Orazio La Rocca, la Repubblica 15/2/2013, 15 febbraio 2013
LA TENTAZIONE DEL PONTIFICATO A TEMPO CHIESA DIVISA SULLA RIFORMA TABÙ
[“Anche il Papa ha diritto alla pensione”. Primi sì in Curia] –
CITTÀ DEL VATICANO
— Pontificato a termine e Papa pensionabile? «No: sarebbe una ferita per tutta la cattolicità che poggia le sue radici sul ministero di Pietro che non guardò certo all’età nel servire la Chiesa di Cristo». «E perché no? Individuare una età in cui il Papa vada in pensione come i vescovi e i cardinali sarebbe invece un bene per tutta la cristianità». «Ma forse prima di fare passi avventati sarebbe meglio parlarne, discuterne, valutare i pro e i contro perché molti fedeli non capirebbero».
Ufficialmente non se ne è mai discusso tra teologi e canonisti, ma il delicato tema di poter arrivare un giorno ad eleggere pontefici destinati a restare in carica a tempo determinato incomincia a far breccia tra cardinali e vescovi. E persino tra le alte gerarchie vaticane, dove — grazie alla storica rinunzia di Benedetto XVI — non è più tabù parlare di età pensionabile del Papa. Tra i primi a lanciare la proposta, all’indomani dell’addio annunciato da Ratzinger, sono stati un cardinale, l’americano Timothy Dolan, e il tedesco Hans Küng, teologo ribelle da sempre fortemente critico con la Chiesa di Roma. Dolan — in una intervista al Mattino di Napoli — ha sostenuto che «sarebbe opportuno incominciare a riflettere sull’introduzione nell’ordinamento ecclesiastico il concetto di papato a termine, anche se forse è ancora prematuro». Küng ha argomentato — ieri su Repubblica — «quanto sia negativo che un Papa resti in carica troppo a lungo o fino ad una età troppo avanzata». Da qui la proposta di introdurre anche per il capo della Chiesa una età pensionabile come da anni è già prevista per vescovi (75 anni) e cardinali (80 anni). Analisi condivisa dal cardinale George Cottier, svizzero, teologo emerito della Casa Pontificia: «Se già un limite è previsto per vescovi e cardinali, non è da escludere che anche per il Papa si possa prevedere in futuro la stessa cosa», per cui — confida Cottier — «sono d’accordo con Dolan, anche perché l’introduzione del papato a termine non solleverà problemi di ecclesiologia. Il principio non è assurdo. È solo buon senso». Sulla stessa linea il cardinale Raffaele Farina: «Un argomento che non bisogna avere remore ad affrontare, almeno per discuterlo».
«L’opinione del cardinale Dolan è del tutto personale» controbatte Javier Lozano Barragan, cardinale messicano. «Decidere su una simile eventualità spetterebbe solo al Papa. Benedetto XVI, applicando il Codice di diritto canonico, ha liberamente rinunziato
al pontificato. Nessuna norma glielo ha imposto. È bene che sia così. Prevedere invece un vincolo codificato che imponga d’autorità al Papa la rinunzia non sarebbe né bello, né rispettoso per la figura del Vicario di Cristo. Meglio lasciare le cose come stanno». Anche per il cardinale Josè Saraiva Martins è «nessuno in Vaticano ha mai sollevato questo problema. Ma come si fa a proporre una età limite per il Papa? Se così fosse verrebbe intaccato un principio ecclesiale in vigore da 2 mila anni, direttamente incardinato al ministero petrino ».
Analogo il parere di un altro cardinale, Elio Sgreccia, che precisa: «Prevedere il pensionamento d’autorità del Papa non sarebbe compatibile con la stessa natura pontificia. È un argomento che andrebbe, comunque, esaminato sul piano giuridico e dottrinale. Un conto è prevedere, così come è oggi, che il pontefice si dimetta volontariamente, altra cosa è mettere un limite invalicabile alla durata del pontificato ». Drastico il no dell’arcivescovo Gianfranco Girotti, reggente della Penitenzeria Apostolica: «Non è neanche pensabile immaginare un Papa pensionabile a norma di Diritto canonico. È assurdo sostenerlo e tra di noi nessuno
ne ha mai parlato. Non vorrei che il pensiero del cardinale Dolan sia stato male interpretato».
Possibilista Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, cardinale e architetto: «Il principio non è assurdo, per cui non è da escludere che in futuro il Papa, magari insieme al Collegio cardinalizio, possa affrontare una delicata questione come è inserire nelle norme del Codice di diritto canonico il limite temporale del pontificato». Non si sbilancia, infine, il cardinale africano Francis Arinze, che ammette di «non essere pronto a parlare su questo tema, per cui non esprimo giudizi in merito».