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 2013  febbraio 19 Martedì calendario

L’OBIETTIVO DI OBAMA: MAPPARE IL CERVELLO


Nelle ambizioni dell’amministrazione Obama, è un’iniziativa storica che dovrebbe avere lo stesso peso e gli stessi effetti di quella lanciata negli anni Novanta sul Genoma. Stiamo parlando del «Brain Activity Map project», che il governo americano si prepara ad annunciare il prossimo mese, per fare la mappatura del cervello umano. Secondo il New York Times, che ha anticipato la notizia, sarà un progetto colossale: dieci anni di lavoro, almeno tre miliardi di dollari di investimento, agenzie pubbliche, istituti privati e scienziati di tutto il paese coinvolti. Lo scopo è studiare il cervello per capire come funziona, come può essere curato, e come può essere sfruttato al meglio, anche per far avanzare l’intelligenza artificiale.

Il capo della Casa Bianca ne aveva accennato durante il recente discorso sullo Stato dell’Unione. Il presidente aveva definito la ricerca sul cervello uno degli esempi di come il governo dovrebbe «investire nelle migliori idee». Quindi aveva ricordato che lo Human Genome Project, avviato nel 1990 e concluso nell’aprile del 2003 con la mappatura del Dna, «ha fruttato alla nostra economia 140 dollari per ogni dollaro investito»: 3,8 miliardi spesi e 800 miliardi di ritorno, secondo i conti delle autorità federali.

Ora la situazione è simile. L’America sta uscendo dalla crisi economica, e ha bisogno di idee per accelerare la ripresa. La ricerca scientifica secondo Obama ha questa potenzialità, perché le innovazioni che produce sono un volano per altre attività utili e redditizie.

Molte istituzioni si stanno concentrando sul cervello, come dimostra il progetto appena lanciato dalla Columbia University, che con la progettazione di Renzo Piano sta costruendo un nuovo campus affidato al premio Nobel Eric Kandel e chiamato Mortimer B. Zuckerman Mind Brain Behavior Institute. In sostanza, un’intera facoltà dedicata allo studio del cervello umano in tutte le sue forme: dalla psicologia alla medicina, dal comportamento degli esseri umani alla loro possibilità di interagire con le macchine, dalla matematica alle scienze politiche, e all’arte.

La Casa Bianca ha deciso di lanciarsi nello stesso settore, coordinando tutti gli sforzi attraverso la collaborazione fra strutture come i National Institutes of Health, la Defense Advanced Research Projects Agency che aveva creato internet, la National Science Foundation, più gruppi privati come lo Howard Hughes Medical Institute di Chevy Chase e l’Allen Institute for Brain Science di Seattle. Secondo il Times, l’annuncio avverrà a marzo con la presentazione del bilancio nazionale, dove saranno indicate anche le cifre da investire. Si prevedono almeno 3 miliardi di dollari in dieci anni, ma gli studiosi coinvolti sperano di andare anche oltre.

La ragione di tanto interesse sta nelle prospettive del progetto. La mappatura delle attività del cervello, che secondo lo studioso di Stanford Gerald Crabtree è in declino per cause genetiche, ci consentirebbe di sfruttare meglio le sue potenzialità, curare malattie come Alzheimer e Parkinson, e trasferire le conoscenze acquisite nell’intelligenza artificiale.

Un campo infinito di possibili ritorni.