Maria Serena Natale, Corriere della Sera 18/02/2013, 18 febbraio 2013
GOODBYE ROLLS ROYCE. UN’AUTO TEDESCA PER CARLO E CAMILLA
Ogni amore reale ha la sua carrozza fatata, a Carlo e Camilla è toccata una Bmw 760. Addio patriottiche Jaguar, Daimler e Rolls-Royce, l’eterno erede al trono che incarna la britannicità come solo la Regina e il Big Ben, sceglie un’auto tedesca. Una deviazione dal protocollo che in tempi di riflessione su destino europeo del Regno e tentazioni separatiste ha il sapore del disgelo.
Questione di sicurezza. Scotland Yard sta testando la Bmw super-blindata che dovrebbe garantire massima protezione alla coppia e impedire attacchi come quello del dicembre 2010, quando la Rolls-Royce che trasportava il principe di Galles e la duchessa di Cornovaglia rimase intrappolata durante le proteste studentesche contro l’aumento delle tasse universitarie. L’auto ostaggio della folla fu imbrattata di vernice e attaccata a colpi di bottiglie, un manifestante riuscì a introdurre un bastone di legno attraverso un finestrino posteriore rotto, colpendo Camilla a un fianco.
L’episodio avviò una revisione generale di mezzi e procedure per prevenire nuovi agguati. Le tasse passarono comunque da 3.290 a 9 mila sterline.
La nuova auto anti-imboscata è considerata la più sicura al mondo dopo la Cadillac One del presidente americano Barack Obama, non a caso soprannominata «la Bestia». Altoparlanti per comunicare con l’esterno senza dover aprire i finestrini; blindatura anti-proiettile e potentissimi visori notturni a raggi infrarossi; predisposizione per due mitragliatrici e un sofisticato sistema anti-avvelenamento in grado di rilevare la presenza di gas nocivi e bloccare l’impianto di ventilazione rilasciando ossigeno nell’abitacolo; un meccanismo di accensione a distanza per sventare attentati con ordigni collegati al motore; dispositivi di tracciabilità per intercettare conversazioni e ricostruire gli spostamenti in caso di rapimento. Per la dolce Camilla e il regale consorte, una macchina da guerra e da 300 mila sterline (circa 348 mila euro). Clarence House dovrebbe ordinare due veicoli, ma l’operazione non è ancora conclusa e i test proseguono.
È la prima volta che il principe, appassionato custode della tradizione, difensore militante di beni artistici e agricoltura biologica, volta le spalle ai marchi simbolo della storia nazionale. Non è un dettaglio che la scelta sia caduta su un’auto capace di esprimere tutta la potenza — e l’affidabilità — del rivale tedesco. A ben guardare, la storia dei rapporti tra i nemici-amici anglo-germani non si ferma alla contrapposizione frontale delle due guerre novecentesche ma abbraccia antiche alleanze diplomatiche e dinastiche. Lo stesso principe Filippo, padre di Carlo, non è mai riuscito a far dimenticare ai sudditi quella porzione di sangue tedesco suggellata dal cognome Mountbatten. Una relazione che ripropone tutta la sua complessità nei momenti di snodo, come il recente discorso del premier conservatore David Cameron sull’Unione europea, esempio di equilibrismo tra pulsioni euroscettiche dell’elettorato profondo, atavica diffidenza per il Continente a Sud della Manica e apertura a più ampie prospettive comunitarie. Di fronte alla paventata uscita di Londra dalla Ue, i più disorientati sono apparsi proprio i tedeschi, con una stampa sospesa tra ironici cliché e appelli come quello della popolare Bild: «Per favore, restate. Siete così meravigliosamente crazy (matti)». All’ultimo vertice di Bruxelles, il fronte pro-austerity era guidato dall’inedita coppia Cameron-Merkel.
L’ultimo caso di diplomazia a quattro ruote risale allo scorso gennaio, quando le principesse Eugenia e Beatrice, figlie di Andrea e nipoti di Carlo, hanno attraversato la Germania a bordo di una britannica Mini nei colori della Union Jack. Obiettivo, promuovere il Made in Britain e le relazioni bilaterali. Brivido diplomatico quando le principessine decise a raggiungere la Porta di Brandeburgo hanno attraversato un incrocio con il rosso. Stavolta, alla guida della Bmw, nei piani di Scotland Yard non ci sono Carlo e Camilla.
Maria Serena Natale