sole 24 Ore. Al che Squinzi, al telefono, avrebbe promesso di intervenire sul direttore, Roberto Napoletano. I giornalisti ieri negavano qualsiasi interferenza sulla redazione. Quanto alla possibile reiterazione del reato, è qui che il gip ricorre alla formula immaginifica del “pagamento di tangenti” come “filosofia aziendale”. Il Foglio 13/2/2013 Orsi infatti, parlando con un addetto stampa di un’intervista appena rilasciata al Messaggero, si soffermerebbe a lungo su un virgolettato da approvare o meno: è sufficiente rispondere “tangenti mai” o è meglio la formula “mediazioni sì, la dove sono ammesse”? Alla fine Orsi concorda per inserire entrambe, ma per l’accusa anche questa semplice indecisione testimonia del suo “disincanto per la pratica tangentizia”. Da qui, soprattutto, l’idea delle tangenti come “filosofia aziendale”. Il Foglio 13/2/2013 QUELLO CHE DICE BERLUSCONI (SOLE24ORE.IT) (LaPresse) «La tangente è un fenomeno che esiste, non si possono negare le situazioni di necessità se si va trattare nei Paesi del terzo mondo o con qualche regime». A dirlo è l’ex premier Silvio Berlusconi nel corso di "Agorà", su Rai 3, parlando delle inchieste su Finmeccanica. Riferendosi poi all’India che ha bloccato le commesse degli elicotteri al centro dell’ultimo scandalo, il Cavaliere aggiunge: «L’India è un paese fuori dalla sfera occidentale, sono moralismi assurdi così non si fa l’imprenditore». Intanto, il governo dell’India ha avviato la procedura di cancellazione della commessa da 748 milioni di dollari (pari a circa 560 milioni di euro) con Finmeccanica per l’acquisto dei 12 elicotteri militari italiani a seguito delle accuse di corruzione connesse al contratto. Il Ministero della Difesa indiano ha annunciato con un comunicato che ha «avviato l’azione per l’annullamento del contratto» relativo ai 12 apparecchi AW101 (AgustaWestland).