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 2013  febbraio 18 Lunedì calendario

ALFRED, LO SCHIVO SEGRETARIO CHE SCRISSE LA LETTERA CHOC

Nel momento della decisione suprema del suo pontificato, Papa Ratzinger ha avuto vicino il suo fidato, secondo segretario, il maltese Alfred Xuereb. A lui, allo schivo sacerdote da sei anni solertemente al fianco del Pontefice, è toccato il compito arduo di redigere il testo, vergato in latino, della lettera di dimissioni di Benedetto XVI. Il documento, destinato ad entrare nella storia, con cui Joseph Ratzinger, 264° Pontefice romano avrebbe comunicato di lì a poco, a un collegio di cardinali rimasto impietrito, il suo addio al soglio di Pietro.
Siamo al martedì precedente l’annuncio-shock di Benedetto XVI. Xuereb, come ogni altro giorno, viene convocato dal Papa per ricevere istruzioni sul lavoro della giornata, sempre intenso negli uffici dell’appartamento pontificio. Ma quello non è un giorno come gli altri.
L’incarico che Benedetto XVI sta per affidare al sacerdote 54enne, originario dell’isola dove 1953 anni fa l’apostolo Paolo fece naufragio e che lo stesso Benedetto XVI ha visitato nell’anniversario dei 1950 anni, è di quelli che fanno correre più di un un brivido lungo la schiena. Toccherà a lui, gli comunica Ratzinger, redigere la base del testo con cui il lunedì seguente il Pontefice, secondo le disposizioni del canone 332 paragrafo 2 del Codice di Diritto canonico, avrebbe reso manifesta la sua libera, storica rinuncia. Un compito al quale il fidato don Alfred non si è sottratto, redigendo uno scritto che ha poi riaffidato nelle mani di Benedetto XVI perché lo completasse di suo pugno.
Quando il prossimo Conclave avrà eletto il nuovo Pontefice, è probabile, ha spiegato nei giorni scorsi padre Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, che don Xuereb resti nella segreteria papale, almeno per affiancare nel lavoro i nuovi collaboratori che l’eletto vorrà incaricare. Del resto, nella segreteria di Ratzinger, don Alfred - presenza sempre discretissima, soprattutto se paragonata all’immagine fortemente mediatica, suo malgrado, di padre Georg Gaenswein -, fu chiamato, nel 2007, dal secondo segretario di Giovanni Paolo II, monsignor Mieczyslaw Mokrzycki, da tutti chiamato Mietek. Quando Mietek divenne arcivescovo di Leopoli sembrò opportuno avere nella segreteria del Papa qualcuno che il Pontefice già conoscesse e che avesse dimestichezza con gli appartamenti papali e la quotidianità del Pontefice.