Massimo Novelli, la Repubblica 15/2/2013, 15 febbraio 2013
Per fare Fulvia, la protagonista del libro Una questione privata, Beppe Fenoglio prese a modello la ragazza che amava: Benedetta Ferrero, da tutti chiamata Mimma
Per fare Fulvia, la protagonista del libro Una questione privata, Beppe Fenoglio prese a modello la ragazza che amava: Benedetta Ferrero, da tutti chiamata Mimma. Con il suo soprannome la mise anche nella prima stesura de Il partigiano Johnny. Si erano conosciuti ad Alba, nel priodo della guerra: «Io avevo quindici anni. Beppe mi corteggiava. Mi piaceva passeggiare e chiacchierare con lui; mi piaceva sentirlo parlare, aveva una grande cultura. Ma non mi sentivo attratta fisicamente da lui, glielo dicevo sempre». Fenoglio le scrisse tante lettere: «Ma non le ho più. Un giorno Beppe mi disse: “Se è vero che non t’importa nulla di me, allora ridammi le lettere e giurami di non ricopiarle”. Le presi e le diedi a don Natale Bussi, insegnate nel nostro liceo classico Govone e amico di Beppe». Poi lei si trasferì a Roma e si sposò. Una delle ultime volte che lo vide, ad Alba: «Ero venuta da Roma per trascorrere l’estate. Mi vide mentre stavo spingendo la carrozzina con dentro Luisa, la mia prima figlia. Ci venne incontro. Guardò la bambina e le disse: “Tu sei Luisa. Io sono Beppe. Ciao Luisa”». La bambina, diventata grande, si laureò con una tesi su I ventitré giorni della città di Alba, libro d’esordio dei quell’uomo incontrato da piccola.