Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 20/02/2013, 20 febbraio 2013
E ALL’ANIENE SI FESTEGGIA PENSANDO ALLE ARAGOSTE —
Giovanni Malagò è arrivato cinque minuti fa. Il sole già sparito dietro l’ultima curva del fiume, gabbiani in picchiata, i giovani vogatori schierati all’ingresso come un picchetto d’onore.
Applausi, grida di evviva, e lui a passo lento verso il mucchio dei potenti soci del suo potente circolo che aspettavano laggiù, loro festosi e lui, Malagò, con gli occhi acquosi di chi trattiene le lacrime, la cravatta sempre vezzosamente un poco allentata, il ciuffo ormai brizzolato (53 anni, ex piacione pariolino, ex formidabile tombeur de femme — per dire: Carla Bruni, Monica Bellucci, Elenoire Casalegno, Claudia Gerini — grande tifoso della Roma, ottimo giocatore di calcetto e gin rummy, manager di successo assai invidiato, collezione di poltrone nei consigli d’amministrazione di banche ed enti e Ferrari vendute come nemmeno le Panda, dal 1997 è al comando, qui, del Canottieri Aniene, enclave esclusiva e ambita, luogo di sport e di lobby, dove è lentamente maturata prima la candidatura e poi l’elezione a presidente del Coni).
Ora siamo nel salone. Pareti foderate in legno e trofei, foto in bianco e nero, poltrone di pelle lisa e camerieri in livrea che stappano bottiglie e riempiono i calici di bollicine.
Brindisi.
Nessun discorso serio.
Anzi.
«Posso promettere solo una cosa: campi da golf gratis per tutti!» (battuta dedicata a Franco Chimenti, presidente della Federazione Golf, socio del circolo, suo grande elettore e futuro vicepresidente del Coni).
Si volta Enrico Vanzina. «Mio fratello Carlo è in montagna, e m’ha raccontato che, quando ha saputo della vittoria di Giovannino, ha cominciato a rotolarsi nella neve...». Quindi... «Mi faccia finire: perché, vede, stavolta l’amicizia c’entra fino a un certo punto... La verità è che l’affermazione di Malagò è un bel segnale per tutto il Paese. Se si possono cambiare i vertici dello Sport, si può cambiare anche altro».
Malagò controlla il cellulare. Tra i primi a chiamare, Luca Cordero di Montezemolo. «Ci conoscemmo alla fine degli anni Settanta a Cortina: lui amico di Cristiano Rattazzi, io di Lupo». Gianni Agnelli, così, cominciò a svegliarlo all’alba: voleva sapere cosa accadesse nella vita mondana di Roma. Attraversata da Malagò con un certo metodo (naturalmente è sempre meglio non ricordagli di quella volta che, giovanissimo, all’ingresso del Jackie O’, per fare il disinvolto, lanciò le chiavi della fuoriserie a un posteggiatore occasionale che, ovviamente, poi sgommò subito via).
Il sito Dagospia lo ha soprannominato Megalò. Ma non è una colpa nascere in un certo modo. Sua madre, Luisa Campilli, era nipote dell’ex ministro Pietro e dell’ex governatore della Banca d’Italia Donato Menichella; da suo padre Vincenzo, uomo di charme assoluto, ha ereditato una magnifica concessionaria d’automobili e il gusto della diplomazia. Qualità che gli consente di tenere insieme in questo circolo (1800 soci, per essere ammessi occorre essere presentati da due membri, superare l’esame di una severissima commissione, poi al circolo si devolvono 30 mila euro a fondo perduto e 300 euro al mese) Gianni Letta e Pino Daniele (che viene a nuotare in piscina ogni mattina) Franco Carraro ed Ennio Morricone, Carlo Verdone e Corrado Passera, Cesare Previti (che in realtà frequenta il Canottieri Lazio, «e viene a pranzo qui una volta al mese tanto per farsi vedere», dice un socio) e Matteo Marzotto. Walter Veltroni è socio onorario, Gianni Alemanno — precisano — «socio provvisorio». Uno dei soci storici è il giornalista Massimo Fabbricini, e se tutti ora vanno lì a dargli pacche sulla spalle, a congratularsi, è perché, in questi complessi mesi di campagna elettorale, da ex responsabile della comunicazione del Coni, a Malagò ha fornito consigli affettuosi e informazioni preziose.
Un fotografo chiede se è vero che sta per arrivare la fidanzata del presidente, Daniela, ma non è vero. E nemmeno verranno le figlie gemelle Ludovica e Vittoria, avute da Lucrezia Lante della Rovere (in prime nozze fu sposato con Polissena di Bagno). Alcuni soci suggeriscono perciò al fotografo di andare a visitare la vicina struttura dell’Acqua Aniene (tre piscine, una palestra e una foresteria dove alloggiano abitualmente le campionesse olimpiche che gareggiano con i colori dell’Aniene: Federica Pellegrini, Alessandra Sensini e Josefa Idem). L’impianto fu costruito in occasione dei Mondiali di nuoto del 2009 (Malagò era il presidente del Comitato organizzatore) e poi chiuso, per mesi, dalla magistratura (problemi di cubatura, poi risolti).
Malagò, intanto, racconta l’emozione provata poche ore prima, l’abbraccio con le figlie, dedica un pensiero (non ironico) a Pagnozzi.
Due soci del circolo si distraggono. Famoso notaio: «Senti, mo’ nun me va de annà a disturbà Giovannino... ma è vero che presto riorganizzamo na’ cena degustazione coi tartufi?». E l’altro (famoso chirurgo): «Macché, non è più stagione... Piuttosto: una bella cena a base di aragoste?».
Vincenzo, il barista, va ad appendere un cartello: «Da oggi, i gelati verranno serviti solo nei Coni».
Fabrizio Roncone