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 2013  febbraio 19 Martedì calendario

ITALIANA LA PRIMA MANO BIONICA CON SENSO DEL TATTO


Una mano bionica in grado di provare le stesse sensazioni di una mano naturale sarà impiantata in un paziente italiano a Roma nei prossimi mesi. La rivoluzionaria operazione potrebbe introdurre una nuova generazione di arti artificiali dotati di percezioni sensoriali identiche o vicine a quelle umane, aprendo un futuro completamente diverso per la riabilitazione di coloro che subiscono amputazioni. L’invenzione è stata annunciata al convegno annuale dell’American Association for the Advancement of Science a Boston e ripresa ieri con ampio spazio dalla stampa inglese.
Il paziente, scrivono i giornali di Londra, è un italiano poco più che ventenne che ha perso la parte inferiore di un braccio in un incidente. «Siamo di fronte a un importante progresso », afferma il professor Silvestro Micera della École Polytechnique Fédérale di Losanna, «sarà la prima mano prostetica che permetterà di provare sensazioni in tempo reale. Ed è chiaro che più una persona a cui è stato amputato un arto è in grado di avere sensazioni corporee, più sentirà come propria la protesi che lo sostituisce».
L’aspetto straordinario di questa innovazione è che i fili della mano bionica saranno collegati direttamente al sistema nervoso del paziente, con la speranza che l’uomo sarà in grado di
controllare e dirigere i propri movimenti così come di ricevere sensazioni dai recettori sistemati sulla pelle. La mano, spiega il professor Micera, verrà attaccata al sistema nervoso del paziente con degli elettrodi connessi a due dei principali nervi del braccio. Questo dovrebbe consentirgli di controllare la mano con i propri pensieri e nel contempo di ricevere i segnali inviati dai sensori al cervello, dunque proprio come avviene con una mano naturale. Ci sarà, predice lo scienziato, un doppio e rapido flusso di informazioni tra la protesi e il cervello dell’uomo. Un modello di mano di questo tipo era già stato temporaneamente attaccato nel 2009 a un altro paziente italiano, Pierpaolo Petruzziello, che
aveva perso metà di un braccio in un incidente. Dopo l’intervento, era in grado di muovere le dita della sua mano bionica, di formare un pugno e di afferrare oggetti. Diceva anche di sentire la sensazione di un ago piantato sulla palma della mano. Ma la precedente versione aveva solo due zone sensoriali, mentre il nuovo prototipo invierà sensazioni al cervello da tutte e cinque le dita della mano, oltre che dal palmo e dal polso. Restano dubbi su quanto a lungo un paziente potrà tollerare una mano del genere senza avere bisogno di toglierla periodicamente, e un altro problema sarà quello di nascondere gli elettrodi sotto la pelle in modo che non si vedano.