Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  febbraio 15 Venerdì calendario

FUORIONDA

Nel dicembre 2010 il pianista e compositore Cesare Picco s’era inventato, nella sua rubrica su «Il Post», un duello tra Gioachino Rossini e Antonio Carlos Jobim per la composizione perfetta su una nota sola (vinceva Rossini). Mercoledì sera, ha ascoltato Elio e le Storie Tese citare Rossini e Jobim e aggiungere un nuovo capitolo alla grande sfida della semplicità: «Mi sono divertito e idealmente congratulato con loro - racconta grazie agli Elii, i Frank Zappa italiani, e alla loro “Canzone mononota” ora a Sanremo si parla di musica. A comporre utilizzando una nota sola si prova da secoli, si faceva già in epoca barocca, l’ha fatto Giacinto Scelsi, discepolo di Schönberg, così come Terry Riley con “In C”: e il C è il Do, la stessa nota scelta dagli Elii. È un’idea che gira da secoli e mi entusiasma che sia arrivata anche a Sanremo. Ma Rossini, che scrisse il suo “Adieux à la vie” su una nota sola quando se ne andò a Parigi a godersi gli ultimi anni di vita, era una rockstar del suo tempo, uno di quei geni che sanno vivere in leggerezza. Non molto lontano da Zappa e neppure dagli Elii, no?».