Marco Lillo, M.L., il Fatto Quotidiano 19/2/2013, 19 febbraio 2013
“PANSA CHIESE A MEDIOBANCA SOLDI PER LA SIGNORA GRILLI”
[L’ad Nagel conferma al pm Fusco di aver ricevuto richieste] –
Il nuovo amministratore delegato di Finmeccanica, Alessandro Pansa, nel 2007 ha chiesto a Mediobanca di aiutare con mezzo milione di euro l’allora moglie di Vittorio Grilli che aveva una società indebitata. Lo dice ai magistrati proprio l’ad di Mediobanca, Alberto Nagel. I carabinieri riportano questa testimonianza in un’informativa, che il Fatto può rivelare. E che si chiude così: “Indagini suscettibili di ulteriori sviluppi”. Grilli oggi è il ministro del Tesoro che, in quanto azionista di controllo, ha appena nominato Pansa alla guida di Finmeccanica. Un intrigo che potrebbe portare Pansa a dimettersi a meno di una settimana dalla nomina.
DOPO Pierfrancesco Guarguaglini, costretto alle dimissioni per le indagini romane su di lui (archiviate) e sulla moglie (a giudizio); dopo l’arresto di Giuseppe Orsi da parte dei magistrati di Busto Arsizio, finisce nei guai anche l’uomo nuovo. A questo episodio, che mette in serio imbarazzo anche Grilli, è dedicato l’ultimo capitolo delle 150 pagine dell’informativa del Nucleo per la Tutela dell’ambiente, guidato dal colonnello Sergio De Caprio, meglio noto come “Ultimo”, l’uomo che ha catturato Totò Riina. Il capitolo si intitola “Finmeccanica e il ministro Vittorio Grilli” e merita di essere riportato: “Il ministero dell’Economia è socio di maggioranza di Finmeccanica (società quotata in Borsa, controllata con una quota del 30 per cento dal Mef, secondo gruppo industriale del Paese, terza impresa della difesa in Europa, un colosso da 17 miliardi di fatturato e 75 mila dipendenti, ndr). Il 23 maggio 2012, nel corso di una cena a Roma, all’interno del ristorante ‘Da Rinaldo al Quirinale ’ tra (l’allora presidente di Finmeccanica) Orsi, e (l’allora presidente dello Ior, la banca del Vaticano) Gotti Tedeschi, veniva fatta un’intercettazione ambientale. Orsi riferiva a Gotti di aver visto in Finmeccanica i contratti di consulenza a favore di Lisa Lowenstein, ex moglie dell’attuale ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che aveva delle società in difficoltà economiche e che sarebbero state risanate con i contratti di consulenza – fittizi – fatti da Finmeccanica a suo favore”.
Il Fatto ha pubblicato il 5 novembre 2012 l’intercettazione del colloquio al ristorante (avvenuto il giorno prima della cacciata di Gotti Tedeschi dallo Ior). In quell’occasione Orsi parla dei rapporti di Grilli con Pansa, allora direttore generale di Finmeccanica: “Sai perché Grilli e Pansa sono amici?”. Poi c’è un passaggio sull’amico di Pansa, Ignazio Moncada, presidente di una controllata del gruppo, definito da Gotti “il gran burattinaio”, poco prima che Orsi arrivi al punto cruciale: “Grilli aveva una moglie americana (…) gli ha lasciato qualche casino in giro, di buchi”. Gotti capisce il messaggio: “Pensi (che Grilli, ndr) sia ricattabile per questo?”. E Orsi: “No! gli ho sistemato la cosa! (…) ho visto dei contratti che Finmeccanica ha fatto, con la moglie di Grilli, per sistemare, tipo consulenze inutili o …” e rincara: “A me l’ha detto Nagel”. Gotti è incredulo: “Nagel te l’ha detto? Ti fidi di Nagel?”. Vuole mettere in dubbio l’esistenza delle consulenze, ma Orsi lo gela: “No! Però me lo ha detto, due verifiche”.
Dopo la pubblicazione di questa conversazione, Orsi ha chiesto al servizio audit interno di verificare se le consulenze (di cui lui stesso aveva parlato) esistessero davvero. L’audit si è chiuso così: “Nel periodo oggetto di analisi nessuna società del gruppo Finmeccanica ha intrattenuto rapporti con la sig.ra Lisa Caryl Lowenstein né con le tre società menzionate: Made in Museum srl, Mim Merchandising srl, Style Muffin Llc”. Il Fatto poi ha raccontato che il pm di Busto Arsizio, Eugenio Fusco, ha sentito Nagel e gli altri testimoni del colloquio.
LA NOVITÀ dell’informativa dei carabinieri è che Nagel e il suo braccio destro, Maurizio Cereda, hanno puntato il dito su Pansa. Scrivono i carabinieri: “L’11 ottobre 2012, l’ufficio unitamente al pm Fusco, ha escusso a sommarie informazioni Alberto Nagel e Maurizio Cereda, rispettivamente amministratore e vicedirettore di Mediobanca. I testi confermavano che nel 2007-2008, effettivamente, hanno ricevuto, da parte di Alessandro Pansa, attuale direttore generale e finanziario del gruppo – persona nota per essere “vicino” al ministro Grilli – una richiesta di aiuto per risanare i debiti della signora Lisa Lowenstain, per circa 400/500 mila euro. Dopo attenta valutazione, i banchieri si rifiutarono di aderire alla richiesta del direttore finanziario Alessandro Pansa, che evidentemente, ha poi optato per le consulenze da parte di Finmeccanica o società del gruppo, come sostenuto poi da Orsi nell’intercettazione ambientale. Allo stato attuale e pubblicamente – proseguono i carabinieri – tutti, compreso il ministro Grilli, hanno sempre negato, qualsiasi coinvolgimento nella vicenda”.
Sentito dal pm di Roma, Paolo Ielo, anche Orsi ha sempre sostenuto di non aver mai affidato personalmente consulenze alla Lowenstein. Il Fatto, in un’inchiesta di Giorgio Meletti, ha ricostruito la strana storia della società Made in Museum della signora Lowenstein. Nel 2002, su 644 mila euro di fatturato segnava perdite per 668 mila euro e un debito di 2,3 milioni. “A tutt’oggi – scriveva Giorgio Meletti – non si sa se qualcuno abbia pagato i 2,3 milioni di debiti”.
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LA TELEFONATA LA REAZIONE DI PANSA [“Se lo scrivete dovrò dimettermi”. “Anzi no”] –
Se voi scrivete questa cosa, dovrò trarne le conseguenze”. Nel senso che si dimette? “E secondo lei che cosa dovrei fare?”. Alessandro Pansa per una ventina di minuti - dopo che il Fatto gli ha contestato le sue raccomandazioni a favore della moglie del ministro Grilli - ieri sembrava pronto a lasciare la sua carica. Poi ci ha ripensato. Questa la telefonata del Fatto Quotidiano col nuovo amministratore delegato di Finmeccanica.
Pansa, stiamo scrivendo un articolo sulla base di alcune testimonianze depositate agli atti. Nagel ha riferito al pm Fusco che nel 2007 lei chiese a Mediobanca di dare una mano alla moglie del ministro dell’Economia, Vittorio Grilli.
Non ho nessun ricordo a questo riguardo.
Ma è importante. Grilli è quello che l’ha nominata.
Le devo confessare che non lo so. È una cosa che mi lascia stupefatto, non so che cosa abbia detto Nagel.
Ma da mesi noi diciamo che Grilli è ricattabile perché Orsi diceva che la moglie del ministro aveva ottenuto favori. E proprio pochi giorni fa Grilli, come azionista del Tesoro, l’ha nominata amministratore delegato di Finmeccanica.
La ringrazio di avermi telefonato . È una cosa che devo pensare e verificare. Di una cosa del genere, di aver parlato con Mediobanca, non me lo ricordo.
Lei è amico di Grilli.
Ci conosciamo da tanti anni per ragioni professionali.
E conosce anche Lisa Lowenstein?
Assolutamente sì, l’ho vista un sacco di volte.
E sapeva dei problemi finanziari della sua società?
Sì.
Aveva milioni di euro di debiti con le banche.
Non me lo ricordo.
Mediobanca poteva facilmente risolverli. Ci sta, se uno ha un amico in difficoltà...
Non voglio essere reticente, se fossi sicuro del sì o del no lo direi... Uno non ha mica niente da perdere.
Beh, lei è ad di Finmeccanica, qualcosa da perdere ce l’ha, forse dovrebbe chiarire.
Eh lo so. Ma se voi la scrivete, la scrivete... Che posso farci?
Da mesi si sta dicendo che Grilli è ricattabile.
Non credo nel modo più assoluto che lo sia.
Ma se si scopre che quel favore negato per mesi è stato chiesto , è un po’ imbarazzante. Per lei.
Questa cosa è terrificante, se voi la scrivete, riapre tutto un casino bestiale. E se la scrivete io domani molto probabilmente dovrò trarne le conseguenze. Mi spiego?
Nel senso che si dimetterà?
Non lo so, secondo lei cosa dovrei fare?
Se la cosa è vera lei sta in condizioni difficili.
Non c’è alcun dubbio.
Un’ora dopo Pansa richiama.
Pronto.
Ci ho ripensato e le parlo a mente fredda. Non ho un ricordo preciso di un evento di questo genere. Se anche lo avessi fatto, si è trattato solamente di una cortesia, a titolo personale. Non come Finmeccanica, ovviamente. E questa cosa non ha dato adito a nulla. E non c’è stato alcun tipo di affidamento di consulenze all’ex moglie del professor Grilli da parte di Finmeccanica. Fine.
E quindi?
Scusi, non devo rispondere di cose fatte nell’ambito della mia vita personale se non hanno rilevanza per la mia vita professionale.
Maurizio Cereda, manager Mediobanca sentito dal pm, con lei ha rapporti professionali. È evidente che non è una cosa personale.
Ho incontri con loro tutte le settimane. Se in uno di questi mi è capitato di chiedere loro di dare un’occhiata a una vicenda di questo tipo, può darsi che l’abbia fatto. Quello che è certissimo è che non ho mai fatto pressioni nei confronti di nessuno. Se ho fatto una cosa del genere l’ho fatto per cortesia e per amicizia. Di cosa mi devo rammaricare?