Filippo Ceccarelli, la Repubblica 21/2/2013, 21 febbraio 2013
BATTUTACCE, BALLETTI, PEPERONI FRITTI QUANDO IL TRASH CONTAGIA LA POLITICA
Si ha qualche scrupolo a invocare una categoria estetica in campagna elettorale, ma il vero dramma del trash sta nel suo contagio. O peggio.
Considerato che lo spot omofobo dei Fratelli d´Italia (!), con quei due bellimbusti in fregola famigliar-anale, è a sua volta una parodia di quello andato in onda a Sanremo, l´autentica tragedia di questo degrado sta nel contagio del contagio da parte di una politica che si sforza di conquistare attenzione e perfino consenso, ma nei fatti e nelle visioni smania di annullarsi, senza saperlo, nell´oscenità ininterrotta.
Si pensi alle foto diffuse ai danni del candidato gay di Scelta Civica ritratto in ginocchio mentre si avvicina all´enorme seno artificiale di una drag queen con gli occhi sbarrati. Ma su di un altro terreno, a suo modo altrettanto primario, vengono in mente anche le parole e le immagini dell´onorevole Di Pietro che riavutosi da un malore durante un´intervista l´attribuisce ad alcuni peperoni che egli ha avuto il torto di mangiare «la sera prima» e «fritti», come l´ex eroe di Mani Pulite ha ritenuto di specificare con forzata euforia.
Nei giorni - un tempo quasi sacralizzati - in cui maturano le scelte, sugli spalti di qualche stadio l´ex ministro La Russa sembra molto lieto di farsi fotografare con una specie di stendardo su cui si legge: «Juve merda». E con il pretesto che si tratta di incassare voti, gli eccessi virano ormai sull´irreale. Senza tema di ridicolo, ad esempio, Formigoni promette di tenere 23 comizi al giorno, «uguaglierò il record della campagna per le europee del 1984». E vale la pena di riflettere sullo stato in cui il Celeste governatore si potrebbe trovare dopo il quinto, o al nono, al diciottesimo comizio, o peggio.
Mentre un altro esageratissimo fratello d´Italia, il gigantesco Crosetto, fa sapere di essere finito all´ospedale perché ha raggiunto la quota patologica di 150 sigarette al giorno; e una volta uscito di lì ammette: «Sono stato un cretino», al passato prossimo. Ma siccome la contaminazione delle follie e degli spettacoli non conosce destra o sinistra, su un lastrico solare del centro di Roma un nutrito gruppo di giovanotti e ragazze del Pd (forse le stesse che già a Natale s´erano viste far gli auguri vestite da renne) hanno girato l´altro giorno un video perturbante inscenando una specie di balletto di guerra, o rugbistico, o maori, o quello che è, comunque battendosi le mani sulle cosce e scandendo in coro: «Lo smacchiamo, lo-sma-cchia-mo!».
Perché la campagna elettorale obnubila senz´altro le menti e i cuori. Ma il trash, «il senza qualità», l´emulazione malriuscita, ha il potere di replicare, di storcere e di abbassare, oltre ai modelli originali, anche la residua dignità della competizione, quel poco di sostanza che la farsa permanente non è riuscita a mettere in ombra. E per quel tanto che può interessare la collettività, Oscar Giannino ieri sera ha smentito di aver detto che aveva cantato allo Zecchino d´oro, «ma ho solo fatto le selezioni, nell´anno di Popov».
Così Berlusconi interroga una poveretta di impiegata ascesa al palco nientemeno che sul tema, invero controverso, dell´orgasmo multiplo, e nel caso molto ipotetico di poter affidare il ministero della Salute a Tremonti non trova di meglio che evocare la sua futura distribuzione di supposte - e dopo la scenetta del fazzoletto sulla poltrona di Travaglio, di nuovo la campagna continua a ruotare sul piano anale. Ma pazienza.
E tuttavia sono proprio le faccende sensoriali, dal tatuaggio del Cavaliere al video della vergogna dell´onorevolessa ex attrice di Tinto Brass, a evocare e alimentare i meno spensierati fra i cortocircuiti. Di recente il Cavaliere ha promesso che in caso di sconfitta di Fini, per esempio, si ubriacherà. E subito Donna Assunta, che pure è astemia, si è impegnata a fare altrettanto. Sembrano inezie, stupidaggini. Ma chi per mestiere ha la passione e un po´ anche la pazienza di seguirle non riesce proprio a nascondere una certa inquietudine.
Tutti tendono disperatamente a imitare tutti. Avvistano Ufo. Si regalano e mostrano cagnolini. Indossano manette in diretta radiofonica e televisiva. Figlie e fidanzatine elettorali postano foto con labbroni sbaciucchioni. Camerati italieschi simulano passioni anti-gay. Poi, quando la traiettoria si perde nel nulla del grottesco, allora chiedono scusa o invocano l´ironia, povera virtù e trafitta dalla più affilata dissennatezza elettorale. E a forza di fare i buffoni, sta per arrivare il vero buffone.