Luciana Litizzeto, La Stampa 13/2/2013, 14/2/2013 e 15/2/2013, 13 febbraio 2013
45 PAROLE
[“Perfetto per dimagrire”] –
E una è andata. Devo dire che i momenti prima di entrare sono i più difficili perché pensi che quello alla fin fine è il Festival di Sanremo, e che quando eri piccola lo guardavi e mai e poi mai avresti immaginato che un giorno ci saresti stata anche tu. Io poi, che sono una testona, non ho voluto che neanche Fabio sapesse cosa avrei detto, così non l’ho fatto scrivere neppure sul «gobbo», avevo tutto solo nella mia testa, con una paura matta di dimenticare qualcosa. Però poi è stato pieno di momenti divertenti: il massimo per me è stato quello con Toto Cutugno e il Coro dell’Armata Rossa. Che a vederci così, a cantare in mezzo all’Armata Rossa, ho pensato che Berlu un po’ di ragione ce l’aveva… Comunque, un consiglio per tutte: se volete dimagrire, e le solite diete non funzionano, venite a presentare il Festival di Sanremo. Si prova sempre e non si mangia mai. Garantito che i chili li perdi.
["Toto, che notte d’amore"] –
Sono stanca, stanchissima, esausta dopo la notte d’amore con Toto Cutugno e l’Armata Rossa, ma sono momenti davvero emozionanti. A un certo punto mi è venuta voglia di restituire il canone e scappare. Voglio ringraziare tutti quelli che ci hanno visti, ma in particolare i torinesi: perché a Torino ci sono tanti che mi dicevano che non hanno mai guardato il Festival, ma stavolta avrebbero fatto un’eccezione per vedere me. Dev’essere stato questo a far salire gli ascolti. Mi hanno vista anche i calciatori della Juve mentre giocavano la partita. E ieri sera mi sono ritrovata sul palco con un’altra torinese, Carla Bruni: l’ho conosciuta alle prove, me l’aspettavo un po’ sulle sue, invece è molto simpatica, è stato divertente. Ma soprattutto ieri me la son dovuta vedere con Bar Refaeli, una davvero esagerata: fatevi conto che io sono alta come un suo femore. Credo che per farci l’amore per bene, con una così, ci vogliano almeno tre giorni. Insomma, siamo in crisi per la fuga dei cervelli, in compenso al Festival c’è il ritorno delle gnocche. Ma solo per una sera.
[Senzarete] –
Qui si ostinano a farmi fare quel che non ho mai fatto, e comunque non so fare. Già l’altra sera mi era toccato di cantare con Carla Bruni, che non è la Kabaivanska, ma al confronto ci ho fatto lo stesso una figura da vergognarsi. Ieri, peggio che mai: ho cantato con Albano. uno che ha degli acuti che ti fanno la detartrasi, sembra la sirena dei pompieri: parte l’acuto e nei camerini non resta intatto un solo specchio. Credo che invece del microfono a gelato gli diano un cono gelato, perché se ne usa uno vero viene giù il teatro.
E poi ho pure ballato: la coreografa ci ha provato per giorni a insegnarmi qualcosa, povera, ma alla fine piangeva solo. Comunque io non ne esco viva: stasera mi tocca pure di fare la mannequin. Devo sfilare con gli abiti delle grandi dive del passato. Capito? Io, indossatrice. Insomma, mi tocca di buttarmi allo sbaraglio, cantare, ballare, sfilare.Senzarete,einunpostoimpegnativo come l’Ariston. Non potevano farmi fare un po’ d’esperienza prima, magari su palcoscenici un po’ meno impegnativi? Che so, alla fiera della tellina di Varigotti…