Massimo Gramellini, La Stampa 15/2/2013, 15 febbraio 2013
LA RICETTA FORMIGONA
Mentre gli esperti si arrovellano alla ricerca di una soluzione della crisi, qualcuno sembra averla già trovata e ne ha mostrato l’efficacia con la testimonianza personale. Questo qualcuno è un autodidatta appassionato di giacche a fiori, Roberto Formigoni. Secondo gli atti dell’inchiesta che lo riguarda (istruita, immagino, dalla commissione del Nobel), l’economista italo-hawaiano ha scoperto un sistema per ovviare alla ormai cronica carenza di denaro. Non pagare. Come diceva Einstein, le idee geniali sono sempre le più semplici.
Al pari di tanti suoi connazionali, Formigoni si è posto il problema di mettere insieme il pranzo con la cena. E lo ha risolto individuando un ristorante di lusso di Milano come sede dei suoi esperimenti. Lo studioso vi si è recato per anni, talvolta da solo, più spesso in comitiva. Ordinava ostriche e champagne, mangiava con appetito, ringraziava il cuoco e i camerieri, poi infilava il soprabito sopra i bermuda e andava a digerire altrove. E il conto?, direte voi. Ma il conto è una convenzione. Io ti pago perché tu co i miei soldi possa pagare qualcun altro. Mentre qui è la premessa a venire messa in discussione. Se il proprietario del ristorante avesse saputo portarla alle logiche conseguenze, per esempio andando al cinema e limitandosi a salutare calorosamente la bigliettaia, il sistema capitalistico sarebbe stato terremotato dalle fondamenta. Perché poi la bigliettaia del cinema avrebbe fatto la spesa al supermercato uscendo col carrello senza pagare, fra gli olé delle cassiere. E alla fine della catena ci si sarebbe ritrovati tutti nel ristorante di lusso a ordinare ostriche e champagne in compagnia di Formigoni.