Also Grasso, Corriere della Sera 21/02/2013, 21 febbraio 2013
CHE NE SARA’ DI
La7 CON URBANO CAIRO? - Il mio animo sinceramente democratico è stato profondamente turbato dall’acquisizione de La7 da parte di Urbano Cairo. Per questo ho seguito con particolare attenzione lo speciale di Enrico Mentana, «Bersaglio Mobile», dedicato ai tre nostri maggiori leader (La7, martedì, ore 21.27). A tutti e tre Mentana ha chiesto una parola sul tema del giorno: la vendita de La7 a Cairo. Ore 21.31, Pierluigi Bersani: «Io penso che, e ragiono come se fossi al governo, prima di tutto cercherei di mettere in sicurezza il territorio industriale di un’azienda. Secondo, nel settore dell’informazione c’è la possibilità del governo di verificare eventuali conflitti di interesse o posizioni dominanti».
Ore 22.08, Silvio Berlusconi: «Con Urbano Cairo — chiede Mentana — La7 sarà più vicina alle sue idee?». «Me lo augurerei. Perché la linea editoriale de La7, come lei conferma, nella grande maggioranza è critica nei miei confronti», risponde il Cavaliere. Poi coglie l’occasione per ribadire la sua posizione di perseguitato dell’informazione e per lanciare qualche frecciatina a Cairo descritto come una sorta di suo clone in minore. Ore 22.53, Mario Monti. Più generico ma di vedute simili a Bersani, anche lui convinto che «la normativa su pluralismo dei media e conflitto di interessi vada rivista... Ma non conosco Cairo, preferirei astenermi dal giudizio». A quel punto il mio animo di sincero democratico, impegnato da tempo nella questione morale, cittadino onorario della società civile, difensore strenuo della libertà d’opinione, duro e puro per quando ci è concesso dai tempi, a quel punto il mio animo è sbottato: ma nessuno s’interessa al Toro? Se Cairo investe soldi ne La7 significa che molla il Toro al suo destino? I debiti de La7 ci ricacceranno in serie B?
Aldo Grasso