Luca Liverani, Avvenire 21/2/2013, 21 febbraio 2013
IL CASINO’ VIRTUALE SBANCA
Tirano la cinghia anche sulla spesa, ma non sul gioco d’azzardo. L’ennesima conferma dell’incorreggibile attrazione degli italiani per le scommesse, alimentata da una offerta incessante, arriva dalle slot machine online, le ’macchinette mangiasoldi’ virtuali comparse a fine 2012 sui siti italiani autorizzati. Il nuovo costoso passatempo ha già registrato un preoccupante successo, regalando ai casinò virtuali - che li ospitano assieme agli altri giochi - oltre 7 milioni di euro in più. L’identikit del giocatore delle mangiasoldi online è quella di un uomo con più di 35 anni che vive al Nord. Tra le diverse slot, la più ’cliccata’ è Break da bank again , letteralmente «rapina ancora la banca».
A rivelare le ultime tendenze delle scommesse sul web è Agipronews , agenzia di stampa giochi a pronostico e scommesse, che stila il primo bilancio dall’introduzione, il 3 dicembre scorso, delle slot machine online. L’ennesima proposta, che ha completato l’offerta dei casinò virtuali autorizzati, ha registrato un’impennata della spesa effettiva. Se a novembre, prima dell’arrivo delle slot, le case da gioco virtuali rastrellavano 13,5 milioni di euro al netto delle vincite - che in questo settore sono il 97% degli incassi - già il mese successivo raccoglievano 18,9 milioni, con una crescita pari al 40%. Trend confermato a gennaio quando i casinò online hanno chiuso con un guadagno di 20,7 milioni, un 9% in più rispetto a dicembre.
Chi è il ’giocatore tipo’ delle slot online? I dati dei primi due mesi rivelano uno spostamento in avanti dell’età. Secondo lo studio elaborato da Agipronews a inizio dicembre, a infilare monete ’virtuali’, ma soldi veri, era soprattutto - uno su tre - la fascia d’età tra i 25 e i 34 anni. Con l’inizio dell’anno i più giovani hanno lasciato il posto agli uomini: a gennaio i più rappresentati erano gli scommettitori tra i 35 e i 44 anni, più in linea con la clientela tradizionale delle slot machine reali, dove i giocatori sono tra i 40 e i 60 anni. Deluse in parte le aspettative delle ’bische telematiche’, che contavano nell’appeal che le slot reali hanno sulle donne: sul web le giocatrici sono scese dal 20% al 17%.
La mappatura geografica degli utenti dei casinò su internet rivela una prevalenza di contatti dal Nord Italia, passati dal 39% delle giocate, prima dell’introduzione delle slot online, al 42%. Leggera flessione del Sud, sceso dal 37 al 34%. Stabile il Centro, a quota 24%. La città a più alto tasso di scommettitori online è però Roma (7,4%), seguita da Milano (4,7%) e Napoli (4,7%).
Tra i cinque tipi di slot machine virtuali, in questi primi due mesi la più amata ha un nome singolare, «Rapina ancora la banca», perché simula l’assalto alla cassaforte di una banca: è stata provata almeno una volta dal 70% dei giocatori. Una scelta che la dice lunga sul rapporto tra gli italiani e gli istituti di credito: brandendo il mouse al posto del revolver, nascosti dall’anonimato del web invece che dal passamontagna, in molti s’illudono di potersi togliere lo sfizio di rifarsi contro chi puntualmente gli storna dallo stipendio la rata del mutuo. Il successo delle slot machine virtuali conferma il (discutibile) primato dell’Italia, prima al mondo nell’azzardo online. Con l’1% della popolazione mondiale, l’Italia da sola rappresenta il 22% del mercato globale delle scommesse sul web. E con una raccolta di 15,4 milioni di euro, il mercato italiano dei giochi sul web spodesta perfino il comparto dei viaggi online, fermo a 12 miliardi.