Piero Bianucci, La Stampa 16/2/2013, 16 febbraio 2013
NON È L’ARMAGEDDON, NE CADE UNO AL MESE
Il cielo ha voluto sorprenderci. Aspettavamo il passaggio ravvicinato di un piccolo asteroide e 16 ore prima un bolide è esploso su una città russa. Non è stato un semplice esercizio pirotecnico della natura. Mille feriti, una fabbrica crollata. I bolidi sono oggetti cosmici con dimensioni di qualche metro che la Terra attrae a sé.
Lo spazio ne è disseminato, viaggiano a 8-10 chilometri al secondo. L’attrito con l’atmosfera, a 80 chilometri di quota, li arroventa. Se sono piccoli e poco densi, aggregati di sassi e ghiaia, esplodono e si disintegrano. La loro traccialuminosaèchiamatameteora.Sesono più grandi e densi, magari con parti metalliche, i frammenti arrivano al suolo, e abbiamo i meteoriti. Se l’esplosione avviene nella bassa atmosfera, l’onda d’urto, cioèlospostamentod’aria,investeilterreno come una frustata di vento, talvolta rovente. Il bolide di ieri mattina, luminoso quanto cento lune piene, è esploso a bassa quota con un bagliore accecante. I feriti li ha fatti l’onda d’urto mandando in schegge i vetri delle finestre. L’energia è stimabile in un migliaio di tonnellate di tritolo.
Eccezionale non è stato il fenomeno astronomico. Un bolide così arriva in media una volta al mese. Eccezionale è che questo bolide sia esploso nel cielo di una zona abitata sotto gli occhi di migliaia di persone. Non era mai successo in epoca storica. Il precedente più simile è quello di Tunguska, remota località della Siberia alla stessa latitudine di San Pietroburgo. Accadde alle 7 di mattina del 30 giugno 1908. L’onda d’urto bruciò molti chilometri quadrati di taiga, ma ad assistere c’erano solo due o tre pastori con le loro mandrie. Uno morì di spavento.
La statistica – ricorda Giovanni Valsecchi, Istituto nazionale di astrofisica – dice che ogni anno sulla Terra precipita un super-meteorite in grado di liberare una energia pari alla bomba che distrusse Hiroshima (15 kiloton). Una volta al mese cade un bolide da 1 kiloton, e una volta al secolo l’impattoè tale da devastare un’area vasta come a Tunguska. Di solito gli impatti passano inosservati perché i tre quarti della superficie terrestre sono coperti dalle acque, le regioni emerse sono in gran partedesertiche o glaciali e le zone molto popolate sono relativamente piccole. Eccezionale è il fatto che ci siano stati danni a cose e persone. Nell’ultimo secolo si ha memoria di un ferito da meteorite in Alabama, un ragazzino fu colpito da un piccolo meteorite in Africa, un’auto fu danneggiata a Peekskill (Usa) l’8 ottobre 1992. Tom Geherels, astronomo americano, ha stimato il rischio. Negli Stati Uniti c’è una probabilità su 300 di morire per omicidio, una su 1000 per incidente d’auto, una su 2000 per arma da fuoco, una su 5000 per un incidente elettrico e una su 6000 per l’impatto di un asteroide. Stranamente è assai più che per un incidente aereo (1/20.000), per fuochi artificiali (1/100.000) o per intossicazione da botulino (1/200.000). Il paradosso dipende dal fatto che l’impatto di un grosso asteroide è molto raro (1 ogni 20-30 milioni di anni) ma in quel caso le vittime umane si conterebbero a miliardi. La statistica è contro-intuitiva.
Una ricerca internazionale ha schedato gli oggetti che minacciano la Terra fino a 1 km di diametro e ora si sta facendo l’anagrafe di quelli più piccoli. Di asteroidi come quello transitato ieri sera sull’Oceano Indiano senza problemi ce ne sono 500 mila: non si potrà mai prevedere l’impatto di massi di pochi metri. Ogni anno la Terra spazza 200 mila tonnellate di materiale cosmico. In gran parte sono polveri finissime. Lo 0,02% del flusso è costituito da frammentidimassasuperiorea100grammi,un migliaio all’anno sono le meteoriti che raggiungono i 10 kg. L’origine spaziale delle piogge di pietre fu a lungo controversa. Poi Jean-Baptiste Biot dimostrò che i sassi abbattutisi nel 1803 sulla cittadina francese di Le Aigle arrivavano dallo spazio. A volte si tratta di sciami. Quasi esattamente un secolo fa,il 9 febbraio 1913 uno sciame di bolidi sorvolò il Canada e l’Atlantico.
Il vero pericolo ce lo ha suggerito Putin dicendo che la Russia non è ben protetta se accadono fatti come quello di ieri. Se l’idea è che ci vuole uno scudo spaziale, il rischio è che un evento naturale tutto sommato trascurabile, scambiato per un’aggressione, inneschi un conflitto nucleare. No, Putin, meglio meteoriti che bombe atomiche.