Roberto Giardina, ItaliaOggi 9/2/2013, 9 febbraio 2013
SE TI RISPETTANO, VALI MOLTO POCO
[La Merkel è una scrofa che allatta greci e italiani] –
A Viareggio si sta attenti a non esagerare nei carri carnevaleschi. I politici vanno trattati con precauzione, rispettando la par condicio. In Germania i leader si preoccupano se vengono dimenticati: essere presi in giro è un segno di successo. Frau Angela si guardò bene dal protestare quando a Colonia, patria del carnevale teutonico, la ritrassero in cartapesta, immensa, rosea e nuda, tranne un minuscolo bikini.
Quest’anno, con scarsa eleganza, l’hanno trasformata in scrofa che allatta maialini avidi con i colori greci, italiani e portoghesi.
Ma lei non se la prende. In passato Berlusconi era il bersaglio preferito, ma ora l’hanno dimenticato. E se ne pentono: la battuta su Balotelli «mela marcia» da evitare, e poi acquistato, era fatta apposta per un carro occupato da donnine ignude e calciatori.
La carriera politica passa dal carnevale più che da un club di calcio. Chi vuol diventare deputato o ministro deve trasformarsi in sponsor generoso e farsi eleggere in qualche associazione carnevalesca, partecipando in costume a bevute e mangiate gigantesche. La Merkel non si traveste, ma ha ricevuto alla cancelleria i Narren, i folli del carnevale, e ha accettato un ordine onorifico, una medaglia extralarge che ha esibito sulla sua solita giacca color amaranto.
Oskar Lafontaine, il leader della Linke, il partito dell’estrema sinistra, chiamato il Napoleone della Saar perché con il suo metro e 74 è sovrastato da molti prussiani, si è presentato come Bonaparte. E al suo fianco è apparsa la compagna Sahra Wagenknecht in un abito floreale, pronta per recitare in Un sogno di mezza estate. Il ministro degli interni, il cristiano sociale Hans Peter Friedrich, si è travestito da Robin Hood: lui sta dalla parte dei poveracci, anche se milita in un partito conservatore. Christian Ude, da vent’anni sindaco socialdemocratico di Monaco, sfoggia un enorme barbone bianco, un po’ Babbo Natale in ritardo o Re Lear: un’allusione autoironica. Dato che è impossibile batterlo, gli avversari cristiano sociali hanno fatto approvare in Baviera una legge che manda in pensione tutti i politici a 65 anni.
Il suo avversario, il leader Csu Horst Seehofer, è troppo serio per mettersi in costume, ma si è esposto al tradizionale taglio della cravatta da parte delle donne. Una tradizione il cui simbolo non occorre spiegare: per un giorno, negli uffici pubblici o privati in Renania, comanda il sesso debole, le segretarie possono vendicarsi dei capouffici; poi, il giorno dopo, tutto viene dimenticato. Fino all’anno venturo.
Claudia Roth, leader dei verdi, non si è travestita per la classica foto carnevalesca: lei sembra sempre in costume, con i suoi vestiti multicolori e i capelli dalle tinte incredibili. Il suo compagno di partito Cem Özdemir, di origine turca, è andato in trasferta a Aquisgrana per ricevere l’ambìto ordine locale carnevalesco. I Piraten, non proprio esattamente definiti i grillini teutonici, non hanno bisogno di molta fantasia: si travestono tutti da corsari, ma in base ai sondaggi sembra che l’arrembaggio al parlamento il prossimo settembre non riuscirà.
Philip Rösler, il leader liberale di origine vietnamita, si è fatto ritrarre con in testa il copricapo da Narren, il folle. Il suo partito rischia di rimanere fuori dal Bundestag, come i caotici e simpatici Piraten. Hannelore Kraft, premier socialdemocratico della Nord Renania Westfalia, ha partecipato al corteo carnevalesco di Colonia: secondo i sondaggi, sarebbe stata l’unica in grado di battere Angela. Un duello tra signore. I maschi del partito, ovviamente, l’hanno messa da parte. I politici italiani non vanno a Viareggio o a Venezia, forse hanno dei dubbi su come travestirsi. Preferirebbero andare a Sanremo, ma non tutti sanno cantare, neanche in bagno, senza stonare.