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 2013  febbraio 18 Lunedì calendario

CUORI SOLITARI E IN CARRIERA COSÌ IL WEB ACCOPPIA I VIP


Sei un uomo o una donna di successo. Lavori dieci, dodici, anche sedici ore al giorno. Viaggi spesso. Guadagni bene o molto bene. Ma non hai trovato la persona giusta con cui condividere la tua vita. E disperi di trovarla, perché non hai neanche il tempo di cercarla. «A trovarla provvediamo noi», assicura Inga Verbeeck, fondatrice e presidente di Berkeley International, agenzia di cuori solitari per milionari, grandi manager, professionisti di entrambi i sessi, accomunati dall’impossibilità di trovare l’amore perché troppo occupati per cercarlo.
In apparenza, un sito per single come tanti altri, ma con una significativa differenza: il prezzo minimo per iscriversi è 10 mila euro, e può salire a 50 mila se la ricerca dell’anima gemella si allarga a più continenti. «Se sei un uomo o una donna simile, quanta gente puoi incontrare nell’arco di un’esistenza di cui pensi che potrebbe diventare tua moglie o tuo marito?», dice la sua creatrice. «Noi proviamo a farteli incontrare tutti, possibilmente nell’arco di un anno ».
L’idea non è nuova: «Come sposare un milionario», il film in cui Maryln Monroe, Lauren Bacall e Betty Grable erano tre giovane donne a caccia di un riccastro da sposare, è del 1953. Ma le regole del gioco sono radicalmente cambiate. Internet ha allargato immensamente il territorio di caccia. E il film, se venisse girato oggi, potrebbe benissimo intitolarsi «come sposare una milionaria». Spiega infatti la direttrice di Berkeley International: «Il 60 per cento dei nostri clienti sono donne. Trovare il partner giusto, per una donna in carriera, è ancora più difficile che per un uomo in posizione analoga. Gli uomini pensano che siano gelide regine, irraggiungibili, dominatrici e che per di più guadagnano probabilmente più di loro».
Di certo c’è che è un settore in rapida espansione. In dieci anni, Berkeley International è passata da 300 a 3 mila membri e si aspetta di arrivare a 10 mila entro il 2016. Ha già uffici a Londra, Bruxelles, Parigi, Milano, New York, Ginevra e si prepara ad allargarsi in America del Sud e in Asia. È in procinto di offrire i suoi servizi anche a omosessuali e lesbiche. A tutti promette un servizio personalizzato e la massima discrezione: «Abbiamo capitani d’industria e banchieri, manager di grandi aziende e avvocati famosi, attori e campioni dello sport», rivela Inga Verbeeck, «non possono certo usare il proprio nome sul web, né andare a un appuntamento
alla cieca». Attraverso un metodo basato su interviste e sofisticate indagini, l’agenzia individua i potenziali
partner e combina l’incontro. La percentuale di successo è del 75-80 per cento.
La Berkeley non pubblica dati sui propri profitti, ma devono essere buoni se il
Financial Times
le dedica una pagina come “business emergente” da tener d’occhio. Non è l’unico di questo genere, del resto. Ogni settimana sull’Herald
Tribune,
edizione internazionale del
New York Times,
compare l’inserzione pubblicitaria di Elite. com, sito per cuori solitari che si distinguono come leader assoluti nei rispettivi campi. Un annuncio di sabato scorso: «Ambasciatore 50 enne con dottorato di ricerca, alto, bello, positivo, desidera incontrare una donna trentenne indipendente e senza figli con cui condividere una vita avventurosa e affascinante ». E il sito della
New York Review
of Books,
altro nido d’amori d’alto bordo, non è da meno: «Passionale lesbica 47enne, altamente di successo nella sua professione, aitante, raffinata, spiritosa, cerca amore, conversazione intellettuale, risate
e sesso bollente con donna più o meno della stessa età».
Secondo Gien Gonzage, autore di un libro sul boom dei siti per cuori solitari, il fenomeno è ancora più ampio: «La categoria che oggi va più in cerca dell’anima gemella su Internet sono gli uomini e donne sopra i 55 anni. Gente affermata nel lavoro, senza preoccupazioni economiche, con i figli fuori di casa, single, divorziati o vedovi che vogliono una seconda opportunità nella vita, ma non sanno dove trovarla e il web gliene offre una enorme».
Ce n’è per tutti, naturalmente, non solo per i cinquantenni e oltre: soltanto in Europa i siti per cuori solitari sono più di 5
mila, in Gran Bretagna ce ne sono 1500 con un giro d’affari annuo pari a 200 milioni di euro. Siti per giovani e per anziani, per etero e per gay, per vegetariani e per ambientalisti, per indiani e per ebrei, per chi cerca l’amore romantico e per chi cerca il sesso (come Forgetdinner. com, lascia perdere la cena — e andiamo al sodo).
Ci sono quelli gratuiti, a cui gli esperti del ramo aggiungono Facebook e altri social network, il cui successo è in buona parte legato alla speranza di trovare un nuovo amore (o di ritrovarne uno del passato), che guadagnano solo con la pubblicità; e quelli a pagamento, da 20 euro al mese ai 10 mila euro l’anno di Berkeley International.
Quasi tutti usano complicati algoritmi, simili alle formule utilizzate dalle banche per le speculazioni finanziarie, per far scoccare la freccia di Cupido tra le persone giuste: «Possiamo conoscerti meglio di come conosci te stesso», garantiscono a Match.com, il sito per cuori solitari più grande del mondo. Ormai un terzo delle nuove relazioni, secondo l’istituto di sondaggi
YouGov,
nascono online. La vergogna di cercare l’amore su Internet è scomparsa: stiamo imparando a cercare tutto sul web, dunque perché non anche un boyfriend o una girlfriend. All you need is love, cantavano i Beatles, tutto quello di cui hai bisogno è l’amore: ma se hai a portata di mano un computer, un tablet o uno smart phone per andare su Internet, è più facile trovarlo. Anche per un
milionario.