varie, 19 febbraio 2013
Venerdì 4 aprile 2008 Grillo strega l’ambasciatore Usa: «Interlocutore credibile» Alle 11,12 del 4 aprile 2008 dall’ambasciata americana a Roma parte il telegramma intitolato «Pranzo con l’attivista italiano Beppe Grillo: “Nessuna speranza per l’Italia”
Venerdì 4 aprile 2008 Grillo strega l’ambasciatore Usa: «Interlocutore credibile» Alle 11,12 del 4 aprile 2008 dall’ambasciata americana a Roma parte il telegramma intitolato «Pranzo con l’attivista italiano Beppe Grillo: “Nessuna speranza per l’Italia”. L’ossessione della corruzione». A firmarlo è Ronald Spogli, ambasciatore a Roma, e il destinatario è il segretario di Stato, Condoleezza Rice, a cui spiega in cinque pagine che Grillo è un «interlocutore credibile» nella comprensione del sistema politico italiano, grazie al fatto di essere «unico» per denuncia della corruzione nelle vita pubblica, ricorso al web e appello agli oppressi . [Maurizio Molinari; Paolo Mastrolilli, La Stampa 12/2/2013] Martedì 5 marzo 2012 Valentino Tavolazzi, primo grillino epurato da Grillo Prima espulsione dal Movimento 5 Stelle. A essere cacciato è il consigliere comunale di Ferrara Valentino Tavolazzi. Secondo Grillo è l’artefice di un incontro tenutosi a Rimini con altri attivisti senza il suo placet. In quella riunione si sarebbe parlato di togliere il nome di Beppe Grillo dal simbolo e di candidare il consigliere regionale Giovanni Favia, molto vicino a Tavolazzi, a premier nel 2013 (la mozione non viene però messa ai voti). «Valentino Tavolazzi è consigliere a Ferrara per la lista civica “Progetto per Ferrara” appoggiata a suo tempo da me. Si candidò prima della nascita del M5S (dopo la costituzione del M5S non è più permesso associarsi ad altre liste). Non ha purtroppo capito lo spirito del M5S che è quello di svolgere esclusivamente il proprio mandato amministrativo e di rispondere del proprio operato e del programma ai cittadini. Non certamente quello di organizzare o sostenere fantomatici incontri nazionali in cui si discute dell’organizzazione del M5S, della presenza del mio nome nel simbolo, del candidato leader del M5S o se il massimo di due mandati vale se uno dei due è interrotto. Sarà sicuramente in buona fede, ma Tavolazzi sta facendo più danni al M5S dei partiti o dei giornali messi insieme. A mio avviso ha frainteso lo spirito del M5S, ha violato il “Non Statuto” e messo in seria difficoltà l’operato sul campo di migliaia di persone in tutta Italia. Per questo, anche di fronte ai suoi commenti in cui ribadisce la bontà di iniziative che nulla hanno a che fare con il M5S, è per me da oggi fuori dal M5S con la sua lista “Progetto per Ferrara”. Chi vuole lo segua. Beppe Grillo». Domenica 29 aprile 2012 Grillo e la mafia che «non uccide» In un comizio a Palermo Beppe Grillo dice che «la mafia non ha mai strangolato le sue vittime, al massimo chiede il pizzo. I partiti e questo governo stanno invece strangolando i cittadini». Il giorno seguente dal suo blog aggiunge: «La mafia ha tutto l’interesse a mantenere in vita le sue vittime. Le sfrutta, le umilia, le spreme, ma le uccide solo se è necessario per ribadire il suo dominio nel territorio. Senza vittime, senza pizzo e senza corruzione come farebbe infatti a prosperare?». [Isman, Rep 1/5/2012] aggiungere in fondo a Lunedì 7 maggio 2012 Grillo: «È solo l’inizio, ci vediamo in Parlamento» Grillo commenta il risultato del Movimento 5 Stelle su Facebook, Twitter e You Tube. Nessuna conferenza stampa o intervista ai giornalisti. Su Facebook ha scritto: «Il virus dilaga!»; «Sono morti, ragazzi, sono morti!»; «Ah ah ah! Ci vediamo in Parlamento!». Poi ha registrato un video sul suo blog: «È accaduto un fatto epocale... Cittadini che, senza soldi, autofinanziandosi, sono andati a votare se stessi. Io vi devo ringraziare. Tutti quelli che hanno lavorato sui palchetti, al freddo... una cosa mai vista... E questo è solo l’inizio. Quindi dalla rigenerazione di cui parlava il nostro Presidente della Repubblica siamo passati alla liquefazione... La destra, il Pdl... non c’è più nulla. È una diarrea politica. Quindi vi pregherei di non dire più che non avrei un programma...». [Roncone, Cds 8/5/2012] Martedì 8 maggio 2012 Botta e risposta Napolitano-Grillo A una domanda sul successo del Movimento 5 Stelle alle comunali, Giorgio Napolitano risponde: «L’unico boom che ricordo è quello degli anni ‘60, non ne vedo altri». «Sono rimasto a bocca aperta, spalancata, come un’otaria – scrive Grillo sul suo blog – là dove non hanno osato neppure i Gasparri e i Bersani ha volato (basso) Napolitano». Riporta le parole del presidente, poi commenta: «Il Movimento 5 Stelle è solo terzo, è nato due anni e mezzo fa e non ha fatto boom? Forse ha fatto bim bum bam, o sim sala bim?». «L’anno prossimo – continua – ci saranno le elezioni politiche, subito dopo sarà nominato il successore di Napolitano, che potrà godersi il meritato riposo. Se il Movimento 5 Stelle farà boom (come quello dei favolosi anni ‘60), il prossimo presidente non sarà un’emanazione dei partiti, come la Bonino, e neppure delle banche, come Rigor Montis». Infine, «Il “Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale” (articolo 87 della Costituzione). Rappresenta anche il Movimento 5 Stelle e, dopo queste elezioni, i suoi circa 250 consiglieri comunali e regionali. Il boom del M5S non si vede, ma si sente. Boom, boom, Napolitano!». [Cuzzocrea, Rep 9/5/2012] Domenica 24 giugno 2012 Beppe Grillo, l’Iran e il Mossad Alcune dichiarazioni di Beppe Grillo rilasciate al quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth: I massacri in Siria? «Ci sono cose che non possiamo capire. Non sappiamo se sia una vera guerra civile o si tratti d’agenti infiltrati nel Paese». L’Iran di Ahmadinejad? «Un giorno ho visto impiccare una persona, su una piazza di Isfahan. Ero lì. Mi son chiesto: cos’è questa barbarie? Ma poi ho pensato agli Usa. Anche loro hanno la pena di morte: hanno messo uno a dieta, prima d’ucciderlo, perché la testa non si staccasse. E allora: che cos’è più barbaro?». E i diritti delle donne? «Mia moglie è iraniana. Ho scoperto che la donna, in Iran, è al centro della famiglia. Le nostre paure nascono da cose che non conosciamo». Nemmeno un po’ preoccupato da quel regime? «Quelli che scappano, sono oppositori. Ma chi è rimasto non ha le stesse preoccupazioni che abbiamo noi all’estero. L’economia lì va bene, le persone lavorano. È come il Sudamerica: prima si stava molto peggio. Ho un cugino che costruisce autostrade in Iran. E mi dice che non sono per nulla preoccupati». Ma Ahmadinejad vuole cancellare Israele dalle mappe... «Cambierà idea. Non penso lo voglia davvero: lo dice e basta. Del resto, anche quando uscivano i discorsi di Bin Laden, mio suocero iraniano m’ha spiegato che le traduzioni non erano esatte...». Perché, nessun dubbio, c’è una lobby ebraica che controlla il sapere: «Tutto quel che in Europa sappiamo su Israele e Palestina, è filtrato da un’agenzia internazionale che si chiama Memri. E dietro Memri c’è un ex agente del Mossad. Ho le prove: Ken Livingstone, l’ex sindaco di Londra, ha usato testi arabi con traduzioni indipendenti. Scoprendo una realtà mistificata, completamente diversa». [Battistini, Cds 24/6/2012] Giovedì 19 luglio 2012 I follower di Grillo sono falsi? Marco Camisani, studioso della Iulm, sostiene che il 54,5% dei follower di Grillo su Twitter sono “Bot”, programmi-automa in grado di effettuare operazioni in automatico sul web fingendosi umani. I follower del comico, secondo Camisani, si suddividono così: 327.373 certamente falsi, 164.751 certamente veri, il resto, su un totale di circa 600 mila seguaci, indecidibile. La ricerca è stata giudicata non scientifica da Paolo Bottazzini sul sito Linkiesta. Grillo: «Dati che si commentano da sé». Grillo su Twitter è seguito da 535.971 follower, Bersani ne ha 113.565; Casini, 55.549; Alfano, 25.070. [Casati, Cds 20/7/2012] Mercoledì 30 agosto 2012 Grillo contro Benigni: «Quanto ti ha pagato il Pd?» A Roberto Benigni che l’aveva preso in giro dal palco della festa nazionale del Pd, Beppe Grillo risponde subito. Prima qualche riga dedicata alla Festa: «Gli incontri annuali per riflettere sul futuro della Nazione, il passato e il presente se li sono già giocati, e per fare un po’ di festa in piazza del pdmenoelle costano una cifra. Ma quanto esattamente? Con che soldi sono organizzati? Forse quelli del finanziamento pubblico o grazie alla generosità di imprenditori “amici” e disinteressati, tipo Riva per intenderci?». E poi a Benigni: «E gli artisti invitati sul palco lo fanno per solidarietà verso il pdmenoelle o a fronte di un ricco cachet? E questo cachet a quanto ammonta? Domande perdute nel vento, blowing in the wind...». La replica è arrivata dall’impresario del comico toscano, Lucio Presta: «Per abitudine non prendiamo soldi dai partiti e anche questa volta non abbiamo incassato nulla dal Pd, ma dai biglietti venduti per lo show». Per la cronaca, i biglietti costavano venti euro. [Grignetti, Sta 30/8/2012] Ricorda Labate (Cds) che «nel 2007 Grillo si presentò alla Festa dell’Unità di Milano, al Palasharp di Lampugnano, attaccando “Prodi-Valium”, “Baffetto-d’Alema” e “Fassino-il globulo”. E fece perdere le staffe al militante Franco Innocenti, che inviò all’Unità una lettera che aprì un dibattito tra i lettori del quotidiano fondato da Gramsci. Erano gli inizi degli anni 80 e Grillo, raccontò Innocenti, era l’ospite d’onore della festa del Pci di Dicomano, provincia di Firenze. “Era una notte terribile, c’era stata una gran pioggia. Minacciava di continuo di venir giù acqua a catinelle. Grillo arrivò in ritardo e non trovò nessun punto di incontro con i coraggiosi che avevano sfidato il maltempo pur di esserci. Incassammo solo 15 milioni. A lui ne avremmo dovuti dare 35. (...) Cercammo di ricontrattare il compenso. Non ci fu niente da fare. I soldi dovevano essere quelli stabiliti. Se li prese e se ne andò”. Come se ne sarebbe andato nel 1999, racconta (presentandosi come l’ex segretario generale della Cisl Lazio Giovanni Guerisoli) un ascoltatore alla Zanzara su Radio24, con 10 milioni di lire pagate a nero dallo stesso sindacato: “Ma il Grillo che attacca Benigni sarà mica lo stesso Grillo che per uno spettacolo del 1999 chiese alla Cisl 10 milioni di lire, da pagarsi rigorosamente in nero, senza fattura?”. Ancora Guerisoli: “Accettammo di pagarglieli, li prese personalmente, per noi fu durissimo giustificare quell’uscita”». [Labate, Cds 30/8/2013] Domenica 2 settembre 2012 Grillo: media e politici aizzano l’odio contro di me Con un post sul blog Grillo denuncia i timori per l’incolumità sua e dei suoi collaboratori. Scrive: «Il rito quotidiano dell’Odio da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al Movimento 5 Stelle e dei miei collaboratori sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente». E lo scopo, aggiunge, «è quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo». Quindi conclude il post con una sfilza di punti interrogativi. «Cosa verrà dopo? Dal tiro al bersaglio metaforico si passerà a quello reale? L’informazione sta sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere come avvenne negli anni di piombo. Li diffami, li isoli e poi qualcuno li elimina». Labate (Cds): «Il comico che ha ribattezzato Monti “Rigor Montis” e Fornero “Frignero”, lo stesso che ha dato dello “zombie” a Bersani e della “salma” a Napolitano, sceglie per se stesso la parte di Emmanuel Goldstein. Il protagonista di 1984 di George Orwell, l’unico oppositore del “grande fratello”, il nemico “pubblico numero uno”. Un ritratto che il comico genovese, nel post di ieri (titolo: “I Due Minuti di Odio”), sovrappone al suo identikit. “Il rito dell’Odio era cominciato. Come al solito, la faccia di Beppe Grillo, il Nemico del Popolo, era apparso sullo schermo”. E ancora, “Grillo era il rinnegato”, “l’Odio arrivò fino al delirio“. Fino alle accuse ai media, alla politica e a quei timori per la sua incolumità». [Cds 3/9/2012] Giovedì 6 settembre 2012 Favia: «Nel M5S la democrazia non esiste» In un servizio trasmesso da Piazzapulita, programma da Corrado Formigli su La7, il consigliere regionale in Emilia Romagna del M5S, Giovanni Favia, denuncia la mancanza di democrazia nel movimento. In un fuorionda registrato (di nascosto) ai margini dell’intervista principale Favia attacca Casaleggio, consigliere di Grillo considerato da alcuni osservatori il «padre padrone» del movimento: «Prende per il culo tutti perché da noi la democrazia non esiste. Grillo è un istintivo, lo conosco bene, non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere. I politici, Bersani, non lo capiscono. Non hanno capito che c’è una mente freddissima molto acculturata molto intelligente dietro, che di organizzazione, di dinamiche umane, di politica se ne intende». Giovanni Favia spiega come sulle linee guida e anche sulle iniziative pubbliche che prende il movimento per fare un referendum o non farlo «ha sempre deciso Casaleggio da solo», «ha sempre fatto così». Dopo la messa in onda, il consigliere regionale, che è uno degli esponenti più noti del M5S, spiega le sue ragioni sul profilo Facebook: «Il Movimento è un grande sogno, non è Favia, non è Casaleggio. L’ultima occasione per questo paese, per riscattarsi. Mesi fa incontrai un giornalista, mi intervistò in merito alla democrazia interna nel livello nazionale. Tavolazzi (esponente espulso dal Movimento, ndr) era stato un grande compagno di battaglie, come me, sin dagli inizi. Lo vidi piangere, dopo l’inibizione al logo. Ero arrabbiatissimo. In pubblico non ho mai voluto manifestare il mio disagio per non danneggiare la nostra battaglia». [Sole 7/9/2012] Mercoledì 10 ottobre 2012 Beppe Grillo a nuoto nello Stretto Grillo compie la traversata a nuoto dalla Calabria alla Sicilia, per lanciare la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle nell’isola (a fine mese si vota per rinnovare il consiglio regionale). Partito da Cannitello che non erano le 11, arrivato sulla spiaggia di Punta Faro alle 12,07. Per quasi tre chilometri ha avuto contro la corrente, la pioggia, il vento, perfino gli allibratori inglesi, che quotavano a 1,13 la possibilità che non riuscisse nell’impresa e a 4,50 l’esito positivo. [Cerruti, Sta 11/10/2012] Racconta Cazzullo: «I militanti del Movimento 5 Stelle accolgono i cronisti con simpatia: “Complici! Conniventi! Tenete il sacco ai politici!”. Un ragazzo urla nel megafono che le correnti hanno dirottato Beppe più a Sud: corsa pazza sotto la pioggia, si sposta anche l’ambulanza. Casaleggio, dritto contro la tempesta, non perde mai di vista l’amico che avanza tra i flutti. Lo segue un piccolo corteo: barche da pesca, gommoni, la capitaneria di porto, due canoe, la polizia, un wind-surf. Gaspare Sturzo, pronipote del fondatore del Partito popolare, anche lui candidato alla Regione, chiede: “Quant’è costato al contribuente la bravata di Grillo?”. “Niente!” assicura il candidato 5 Stelle Giancarlo Cancelleri, “abbiamo pagato di tasca nostra per bloccare lo Stretto, ecco le ricevute: 650 euro”. Il prof. Fazio specifica che l’assicurazione copre anche l’eventuale recupero della salma». [Cazzullo, Cds 11/10/2012] «Su Google lo Stretto pareva più stretto...» (Grillo prima della traversata). «Ho battuto anche i bookmaker inglesi che mi davano 1 a 15, ho fregato i medici che mi pronosticavano l’infarto... Finora qui sono sbarcati mafiosi e delinquenti; la prima persona normale che arriva sono io» (Grillo all’arrivo). [Cazzullo, Cds 11/10/2012] Lunedì 29/10/2012 Movimento 5 Stelle primo partito in Sicilia Il nuovo governatore della Sicilia è Rosario Crocetta, candidato del Pd e dell’Udc, cattolico, comunista e gay. Lo hanno votato il 30,5% dei siciliani. Nettamente staccato l’uomo del Pdl Nello Musumeci ( 25,7%). Ottimo risultato per Giancarlo Cancellieri del Movimento 5 Stelle, che è anche il partito più votato nell’isola (14,9%). Giancarlo Cancellieri, darà una mano a Crocetta? «Siamo zitelle acide e non ci fidanziamo con nessuno. Valuteremo le singole proposte». [Cds 30/10/2012] «Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere» (tweet di Beppe Grillo ieri sera dopo i risultati siciliani). [Calandri, Rep 30/10/2012] • I sondaggisti sul voto a Grillo in Sicilia Roberto D’Alimonte: «Non me la sentirei di dire che può esserci una proiezione del risultato a livello nazionale ma sono convinto che si tratti di un indicatore molto importante». Nicola Piepoli: «Ha tutto per vincere: è vitale, ed ha un messaggio preciso e imbattibile in questa situazione: “tutti al rogo”. Il governo investa in ospedali e scuole e Grillo scomparirà». Alessandra Ghisleri: « Il 53% dei siciliani non è andato a votare. In realtà solo il 15% dei siciliani ha scelto il presidente (650 mila voti circa) e il 7% dei votanti ha reso Grillo il primo partito» (Amabile, Sta). • Grillo detta le regole per le politiche: sarò il capo politico Con un videomessaggio sul suo blog, Beppe Grillo ha dettato le regole per la campagna di primavera: Cinque Stelle parteciperà alle politiche 2013, ma i candidati dovranno essere scelti solo tra coloro che già hanno fatto parte di una lista del Movimento. «I candidati saranno scelti via web. Potranno votarli tutti i nostri iscritti: sono quelli che hanno dato la documentazione, mandato la carta di identità. Per garantire un po’ chi entra: sennò ti entra Totò u Curtu, e poi ce lo hai tutta la vita dentro». E lui che farà? «Io devo essere il capo politico di un Movimento». Quindi spiega meglio: «Voglio solo dirvi che il mio ruolo è quello di garante. Controllare, vedere chi entra. Dobbiamo avere soglie di attenzione molto alte». Per Giovanni Favia, consigliere regionale emiliano, «sarà lui il capo della coalizione, che in linguaggio non tecnico, significa candidato premier». Chiarisce Grillo: «Chi entrerà in Parlamento si toglierà questo nomignolo ormai deleterio: onorevole. Ma quale onorevole? Sarà cittadino del Movimento 5 Stelle». [Calandra, Rep] • Non chiamatici «grillini» Comunicato della Lista civica del Movimento 5 Stelle di Milano per intimare ai cronisti di non chiamarli più «grillini». Vietato anche riferirsi a loro con le parole «partito» e «leader»: «È corretto riferirsi al Movimento 5 Stelle come a una forza politica, e agli eletti come portavoce». Martedì 30 ottobre 2012 I 5 Stelle isolano la ribelle Salsi, che attacca: «Io lapidata» La grillina Federica Salsi, consigliere comunale di Bologna, va ospite a Ballarò, la trasmissione di Giovanni Floris su Rai 3. E Grillo utilizza un paragone sessuale per stigmatizzare la scelta e lanciare un diktat contro le comparsate in tv dei suoi: «È il punto G, quello che ti dà l’orgasmo nei salotti dei talk show. L’atteso quarto d’ora di celebrità di Andy Warhol. A casa gli amici, i parenti applaudono commossi nel condividere l’emozione di un’effimera celebrità, sorridenti, beati della tua giusta e finalmente raggiunta visibilità». Il giorno successivo la tensione aumenta. Racconta Buzzi sul Cds: «Una scena emblematica: proprio durante la discussione di un ordine del giorno di solidarietà alla stessa Salsi, l’esponente grillina rimane isolata in consiglio comunale a Bologna. Gli altri due consiglieri del Movimento 5 Stelle, i fedelissimi di Grillo, il capogruppo Massimo Bugani e Massimo Piazza, hanno preso le distanze, anche fisicamente, sedendosi lontano dalla ribelle. Che prosegue determinata sulla sua strada. Salsi non arretra di un millimetro e, quando prende la parola, attacca: “Io ho aderito a questo Movimento perché ne condividevo lo spirito e le idee, ma non voglio che si trasformi in Scientology. E non voglio che si trasformi in un mostro. Sono andata a Ballarò per questo – afferma –. E se queste mie parole serviranno alla maturazione di una consapevolezza che si sta imboccando una strada sbagliata politicamente (quella con Di Pietro) e moralmente (la denigrazione sistematica di chi non la pensa come te) allora saranno utili a qualcosa”. La consigliera prende di mira “la ridicolizzazione della persona indipendentemente dalle sue idee, l’offesa gratuita e volgare, la violenza privata e personale, la sopraffazione e la lapidazione solo perché la pensi diversamente dal capo”. E si chiede: “È accettabile tutto questo?”». [Buzzi, Cds 6/11/2012] Giovedì 1° novembre 2012 Grillo: «Di Pietro presidente della Repubblica» Scambio di complimenti tra Beppe Grillo e Di Pietro. Scrive il primo: «Il mio auspicio è che il prossimo presidente della Repubblica sia Antonio Di Pietro, l’unico che ha tenuto la schiena dritta in un parlamento di pigmei. Chapeau!». Di Pietro, che ormai sembra dare per morto il suo partito, promette: «Se resteremo fuori dal Palazzo, tiferemo per Beppe Grillo». [Cds, 02/11/2012] Martedì 6 novembre 2012 Le regole di Grillo per i militanti 5 Stelle Sul blog Grillo compila una specie di manuale d’istruzione per il Movimento 5 Stelle. Il nuovo alfabeto del Movimento parte dalle alleanze impossibili: «D come Di Pietro: ha la mia amicizia, ma il M5S non si alleerà né con l’Idv, né con nessun altro. Il M5S vuole sostituire il sistema dei partiti con la democrazia diretta e vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco». La E di Euro: «La decisione di rimanerci spetta ai cittadini italiani attraverso un referendum, questa è la mia posizione. Ritengo che l’Italia non possa permettersi l’euro, ma devono essere gli italiani a deciderlo e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo». E la P di Primarie? «Nel M5S non ci saranno primarie (non si votano leader o leaderini) per le elezioni politiche, ma la scelta di portavoce per Camera e Senato per l’attuazione del programma in stretta collaborazione con gli iscritti». C’è poi una nuova regola, che archivia uno degli storici motivi d’orgoglio del Movimento e piomba nel mezzo delle polemiche per il trattamento riservato alla consigliera bolognese Federica Salsi, colpevole di aver voluto cercare il «punto G» a Ballarò: la remissione del mandato. Finora ogni eletto lo rimetteva due volte l’anno lasciando ai cittadini la decisione sul futuro della carica. Ora Grillo cambia tutto: «Il consigliere, il sindaco o il parlamentare non ha alcun obbligo di rimettere il mandato periodicamente. Nel caso questo avvenisse deve essere preceduto da un’informazione pubblica e dettagliata del suo operato sul portale del M5S con una votazione estesa a tutti gli iscritti del Comune e della Regione di rifermento, o dell’intero corpo elettorale in caso del Parlamento». La lettera destinata a sollevare più polvere, però, è la T di Televisione: «Non sono “vietate” interviste di eletti del M5S trasmesse in tv per spiegare le attività di cui sono responsabili. È fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come è il caso di Rai, Mediaset e La7». Grillo poi chiarisce ulteriormente il concetto su Facebook e Twitter: «I giornalisti tv sono lì per grazia ricevuta dai loro editori. Sono pagati profumatamente per il servizietto pubblico al Bersani, al Renzi, al Casini di turno». Ecco i nomi: «Lerner, Fazio, Formigli, per citare solo alcuni della truppa cammellata, sono le nuove fate smemorine il cui compito è trasformare delle zucche vuote in statisti e attaccare con ferocia chi mette in discussione il sistema (del quale sono i pretoriani) e proteggere il loro portafoglio». Lunedì 12 novembre 2012 «Tutti insieme a dargli in culo con Coluche» Francesco Merlo su Repubblica ricorda un vecchio aneddoto: «Dino Risi raccontò alla giornalista del Corriere Angela Frenda che sul set del film Scemo di guerra Grillo rimase affascinato da Coluche, il comico francese che nel 1980 annunziò la candidatura alla presidenza della repubblica con lo slogan “tutti insieme a dargli in culo con Coluche”. I sondaggi gli assegnavano il 16 per cento ed era appoggiato da alcuni intellettuali di sinistra, tra cui Pierre Bourdieu, Alain Touraine e Gilles Deleuze. Disse Risi di Grillo: “Ha intuito che dire cose da bar è un’attività redditizia. Ed è più attore oggi che fa politica di quanto tentava di fare l’attore”». [Merlo, Rep 12/11/2012] Martedì 20 novembre 2012 Grillo: «Non mi candiderò. Sono un delinquente» «Non mi candiderò al Parlamento, sono pieno di carichi pendenti, sono un delinquente» (Beppe Grillo in un’intervista trasmessa a Ballarò). [Cds 21/11/2012] Giovedì 29 novembre 2012 Grillo perde il ricorso: l’Irap va pagata La commissione tributaria di Genova respinge un ricorso di Beppe Grillo, che chiedeva all’Agenzia delle Entrate la restituzione di 577.296 euro versati in cinque anni a titolo di Irap. Il leader dei 5 Stelle pretendeva indietro il denaro, sostenendo che il suo lavoro d’artista era stato svolto in maniera del tutto personale. Senza cioè l’organizzazione e l’uso di dipendenti o collaboratori che sono il presupposto dell’imposta regionale sulle attività produttive. L’uso di aiutanti, pagati in maniera continuativa – «per attività di ricerca o partecipazione nella stesura degli spettacoli, o per la soluzione di semplici problemi pratici che l’artista non ha il tempo di affrontare» – presuppongono una struttura più complessa di quella raccontata da Grillo attraverso il suo avvocato. [Calandri, Rep 30/11/2012] Lunedì 3 dicembre 2012 Grillo lancia le Parlamentarie online Grillo ha lanciato ieri le Parlamentarie, le consultazioni per individuare i candidati del M5S alle Politiche 2013, tra avvisi agli elettori, propaganda dei singoli su YouTube, blog in tilt per troppi contatti e fisiologiche polemiche di ribelli, ex e dissidenti. Le regole: quattro giorni di votazioni esclusivamente online e riservate a chi si è iscritto al Movimento entro lo scorso settembre, tre preferenze da attribuire ai candidati della circoscrizione dell’elettore, divieto assoluto di influenzare ogni singola scelta. Su quest’ultimo punto Grillo è più intransigente del solito: «Il voto è individuale e bisogna evitare che sia pilotato da fantomatiche assemblee o comitati. Dobbiamo evitare la replica delle congreghe partitiche su base locale per favorire uno o più candidati a scapito di tutti gli altri. Chi cercherà di pilotare il voto sarà diffidato o escluso dalle votazioni, sia che si tratti di candidato che di votante». Anche il profilo dei 1.400 autorizzati alla corsa è ben definito: «Tutti coloro che hanno accettato la candidatura si sono in precedenza presentati alle elezioni comunali o regionali per il M5S, non hanno precedenti penali, non sono in carica come sindaci o consiglieri, non hanno fatto due mandati». [Muschella, Cds 4/12/202] Giovedì 6 dicembre 2012 Parlamentarie, Grillo: «Più donne che uomini» Dopo quattro giorni di consultazioni online, sono arrivati i risultati delle Parlamentarie dei Cinque Stelle. Li ha annunciati Grillo sul suo blog: «I voti disponibili erano circa 95.000 per 1.400 candidati presenti in tutte le circoscrizioni elettorali incluse quelle estere. Dai primi dati si vede una netta affermazione delle donne, infatti su 31 capilista 17 sono donne, il 55%». Grillo, soddisfatto, ha promesso battaglia. «Ora stiamo scrutinando tutto quello che sta arrivando, ma abbiamo hacker dappertutto, siamo di fatto sotto attacco e questa è una guerra all’ultimo sangue» per far vincere «la democrazia». [Buzzi, Cds 7/12/2012] Alle Parlamentarie del M5S hanno votato 32 mila persone. «Dodicimila meno degli elettori di Tabacci alle nostre primarie», sfottono quelli del Pd. [Salvaggiulo, Sta 12/12/2012] Polemiche per il documento inviato ai candidati a pochi giorni dalle votazioni e da sottoscrivere pena l’esclusione, con una clausola «predisposta da uno studio legale» che vincola gli eletti a destinare i contributi milionari di Camera e Senato a due imprecisati «gruppi di comunicazione» di cui Grillo sarà dominus per «organizzazione, struttura e scelta dei membri». [Salvaggiulo, Sta 12/12/2012] Martedì 12 dicembre 2012 Grillo caccia Favia e Salsi dal Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, con un annuncio sul blog, ha cacciato dal Movimento Cinque Stelle Federica Salsi e Govanni Favia, rispettivamente consigliere comunale a Bologna e consigliere regionale in Emilia. Il leader del Movimento scrive in un post: «A Federica Salsi e Giovanni Favia è ritirato l’utilizzo del logo del Movimento 5 Stelle. Li prego di astenersi per il futuro a qualificare la loro azione politica con riferimento al M5S o alla mia figura. Gli auguro di continuare la loro brillante attività di consiglieri». La Salsi si era scontrata con Grillo per aver partecipato alla trasmissione televisiva Ballarò il 30 ottobre (vedi), mentre Giovanni Favia è famoso per il fuorionda anti-Casaleggio («Casaleggio prende per il culo tutti perché da noi la democrazia non esiste. Grillo è un istintivo, lo conosco bene, non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere») trasmesso il 6 settembre (vedi) dal programma Piazzapulita condotto da Corrado Formigli. Giovedì 27 dicembre 2012 Grillo presenta la sua agenda Grillo dal suo blog ha esposto i primi sedici punti della sua agenda politica: 1 - Legge anticorruzione 2 - Reddito di cittadinanza 3 - Abolizione dei contributi pubblici ai partiti (retroattivi da queste elezioni) 4 - Abolizione immediata dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali 5 - Introduzione del referendum propositivo e senza quorum 6 - Referendum sulla permanenza nell’euro 7 - Obbligatorietà della discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese 8 - Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti 9 - Elezione diretta dei candidati alla Camera o al Senato 10 - Istituzione di un politometro per la verifica di arricchimenti illeciti da parte della classe politica negli ultimi vent’anni 11 - Massimo di due mandati elettivi 12 - Legge sul conflitto di interesse 13 - Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa sul modello francese 14 - Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica con tagli alle Grandi Opere Inutili come la Tav 15 - Informatizzazione e semplificazione dello Stato 16 - Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza Martedì 15 gennaio 2013 Grillo parte con il suo Tsunami Tour Grillo inizia da Pistoia il suo Tsunami Tour. Girerà in camper 83 piazze fino al 22 febbraio. Alcune frasi dette dal comico sul palco: «Vedere Santoro che va ospite in una trasmissione di Berlusconi: sono rimasto allibito. Chi è uno contro tutti ha già vinto dal punto di vista della comunicazione»; «Non so se voterò il Movimento 5 Stelle, quest’anno mi convince Casini, sono tentato da Moggi. Monti? Si è sfiduciato da solo»; «Io come ministro delle Finanze voglio una signora che ha tirato su tre figli, una signora che non ha fatto fallire la sua famiglia. Queste persone sanno cos’è l’economia, non i bocconiani»; «Vogliamo uno Stato che si riprenda le concessioni autostradali, invece di dare un miliardo e trecento milioni ai Benetton. Io voglio le concessioni dell’Enel». [Buzzi, Cds 16/12/2012] Venerdì 25 gennaio 2013 Grillo all’assemblea del Monte dei Paschi Banca Mps riunisce il cda in un’infuocata assemblea dei soci chiamati a dare la delega al Consiglio per l’ok all’aumento di capitale da 4,5 miliardi di euro. Tra gli azionisti che prendono parola in assemblea c’è, in giacca scura e camicia bianca, Beppe Grillo accolto da una ressa di giornalisti, cameraman e fotografi (può partecipare perché possiede due azioni). «Quello che hanno fatto alla banca Monte dei Paschi è peggio della Tangentopoli, di Craxi e di Parmalat insieme. Hanno fatto di un partito una banca e di una banca un partito. Mussari è il nuovo Lusi della situazione, il nuovo Fiorito. Lo ha detto anche lui: non capisce nulla di banche. La banca è stata smembrata, con una fondazione, dal Pd. Ora bisogna fare una commissione che prenda gli ultimi segretari del Pd e dei Ds dal 95 ad adesso e si faccia dire dove sono andati 14 miliardi di euro. Devono dare delle risposte. Alessandro Profumo lo conosco, è di Genova come me, faceva il casellante e studiava la notte. Ma ha un curriculum inadatto per questo ruolo perchè è indagato per frode fiscale». Botta e risposta con Alessandro Profumo. Il leader del Movimento a 5 Stelle parla di «un buco nei conti di 14 miliardi di euro, bisogna subito aprire un’inchiesta». Dichiarazione che ha fatto subito intervenire il presidente Profumo che ha chiesto: «Mi dica da dove viene questa indicazione? Qui non c’è nessun buco». [Rep 25/1/2013] Lunedì 4 febbraio 2013 Chi sono gli elettori di Grillo Mannheimer sul Cds nota che tra i 4 milioni di cittadini tra i 18 e i 23 anni, che affrontano per la prima volta delle consultazioni politiche a livello nazionale, il primo partito è quello di Beppe Grillo: quasi un terzo di elettorato (30,4%), vale a dire il 17% in più che nella popolazione nel suo insieme. In questa categoria di età, il M5S diventa il partito più votato in assoluto, superando, seppur di poco, il Pd. Inoltre, il consenso al M5S appare ancora più elevato tra quei giovani che si trovano in una condizione sociale più difficile perché disoccupati. Ma anche tra i 24-34enni il Movimento del comico genovese ottiene un largo successo, giungendo quasi al 19%, il 5% in più di quanto rilevato tra tutti gli italiani, con una maggiore accentuazione, anche in questo caso, tra chi non ha lavoro. È vero che tra costoro il Pd si conferma come primo partito, al pari di quanto accade per la popolazione nel suo complesso, ma il M5S si colloca nettamente come secondo. [Mannheimer, Cds 4/2/2013] Mercoledì 6 febbraio 2013 La sopravvissuta all’incidente: «Signor Grillo ti devo parlare» In piena campagna elettorale esce su Vanity Fair l’intervista a Cristina Giberti, la donna sopravvissuta all’incidente di 31 anni prima, in cui morirono genitori e fratello, mentre alla guida c’era Beppe Grillo, poi condannato per omicidio colposo. «Ho provato a contattarlo ma mi ha richiamato suo nipote spigandomi che non era il momento. In tutti questi anni non ha mai sentito l’esigenza di vedermi. di chiedermi scusa, di telefonare ai miei genitori adottivi per sapere come stavo». Grillo non commenta. [Chiara Bruschi, Vanity Fair 6/2/2013]