Massimo Gaggi, Rocco Cotroneo Sette 15/2/2013, 15 febbraio 2013
RAPINE ADDIO, C’È IL WEB
[Crollano gli assalti a mano armata, il cybercrime in 10 anni è quintuplicato] –
Washington
Con gli spazi crescenti riservati ai business online, internet sostituisce sempre più lo sportello bancario fisico, toglie spazio ai negozi, rende obsolete le librerie e spiazza tante altre attività tradizionali. Ma negli Stati Uniti spiazza anche la criminalità tradizionale. Che le truffe per via informatica siano in rapida ascesa è cosa ben nota. Avviene in tutto il mondo e l’America non fa di certo eccezione. Quello che è meno è che, parallelamente, negli Usa stanno crollando anche le rapine a mano armata, soprattutto quelle nelle banche. Non si tratta di flessioni di qualche punto percentuale: gli assalti sono più che dimezzati in pochi anni. 3.870 rapine in istituti di credito nel 2012 rispetto alle oltre 5.000 dell’anno prima e alle 9.400 del 1991, l’anno record. È finita l’era delle bande coi mitra e i cappucci, il palo alla porta e l’autista che aspetta fuori pronto a sgommare via. Bonnie & Clyde sono sempre più figure romantiche che svaniscono sullo sfondo. Una nuova generazione di criminali più giovani ha scoperto che, con le transazioni bancarie che si sono trasferite in gran parte online, è molto meno pericoloso e anche assai più conveniente rapinare le banche elettronicamente. Il cybercrime americano è quintuplicato in un decennio con 314mila rapine elettroniche registrate nel 2011. Crimini più numerosi, meno rischiosi e anche assai più remunerativi: secondo l’Fbi i rapinatori l’anno scorso hanno portato via dalle banche 29,5 milioni di dollari. Molti meno dei 107 sottratti, per esempio, cinque anni fa, nel 2007. Ma, soprattutto, infinitamente meno dei 1.800 milioni – vale a dire quasi due miliardi di dollari – che, secondo l’Associazione delle banche Usa, sono il bottino delle rapine digitali registrate in un solo anno, il 2010.
UN COMPUTER PER UN FUCILE –
Un computer per un fucile
Un’arma che uccide in cambio di un’arma per la vita. Per cercare di ridurre in Uruguay il numero molto elevato di pistole e fucili in possesso della popolazione civile, il governo ha lanciato un programma di consegna volontaria. In cambio verrà offerto un minicomputer portatile o una bicicletta. Nel primo caso, un’arma per la conoscenza, nel secondo una per la buona salute o il lavoro, sottolineano a Montevideo. Il 63% degli omicidi in Uruguay, un Paese con poco più di tre milioni e mezzo di abitanti, si commettono con un’arma da fuoco. Uno ogni tre abitanti ne possiede una – percentuale superiore a Paesi come Colombia o Iraq – spesso non dichiarata, o ottenuta in maniera illegale. In pratica un’arma da fuoco per ogni famiglia: un arsenale da smaltire.