Massimo Gaggi, Sette 15/2/2013, 15 febbraio 2013
LA VETERANA DELL’IRAQ DIVENTA NANNY PER LE FAMIGLIE-BENE
Per i genitori ricchi e ansiosi di Manhattan è in arrivo una novità: la baby sitter “tattica”. Ragazze selezionate tra i militari in congedo con una preferenza per le veterane delle guerre in Iraq e Afghanistan. Gente che ha alle spalle un solido addestramento e, assicura l’agenzia che le procura, nervi d’acciaio. L’idea è venuta a Jonathan Gilliam, un ex Seal, gli incursori della Marina la cui celebrità è stata ingigantita dall’attacco al covo di Osama, in Pakistan. Jonathan si è mosso sull’onda dell’emozione provocata dal caso di una nanny dominicana che, impazzita, l’anno scorso uccise i due bimbi che le erano stati affidati da una famiglia dell’Upper West Side. Il servizio offerto da Gilliam non è a buon mercato: 30 dollari e 75 centesimi l’ora o 1.500 dollari la settimana. Ma l’agenzia assicura che si tratta di personale ben addestrato, con tanto di certificato per i corsi di rianimazione e di primo soccorso. Queste ragazze, tornate dal fronte, si riconvertono al biberon. Niente di strano: la crisi occupazionale non risparmia di certo i veterani. Ma in certi ambienti la nanny-guardia del corpo rischia di diventare uno status symbol. E, se impazzisce, la veterana può essere ancor più micidiale della dominicana dell’Upper West Side, se ha in casa qualche arma automatica, ricordo degli anni passati in guerra.