varie, 15 febbraio 2013
ALESSANDRO PROTO PER IL FOGLIO DEI FOGLI
(versione lunga) –
Alessandro Proto, 38 anni, milanese, immobiliarista, finanziere, raider, da giovedì scorso in galera con l’accusa di aver divulgato false informazioni al mercato e di aver ostacolato l’attività di vigilanza della Consob. L’inchiesta è portata avanti dal procuratore aggiunto di Milano, Francesco Greco, e dal sostituto Isidoro Palma.
Da più di un anno presente con offerte o annunci in tutte le vicende principali della finanza italiana, Proto sosteneva di possedere il 3,28% di Rcs Mediagroup, di essere pronto a immettere 700 milioni di liquidità nella società e di essere a capo di un patto di sindacato con il 2,77% di Rcs insieme a personaggi dai nomi improbabili come Jorge Froemming di Porto Alegre, Bushra Alrazami di Mumbai, Paulius Broad di New York e Kushal Pal Sing di New Delhy. Sosteneva, tra le altre cose, di essere pronto ad acquistare il pacchetto del 5% di Rcs nelle mani di Edizione Holding della famiglia Benetton e di aver rilevato da Mediobanca il 2,88% del capitale della Tod’s. [Angelo Mincozzi, Il Sole 24 Ore 15/2]
L’operazione Rcs parte nella primavera del 2012. In ottobre Proto presenta un patto di sindacato tra investitori che sarebbero arrivati al 2,8 per cento della proprietà e qualche giorno dopo rilancia: «Abbiamo inviato alla famiglia Benetton... la nostra proposta di acquisto per l’intero pacchetto detenuto dalla stessa in Rcs». Niente più che teatro, secondo la ricostruzione dell’accusa. Gli investigatori della Finanza dimostrano però che le notizie (false) divulgate da Proto hanno influenzato l’andamento dei titoli. Poi iniziano le intercettazioni. E giorno dopo giorno, dalle telefonate di Proto e dei suoi dipendenti, si profila – scrive il gip – «l’immagine di un abile truffatore». Non c’è una singola conversazione in cui Proto si occupi di trading su Piazza Affari. [Andrea Galli e Gianni Santucci, Corriere della Sera 15/2]
Su di lui pende anche un esposto presentato da Mediobanca per falso in scrittura privata per il collocamento del 10% di Tod’s, di cui avrebbe acquistato il 2,8%. Secondo indiscrezioni, Proto avrebbe copiato e incollato su un file di Word il logo di Piazzetta Cuccia e scritto di aver comprato il pacchetto di titoli con tanto di scarabocchio al posto della firma. Il finto documento sarebbe stato poi esibito come prova dell’operazione. [Camilla Conti, il Fatto Quotidiano 15/2]
Le indagini stanno cercando di verificare non soltanto le sue comunicazioni al mercato, ma anche l’attività del fondo Caronte, lanciato nel 2010. Il nome non è proprio scaramantico, ma evoca bene la realtà. Barbacetto: «È un fondo salvaziende, va predicando Proto, capace di far arrivare soldi freschi e sonanti nelle casse di imprenditori in difficoltà. Quelli che ci sono cascati non solo non hanno visto il becco di un quattrino, ma hanno dovuto loro sborsare soldi, incamerati e fatti sparire da Proto. “Spese per avviare le pratiche dei finanziamenti”, dice il Totò della Bocconi. Alcuni gli hanno consegnato poche migliaia di euro, 5 mila, 7 mila, altri si sono svenati consegnandogli anche 2 o 3 cento mila euro». [Gianni Barbacetto, il Fatto Quotidiano 11/2]
Inventata anche la laurea alla Bocconi, «non si è mai laureato e non è mai stato studente dell’ateneo» ha precisato l’università. [Sandro De Riccardis, la Repubblica 15/2] È arrivato persino a candidarsi alle primarie del Pdl. «Mi presento anche se non servono a nulla, l’unico leader resta Berlusconi», aveva detto nel novembre scorso». [Carlo Festa, Il Sole 24 Ore 15/2]
«La volontà fa diventare re anche senza corona» (dichiarazione scolpita durante il dibattito prima delle primarie del Pdl,). Autopresentazione come spaccatutto nel mondo economico: farò «vedere che anche un giovane può competere con i dinosauri della finanza» (iperbolica frase usata per proporsi come presidente di Unicredit). [Andrea Galli e Gianni Santucci, Corriere della Sera 15/2]
Si vanta di aver procurato casa a Carlos Tevez nel cuore del quadrilatero milanese della moda, di aver trattato una villa sul Lago di Como per Cristiano Ronaldo, di essere stato incaricato da George Clooney e Brad Pitt della ricerca di una casa in Italia.
«Se volete mettere una multa fate pure! Ma non rimuovetela. Tempo un paio d’ore che finisco una riunione e la sposto. Al massimo mettete una doppia multa!! Grazie» (biglietto lasciato da Proto il 25 ottobre scorso sul cruscotto della sua Audi con targa svizzera, parcheggiata in infrazione in mezzo a parco Sempione). [Francesco Manacorda, La Stampa 15/2]
A metà anni Novanta vendeva la Garzantina porta a porta. «finché il suo talent scout, un agente immobiliare di Clusone, non ha visto in quel ventenne la stoffa del venditore di razza. Uno che non si tira indietro mai: che si tratti di valutare l’investimento in un’edicola di Biella (mezzo milione) o la vendita della villa di Umberto Veronesi. “Diciamo che per alcuni anni ho lavorato duro, nel settore immobiliare, fra Bergamo e Milano. Finché, un certo giorno, un cliente cui avevo venduto casa viene da me e mi dice: vorrei investire 800 milioni in un immobile da affittare. Ho capito che l’esigenza sua, e di altri clienti, era di diversificare i propri investimenti. Anche al di là del mattone”». [Ugo Bertone, Panorama 8/2/2012]
Solo pochi giorni fa l’annuncio dell’acquisto del quotidiano Pubblico con 400 mila euro e quattro milioni di investimenti. Proto si era poi dichiarato disponibile ad acquistare una quota del Fatto Quotidiano e anche la storica sede del Corriere della Sera di via Solferino. [Sandro De Riccardis, la Repubblica 15/2]
«Chi in questi mesi si è occupato delle vicende di Proto, compreso chi scrive, ha spesso ricevuto mail a metà tra il suadente e il minaccioso, dove le regole della logica e della grammatica - al pari di quelle sulle comunicazioni finanziarie - venivano spesso trattate con una certa disinvoltura». [Francesco Manacorda, La Stampa 15/2]
«Caro Barbacetto dei miei coglioni, l’articolo che ha scritto oggi è totalmente privo di ogni fondamenta su tutta la linea. Procederò per vie legali contro Lei e il Suo giornale. Ho fatto una offerta migliorativa a Aliberti di 6 milioni. Lei sa che Aliberti è in difficoltà e me la compro quella partecipazione e sa che ce ne sono altre in vendita. Mi dia qualche settimana e mi compro il giornale e la metto a pulire i cessi. Lei è la vergogna dei giornalisti. Scrive falsità solo per distruggere le persone. Con me non ci riuscirà frustrato di merda. Con stima, Alessandro Proto» (lettera inviata a Dagospia all’indomani dell’articolo di Gianni Barbacetto sul Fatto Quotidiano era scritto che Proto era interessato anche alla quota del giornale di Padellaro & Travaglio messa in vendita dall’azionista-editore Francesco Aliberti) [Dagospia 12/3]
Le piace Mario Monti? «Mica troppo, lo trovo insipido. Il vero italiano è Silvio Berlusconi». [Ugo Bertone, Panorama 8/2/2012]
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(versione corta) –
Alessandro Proto, 38 anni, milanese, immobiliarista, finanziere, raider, da giovedì scorso in galera con l’accusa di aver divulgato false informazioni al mercato e di aver ostacolato l’attività di vigilanza della Consob.
Da più di un anno presente con offerte o annunci in tutte le vicende principali della finanza italiana, Proto sosteneva di possedere il 3,28% di Rcs Mediagroup, di essere pronto a immettere 700 milioni di liquidità nella società e di essere a capo di un patto di sindacato con il 2,77% di Rcs insieme a personaggi dai nomi improbabili come Jorge Froemming di Porto Alegre, Bushra Alrazami di Mumbai, Paulius Broad di New York e Kushal Pal Sing di New Delhy. Sosteneva, tra le altre cose, di essere pronto ad acquistare il pacchetto del 5% di Rcs nelle mani di Edizione Holding della famiglia Benetton. [Angelo Mincozzi, Il Sole 24 Ore 15/2]
Su di lui pende un esposto presentato da Mediobanca per falso in scrittura privata per il collocamento del 10% di Tod’s, di cui avrebbe acquistato il 2,8%. Secondo indiscrezioni, Proto avrebbe copiato e incollato su un file di Word il logo di Piazzetta Cuccia e scritto di aver comprato il pacchetto di titoli con tanto di scarabocchio al posto della firma. Il finto documento sarebbe stato poi esibito come prova dell’operazione. [Camilla Conti, il Fatto Quotidiano 15/2]
Le indagini stanno cercando di verificare anche l’attività del suo fondo Caronte, lanciato nel 2010. Gianni Barbacetto: «È un fondo salvaziende, va predicando Proto, capace di far arrivare soldi freschi e sonanti nelle casse di imprenditori in difficoltà. Quelli che ci sono cascati non solo non hanno visto il becco di un quattrino, ma hanno dovuto loro sborsare soldi, incamerati e fatti sparire da Proto. “Spese per avviare le pratiche dei finanziamenti”, dice il Totò della Bocconi. Alcuni gli hanno consegnato poche migliaia di euro, 5 mila, 7 mila, altri si sono svenati consegnandogli anche 2 o 3 cento mila euro». [Gianni Barbacetto, il Fatto Quotidiano 11/2]
Inventata anche la laurea alla Bocconi, «non si è mai laureato e non è mai stato studente dell’ateneo» ha precisato l’università. [Sandro De Riccardis, la Repubblica 15/2] È arrivato persino a candidarsi alle primarie del Pdl. «Mi presento anche se non servono a nulla, l’unico leader resta Berlusconi», aveva detto nel novembre scorso». [Carlo Festa, Il Sole 24 Ore 15/2]
Si vanta di aver procurato casa a Carlos Tevez nel cuore del quadrilatero milanese della moda, di aver trattato una villa sul Lago di Como per Cristiano Ronaldo, di essere stato incaricato da George Clooney e Brad Pitt della ricerca di una casa in Italia.
Solo pochi giorni fa l’annuncio dell’acquisto del quotidiano Pubblico con 400 mila euro e quattro milioni di investimenti. Proto si era poi dichiarato disponibile ad acquistare una quota del Fatto Quotidiano e anche la storica sede del Corriere della Sera di via Solferino. [Sandro De Riccardis, la Repubblica 15/2]
«Chi in questi mesi si è occupato delle vicende di Proto, compreso chi scrive, ha spesso ricevuto mail a metà tra il suadente e il minaccioso, dove le regole della logica e della grammatica - al pari di quelle sulle comunicazioni finanziarie - venivano spesso trattate con una certa disinvoltura». [Francesco Manacorda, La Stampa 15/2]
«Caro Barbacetto dei miei coglioni, l’articolo che ha scritto oggi è totalmente privo di ogni fondamenta su tutta la linea. Procederò per vie legali contro Lei e il Suo giornale. Lei sa che Aliberti è in difficoltà e me la compro quella partecipazione e sa che ce ne sono altre in vendita. Mi dia qualche settimana e mi compro il giornale e la metto a pulire i cessi. Lei è la vergogna dei giornalisti. Scrive falsità solo per distruggere le persone. Con me non ci riuscirà frustrato di merda. Con stima, Alessandro Proto» (lettera inviata a Dagospia all’indomani dell’articolo di Gianni Barbacetto sul Fatto Quotidiano era scritto che Proto era interessato anche alla quota del giornale di Padellaro & Travaglio messa in vendita dall’azionista-editore Francesco Aliberti) [Dagospia 12/3]