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 2013  febbraio 20 Mercoledì calendario

GOOGLE SFIDA APPLE ANCHE SUI NEGOZI


Dopo Londra è la volta di Dublino. Il colosso Google sta per aprire il suo primo «store» proprio nella capitale irlandese, all’interno del suo quartier generale in Europa. La notizia è stata riportata dall’agenzia Bloomberg, secondo cui il gruppo americano avrebbe chiesto alle autorità locali l’autorizzazione per realizzare il nuovo negozio. Al suo interno verranno venduti non precisati prodotti di merchandising del motore di ricerca più usato al mondo.
Situato nel centro Montevetro, avrà una superficie di 123 metri quadrati e ci saranno, si dice, enormi vetrine per attrarre i clienti. In uno stile non molto diverso da quello scelto per gli Applestore di tutto il mondo. Certo, per ora la sfida sembra improponibile. Il gruppo della mela di Cupertino conta 361 negozi che vendono iPod, iPad e iPhone a milioni di persone. Google però può usare una precedente esperienza, quella molto sperimentale del suo negozio di Londra. Non si tratta tuttavia di un vero e proprio store a marchio Google, ma di una particolare area allestita in un negozio PC World a Tottenham Court road. L’area, battezzata Chrome Zone, è riservata ai prodotti Google, in particolare ai Chromebook, i nuovi notebook lanciati dal motore di ricerca ed equipaggiati con sistema Chrome OS (per tacere del fato che lo scorso anno Google ha acquisito la Motorola e presto produrrà cellulari e tablet).
Del resto questo fa parte di una strategia aziendale. L’idea è di conquistare spazi «dedicati» all’interno dei negozi di informatica, vendendo computer fissi e portatili, oltre ai cellulari, col marchio Google. Ma dalla California cosa rispondono? «Non abbiamo preso ancora nessuna decisione», ha detto un portavoce del gruppo di Mountain View, «abbiamo solo spedito una domanda ». C’è da dire, comunque, che Google già vende penne e magliette sul suo sito, con un marchio che è già conosciuto ovunque e vale miliardi di dollari. Lo stesso accade in un negozio di «merchandising» nella sede del colosso, in California.
Basta pensare che i banner che vengono pubblicati sul motore di ricerca in occasione di qualche evento, i cosiddetti «doodle», già attraggono milioni di fan e potrebbero essere commercializzati con successo.
Insieme alla richiesta per un negozio, Google a Dublino ha anche fatto domanda per realizzare una piscina e un ristorante. Non si sa se il motore di ricerca si voglia espandere anche in altri settori, tipo quello della ristorazione. È più probabile che le due strutture vengano destinati ai «coccolati» dipendenti della società. Nelle sedi di Google, a Dublino, come a Londra, ci sono spazi enormi dedicati a chi ci lavora. Sale gioco e relax, palestre e piscine, perfino angoli dove meditare e pregare, altri in cui giocare ai videogiochi. Di certo i soldi non mancano. Come ha spiegato Bloomberg, non si sa nemmeno quanto il gruppo abbia speso per acquistare la sua sede irlandese. Mentre per il centro Montevetro ha sborsato ben 100 milioni di euro.
Anche a Londra ci sono progetti di espansione: a partire dalla cosiddetta «Tech City», un centro che deve attrarre imprenditori e nuove idee. Una sorta di «casa» delle invenzioni per i prossimi decenni.