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 2013  febbraio 18 Lunedì calendario

IL BIPOLARISMO È DIVENTATO UN POKER


Il Partito democratico guidato da Pier Luigi Bersani resta, secondo gli umori e i giudizi del web in Italia, favorito per la vittoria elettorale, domenica ventura. Ma l’esame dei Big Data sulla rete di twitter conferma che Silvio Berlusconi ha consolidato la propria base tradizionale.

La rete non scommette sulla sua completa rimonta, ma -con gioia o rammarico - riconosce che sarà attore anche nella prossima legislatura. Quanto a Beppe Grillo, gli ultimi sondaggi prima dello stop gli assegnano il voto di un italiano su cinque e la diffusa presenza online, in parallelo al successo di piazza dello Tsunami Tour, corroborano l’ipotesi che il nuovo Parlamento avrà almeno un centinaio di Grillini. Il Pd ha affrontato di petto, in queste ultime ore, gli avversarsi 5 Stelle, vedremo se l’offensiva finale darà frutti.

Resta «diesel» la campagna online del senatore Monti, senza picchi forti di presenza e senza declinare. Vedremo se il quarto posto nelle citazioni che la rete riserva al primo ministro saranno, o no, previsione esatta del risultato elettorale. Agli alleati di Monti, gli ex presidenti della Camera Casini e Fini, la rete assegna un ruolo non centrale, ma ricco di citazioni. Molti su twitter collegano a sorpresa le proposte di Fini a quelle di Oscar Giannino, candidato che i sondaggi non favoriscono ma che online suscita interesse.

L’analisi dei dati che la Stampa presenta oggi – elaborata da Tycho, un progetto Imt Lucca in collaborazione con Linkalab – ascolta la conversazione sociale degli italiani su twitter-microblog di 140 caratteri – e la traduce in mappe politiche che indicano i possibili scenari del 24 febbraio giudicando, in bene o in male, le strategie dei leader.

E’ sempre forte la presenza di Berlusconi su twitter, marcata dalla proposta di restituire l’Imu. Esperto di tv, anche per il controllo dei tre network Mediaset, Berlusconi ha creato una testa di ponte online, grazie al lavoro di Antonio Palmieri e di account non ufficiali, ma efficaci come @berlusconi2013. Guardate la curva nel giorno storico delle dimissioni annunciate di papa Benedetto XVI: Berlusconi «fa surf» sull’onda dei commenti, magari – come spiega il professor Caldarelli nella nota metodologica – venendo criticato, o fatto bersaglio di satira, ma occupando il centro della scena.

La campagna di Bersani ha invece scommesso che, senza errori clamorosi, il vantaggio di partenza del Pd sul Pdl si sarebbe forse eroso, ma lasciando il partito in vantaggio alla Camera e, al Senato, con un pacchetto di voti in grado comunque di governare in alleanza di centro-sinistra con Monti, Casini e Fini. La rete incoraggia questa settimana la scelta di Bersani, più di quanto non sembrava fare 7 giorni fa. Allora la presenza del leader Pd al Sud risultava inferiore a quella di Berlusconi e Grillo, oggi – online potete cliccare su regioni e province e ottenere la forza online dei leader nella vostra città – Bersani cresce in Sicilia, Campania, Basilicata e Calabria. Vari dirigenti e analisti vicini al Pd hanno impegnato gli account twitter, Filippo Sensi vicedirettore del quotidiano Europa con @nomfup e Tommaso Giuntella con @3OOspartani per attivare l’attenzione della rete, spesso con ironia, polemizzando con i popolari tweet @beppe_grillo. I risultati sembrano buoni al Sud, Bersani mantiene le posizioni in Piemonte, Liguria e Lombardia, più indietro Friuli, Veneto, Trentino.

Le mappe indicano come Berlusconi macini bene nell’opinione politica, guardate la forte presenza a Roma, sede di giornali, tv e blog, sempre a Nord e in crescita in Puglia e Val d’Aosta dove era in difficoltà. Monti conferma la performance della settimana passata, molto citato a Roma e Milano, sedi del dibattito politico-economico, meglio, ma non bene al Sud. Grillo è sulla rete leader nazionale, capace di parlare ad ogni piazza digitale: l’esame città per città conferma che la crociata online del consigliere 5 Stelle Casaleggio funziona. Record di citazioni a Roma e Parma, dove è sindaco il grillino Pizzarotti. Potete controllare sulle mappe online Tycho-La Stampa come si batte l’ex attore nella vostra città.

Questa settimana Tycho propone una novità sulla quale gli spin doctors, che consigliano i leader negli ultimi giorni di campagna, si romperanno parecchio la testa. Indichiamo per ogni candidato premier gli hashtag, le raccolte di commenti su twitter collezionate dal simbolo #. È possibile cosí individuare in che contesto vengano citati Monti, Berlusconi, Bersani o Grillo, e intuire, con una certa approssimazione, perché.

La prima indicazione riguarda il nesso tv-internet, che fa del televisore piazzato in tinello uno strumento interattivo come il più sofisticato tablet. Ieri, quando Grillo ha annunciato su twitter di avere cancellato l’intervista a Sky la rete è esplosa in commenti, spesso negativi su 5 Stelle. Gli hashtag che concernono Berlusconi e Bersani citano sempre #agorarai e #tgla7 perché il conduttore di Agora e direttore di Rai 3 Vianello, come il direttore di La 7 Mentana, usano twitter per lanciare i propri programmi. Nel 2013 non esistono old e new media: l’arena mediatica è una.

Altre correlazioni segnalano #Finmeccanica, vicenda spesso legata a Berlusconi e al leader della Lega Nord Maroni, #Fisco che resta chiave per il Pdl, mentre su Bersani militanti e avversari litigano a proposito di #Ilva #tangenti e #Grecia. Il caso Monte dei Paschi non dilaga online, ma cliccando sulle mappe di Siena vedrete un alto volume di dibattito. Grillo domina con l’hashtag #Tsunamitour il suo grido di guerra, e con un sonoro #piazzapulita. Quanto a Monti si considerino i temi #scuola #Lega #Sel #Obama e #Grecia: tradotto, come si schiererà dopo il voto, e quanto peso ha il suo aplomb internazionale nella campagna?

Esaminate, sul sito www.lastampa.it, le relazioni online fra i leader. Vedrete che il bipolarismo ventennale Prodi-Berlusconi è diventato un poker Bersani, Berlusconi, Grillo, Monti, dove i candidati Pd e Pdl occupano il centro della scena e il fondatore del 5 Stelle sembra, fin qui, prevalere sul premier, i 4 Moschettieri della rete Italia 2013. Ma se con pazienza cliccherete sui vari incroci (più largo è il link tra due leader, più numerose le citazioni di coppia) scoprirete tanti affascinanti luoghi politici della nuova politica: i simpatizzanti di Giannino dialogano con gli elettori del Fli di Fini; il sindaco di Firenze Matteo Renzi, che ha condotto una campagna in sordina, resta collegato con forza a Bersani e spesso opposto come rivale futuro a Berlusconi. Infine Torino e il Piemonte: l’esame dei dati in Regione conferma un sabaudo «esageruma nen», esaminate la vostra città in diretta, ma la capitale Torino assegna, disincantata, attenzione «bassa» a tutti i leader.
Twitter @riotta @tychobigdata