Alberto Toscano, ItaliaOggi 21/2/2013, 21 febbraio 2013
SCHIAFFO AI SINDACATI FRANCESI
Antefatto. La fabbrica di pneumatici Goodyear di Amiens, nella Francia settentrionale, è in crisi da anni. Non avendo trovato un compromesso con i sindacati per la ristrutturazione, la proprietà vuole chiuderla. Il governo di Parigi sta cercando un acquirente e, in questa prospettiva, ci sono stati contatti col gruppo americano Titan.
Ed ecco la sorpresa. Ieri il quotidiano economico Les Echos ha pubblicato un’incredibile lettera (lettera aperta, visto che una copia è stata fatta pervenire alla redazione del giornale) indirizzata dal presidente-direttore generale del gruppo Titan, Maurice Taylor, al ministro del rilancio produttivo (praticamente ministro dell’industria) Arnaud Montebourg. La cosa incredibile non sta tanto nel rifiuto (che era dato per probabile) di acquisire quell’industria in crisi, in cui la conflittualità sociale è altissima, quanto nelle argomentazioni utilizzate da Taylor, che sono state recepite come un vero e proprio insulto all’economia francese.
Il testo della lettera è uno schiaffo all’opinione pubblica transalpina. Leggiamolo. Taylor scrive: «Signor ministro, io comprendo la sua posizione e il fatto che il suo ministero protegga le attività industriali e i posti di lavoro in Francia. Io stesso e il gruppo Titan abbiamo una storia di quarant’anni di acquisto delle imprese in crisi, che perdono milioni di dollari, per ristrutturarle e farne aziende redditizie, che pagano buoni salari ai loro dipendenti. Da quattro anni Goodyear tenta, dal canto suo, di salvare una parte dei posti di lavoro ad Amiens, ma i sindacati e il governo francese non hanno fatto altro che chiacchierare».
Poi il tono si fa incandescente. Ecco ancora Taylor: «Ho visitato più volte l’impresa in questione. I dipendenti francesi ricevono salari elevati, ma lavorano appena tre ore. Hanno un’ora per la colazione e passano altre tre ore a discutere. L’ho detto in faccia ai sindacati francesi e loro mi hanno risposto che in Francia si usa così». Taylor mette in guardia Parigi dicendo che, se va avanti in questo modo, «la Francia perderà tutti i suoi posti di lavoro nell’industria».
Infine, un’ironia che sfiora l’insulto: «Signor ministro, lei ci sollecita a discutere con voi. Ma lei pensa che siamo tanto stupidi da farlo in queste condizioni? Titan ha i capitali e le competenze per produrre pneumatici. Che cosa possiedono i vostri folli sindacati francesi? Nulla, se non l’appoggio del vostro governo». Morale: Titan realizzerà nuove imprese in Cina e India dove, secondo Taylor, si lavora sul serio e per pochi quattrini. Quanto ai consumatori francesi, saranno ben lieti di acquistare, pagandoli poco, prodotti provenienti dai paesi asiatici.
La reazione del governo di Parigi è stata insolitamente pacata di fronte agli insulti made in Usa. La portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, dice che né il ministro Montebourg né il primo ministro Jean-Marc Ayrault vogliono raccogliere quella che considerano un’autentica provocazione. Sta di fatto che lo stabilimento Goodyear di Amiens produce meno di un terzo dei pneumatici che potrebbe sfornare e che i suoi attuali proprietari non vedono l’ora di chiuderlo. Montebourg spera sempre di trovare un acquirente, ma la lettera di Taylor è una denuncia in piena regola dei ritmi di lavoro nel «paese delle 35 ore».
Una denuncia che potrebbe fare molto male, scoraggiando gli investimenti stranieri nel settore industriale transalpino. «Alla fine gli stranieri vorranno comprare solo i nostri vigneti», è lo sconfortato commento di una stazione radio parigina.