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 2013  febbraio 18 Lunedì calendario

JULIAN, IL CAMPIONE DI BASKET PIU’ BASSO DEL MONDO —

Julian Newman è alto 1 metro e 34 centimetri, pesa 32 chili e indossa scarpe misura 35 e mezzo. Ciò non ha impedito a questo undicenne di quinta elementare — lo studente più basso e mingherlino della Downey Christian School di Orlando, in Florida — non solo di essere ammesso nella squadra di basket per i migliori atleti liceali della scuola (la varsity team, trampolino di lancio di ogni grande campione), ma di essere addirittura eletto come guardia, e anche playmaker, di una squadra dove i giocatori hanno fino a sette anni più di lui e il più piccolo lo supera di ben 35 centimetri.
L’incredibile talento, la velocità e l’eleganza sul campo da basket di questo ragazzino che nei ristoranti ordina ancora dal menu per bambini e nei grandi magazzini fa shopping solo nel reparto bimbi, gli sono valse paragoni con leggende dello sport come Michael Jordan e Kobe Bryant. E da quando, proprio grazie ai suoi infiniti canestri da super-molleggiato, la squadra dei Patriot della sua scuola si è piazzata al primo posto delle High School in Florida, Julian è diventato una star internazionale.
Ci sono video su Youtube che mostrano a ritmo di rap le sue prodezze: palleggi in mezzo alle gambe, alley-oop, tiri da tre punti, che sono stati visti da 1 milione e 300 mila persone. Un record che proprio ieri gli ha meritato un lungo articolo sulla prima pagina del New York Times (per tutto il giorno il più letto del sito web), oltre a speciali e servizi televisivi dall’Australia alla Cina.
«Il basket è la sua unica ossessione», racconta il padre Jamie, allenatore della Downey Christian School, che a soli tre anni gli mise in mano la palla (quella vera, non il giocattolo per i bimbi), iscrivendo sia lui sia la sorella Jaden, di otto anni, a un corso accelerato per aspiranti campioni. Quando Julian fu ammesso nella Varsity Team, sua madre Vivian protestò. «Temevo che venisse schiacciato dai compagni di squadra», racconta al Times, «che al confronto sono giganti».
Alla fine mamma Vivian ha dovuto arrendersi. Oggi il suo miracoloso Pollicino si allena tre-quattro ore al giorno, va in vacanza solo in luoghi dotati di campo da gioco largo 15 metri e lungo 28 e per Natale vuole regali «basket-centrici». Il suo segreto, a dar retta agli addetti ai lavori, è proprio la statura: «Nelle sue mani la palla diventa una specie di yo-yo rasoterra — spiegano — , impossibile rubargliela».
I genitori raccontano che la sera, prima di addormentarsi nella sua stanzetta tappezzata da magliette delle squadre Nba e poster di Magic Johnson e LeBron James, Julian si esercita tirando la palla contro il soffitto. E che mamma Vivian un giorno fu cacciata da un grande magazzino quando il figlio, che non era riuscito a trattenersi, si mise a palleggiare nei corridoi, tra file di abiti e cappotti.
Alessandra Farkas