14 febbraio 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - LE FRASI DI BERLUSCONI, FINMECCANICA E LA QUESTIONE DELLA CORRUZIONE IN ITALIA
ILSOLE24ORE.IT - ARRESTO DI PROTO
Alessandro Proto (Ansa)
I militari della Guardia di finanza di Milano hanno arrestato questo pomeriggio il finanziere Alessandro Proto, con l’accusa di di manipolazione del mercato e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza. La richiesta di arresto, firmata dal gip Stefania Donadeo, è stata avanzata da procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Isidoro Palma.
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CHI È PROTO
Negli ultimi tempi su ogni partita di riassetto del sistema finanziario italiano spunta immancabile il suo nome. Lui è Alessandro Proto, 38 anni, milanese e l’ultima iniziativa è quella di aver raccolto 4 azionisti stranieri (due indiani, un americano e un brasiliano, niente nomi ndr) che hanno stretto un patto di sindacato tra loro racimolando insieme il 2,8% di Rcs. Quel patto è arrivato ieri in Consob, proprio nel giorno in cui Diego Della Valle ha dichiarato di voler «accrescere il mio investimento in Rcs e proteggerlo».
Ma per Proto prima ancora c’erano state le incursioni su UniCredit dove dice lui stesso: «I miei investitori sono entrati e usciti subito dopo». Ma c’è anche l’investimento in Mps e il tentativo di incontro, fallito, con la Fondazione senese per aiutarli a diluirsi. E poi rivela anche una puntata su L’Espresso di un paio di mesi fa e quella su Mediaset di 8 mesi fa. Tutte operazioni sotto il 2%. Per non parlare della compravendita di immobili per Vip o presunti tali (l’ultimo è il mandato a vendere la villa di Cannes dei Berlusconi, a suo dire). Insomma un fiume in piena, un vulcano di iniziative per un un giovane uomo che ha cominciato vendendo enciclopedie della Garzanti.
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Poi l’incontro fortunato: «Una persona che conta (niente nomi anche qui) ha visto in me ambizioni e talento e la mia vita imprenditoriale è cominciata», narra Proto. «Mi sono dato da fare, ho costituito e chiuso società. E poi continua: «Vendo la mia persona ad altre persone che cercano buoni investimenti». Detta così suona ambigua, ma alla domanda su come definerebbe la sua attività precisa: «Siamo una società di consulenza, che opera a 360 gradi. Vuoi costituire società all’estero? Noi ci siamo. Vuoi aprire un trust? Eccoci. Vuoi investire in società quotate, in Pmi che non hanno credito, in immobili? eccoci». Il suo network spazia da Milano, a Lugano, a Londra, a Parigi a New York.
Questi gli uffici della Proto Organization che ha sede legale al 289-297 di Ballard Lane a Londra. Ma niente numeri, niente bilanci, niente di niente sul giro d’affari della sua rete. Alla domanda sulla sua consistenza patrimoniale dopo tanto attivismo, Proto risponde secco: «Non vedo l’utilità di diffondere questi dati sulla mia attività. Non siamo indebitati». Del resto Proto non mette soldi suoi. I 30 milioni per il 2,8% di Rcs appartengono ai misteriosi (per ora) 4 nuovi investitori stranieri. E così via per tutti gli altri investimenti.
Lui consiglia, suggerisce: «È da un anno che caldeggio l’ingresso in Rcs. Da qui al 2015 vedo un incremento dei valori del titolo». Così come è sua la manifestazione d’interesse vincolante per La7 per la quale offriva 150 milioni. Denari non suoi ovviamente, tutti di suoi clienti, senza nome e senza volto, dato che anche ora Proto non fornisce le generalità. Va bene la riservatezza, però di Proto e della sua reale consistenza non si sa nulla. Sede legale a Londra, società operativa a Chiasso (la Pa Group Sa). Niente numeri, niente bilanci. Di Proto alla Camera di Commercio non c’è nulla.
O meglio c’è la società degli esordi, la Gruppo Europeo Investimenti, una srl da 10mila euro di capitale sociale fondata nel 2002 e «poi – dice Proto – liquidata». Per il resto c’è quasi un proclama sul suo sito. «Entusiasmo e aggressività», è la filosofia aziendale declamata dalla Proto Organization. «Entusiasmo nell’alzarci la mattina con la voglia di fare... ». Chi non può concordare con questo vitalismo? Proto però ha avuto un inciampo.
Pende su di lui un esposto da parte di Mediobanca per falso in scrittura privata in occasione del collocamento del 10% di Tod’s, in cui Proto avrebbe, a suo dire, acquistato il 2,8%. Il fatto è di due anni fa, ma a oggi non risulta l’apertura di nessun procedimento giudiziario contro Proto. «Non ne so nulla, non ho avuto nessuna comunicazione a oggi. Per me la storia non esiste», spiega Proto. Che si rende conto che dovrà «dare trasparenza» delle sue attività, «ma non ora».
Via Solferino
«A seguito dei rumors inerenti la vendita del palazzo del Corriere della Sera in via Solferino, abbiamo inviato una manifestazione d’interesse alla persona di riferimento, per iniziare una trattativa per l’acquisizione dello stesso». Così una nota diramata proprio oggi da Alessandro Proto, CEO di Proto Organization Presidente del patto di sindacato che detiene poco più del 3% del capitale di RCS. «In attesa di crescere nella casa editrice iniziamo a comprare la sede storica» prosegue Proto «non escludo che nel caso andasse a buon fine la trattativa, non si decida di farne, per una parte, la sede di Pubblico» oggi infatti é stato definito l’accordo per l’acquisizione del giornale fondato da Luca Telese»
GIU’ LA BORSA - ILSOLE24ORE.IT
Seduta in territorio negativo a Wall Street, nonostante il calo superiore alle attese delle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti. In una giornata che sul fronte americano é segnata da due maxi operazioni di fusione e acquisizione, i trader sono innervositi dalla contrazione del prodotto interno lordo del Giappone e di varie economie europee, tra cui la Germania.
Le Borse europee chiudono in territorio negativo, anch’esse influenzate dai dati sul Pil italiano, francese e tedesco (segui gli indici finanziari). A Piazza Affari (-1%) tra le società a maggiore capitalizzazione rimangono negative Mediaset, Telecom Italia e Fiat Industrial.
andamento titoli
Mediaset S.P.A -3.18%Telecom Italia -0.79%Fiat Industrial -0.88% Vedi tutti »
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Istat, crollo del Pil italiano nel 2012: -2,2%. Nel quarto trimestre calo dello 0,9%: è il sesto consecutivo con segno meno
Schäuble, sui mercati c’è troppa liquidità. E avverte gli Usa: non si finanzia la crescita con il debito
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Gli operatori restano in attesa del G20 di Mosca, da cui si attendono novità per affrontare il tema della "guerre delle valute" e dei tassi di cambio. Ieri il ministro delle Finanze tedesco Schäuble ha lanciato l’allarme: sui mercati ci sarebbe troppa liquidità. E, rivolgendosi soprattutto agli Usa, ha spiegato che «la crescita non si può finanziare con il debito».
Pil italiano cala per il sesto trimestre consecutivo - Il Pil Italiano è sceso dello 0,9% nel quarto trimestre 2012 rispetto al trimestre precedente: si tratta del sesto calo trimestrale consecutivo. Una situazione così non si era verificata dal 1992-1993. Su base tendenziale il Pil é sceso del 2,7% (-2,2% nel 2012, rispetto al 2011). Si tratta dei valori concatenati, corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati. Il dato diffuso dall’Istat conferma che, con un calo del 2,2% sul 2011, il prodotto interno lordo italiano ritorna indietro di dodici anni riportandosi al livello del 2001.
Francia: crescita zero nel 2012 - Dopo i dati negativi sul quarto trimestre (-0,3%, peggio delle stime), l’economia francese ha segnato nel 2012 una crescita zero. È quanto afferma l’istituto nazionale di statistica di Parigi.
In Francia sono stati distrutti 28.100 posti di lavoro nel quarto trimestre del 2012. Nell’intero anno gli impieghi persi sono stati 66.800, per un calo dello 0,4% rispetto al 2011.
Germania: rallenta la crescita del pil - In Germania il prodotto interno lordo é sceso dello 0,6% trimestrale nel quarto trimestre del 2012, mentre su base annua la crescita é stata dello 0,4%. Per l’intero 2012 la crescita é stata confermata allo 0,7%, in deciso rallentamento rispetto al +3% del 2011.
Pil Eurozona: la Bce conferma -0,3% nel 2012 - Anche il Pil dell’Eurozona è sceso dello 0,6% nel quarto trimestre del 2012. Lo comunica Eurostat. Gli analisti europei interpellati nel tradizionale sondaggio dalla Bce confermano la stima sul Pil 2013 dell’Eurozona a +0,3%, mentre per il 2014 la riducono da +1,3% a +1,1%. Per il prossimo anno i numeri degli analisti sono sostanzialmente in linea con la previsione formulata dallo staff della Bce (+1,2%). Resta invece una divergenza sul Pil di quest’anno che per lo staff della Bce dovrebbe accusare una contrazione pari a -0,3%.
Tokyo in rialzo grazie allo yen debole - La Borsa di Tokyo ha guadagnato mezzo punto grazie a un lieve indebolimento dello yen in attesa della riunione del G20. Il Nikkei ha terminato la giornata con un rialzo dello 0,5% a 11.307,28 punti, mentre l’indice Topix ha registrato al contrario un calo dello 0,22% a 954,88 punti. I mercati hanno digerito i dati sul Pil Giapponese (-0,1% Pil IV trimestre 2012, peggio di attese, nell’intero 2012 +1,9%) e lo status quo della Bank of Japan (BoJ) sui tassi. L’attività é stata molto intensa, con 3,67 miliardi di azioni scambiate sul primo mercato.
Euro in calo sul dollaro a quota 1,33 - La moneta unica europea viene scambiata con il biglietto verde a 1,33 (segui il cambio euro/dollaro). Ieri, secondo la rilevazione della Bce, l’euro valeva 1,3480 dollari.
Spread a 275 - Il differenziale tra il BTp e il Bund tedesco si attesta in area 275, in salita rispetto alla chiusura di ieri. Il differenziale quota 4,39%. Prima della diffusioni dei dati sul Pil italiano, era sceso fino a quota 263.
A Milano Finmeccanica sotto i riflettori - A Piazza Affari gli occhi saranno puntati su Finmeccanica, che ieri ha perso il 4,08%, dopo che martedì aveva già lasciato sul terreno il 7%. Il titolo, che al momento guadagna tra l’1 e il 2%, è nel ciclone in seguito all’arresto dell’ad Giuseppe Orsi. Ieri il governo indiano, secondo quanto comunica il Times India, avrebbe annunciato la sospensione del pagamento di 12 elicotteri, acquistati per 556 milioni di euro. Il portavoce del ministero della difesa indiano non avrebbe però confermato la notizia, secondo l’Ansa.
QUELLO CHE DICE BERLUSCONI (SOLE24ORE.IT)
(LaPresse)
«La tangente è un fenomeno che esiste, non si possono negare le situazioni di necessità se si va trattare nei Paesi del terzo mondo o con qualche regime». A dirlo è l’ex premier Silvio Berlusconi nel corso di "Agorà", su Rai 3, parlando delle inchieste su Finmeccanica. Riferendosi poi all’India che ha bloccato le commesse degli elicotteri al centro dell’ultimo scandalo, il Cavaliere aggiunge: «L’India è un paese fuori dalla sfera occidentale, sono moralismi assurdi così non si fa l’imprenditore».
Attacco alla magistratura di sinistra
Berlusconi attacca anche a testa bassa la magistratura "a orologeria". Nel corso della trasmissione, a chi gli chiede se sia favorevole a reintrodurre l’immunità parlamentare risponde: «Sì perché c’è una magistratura rossa, un cancro per la democrazia, una patologia enorme del vivere civile, è una cosa barbara per quanto riguarda le intercettazioni». «Tutte queste cose che emergono - sottolinea -, Eni, Finmeccanica, siano tutte cose per sviare l’attenzione da quel macroscopico scandalo della sinistra dentro Monte Paschi Siena, preceduto dallo scandalo della Banca del Salento». C’è poi la condanna dell’ex ministro Fitto: «ho letto tutte le carte - afferma Berlusconi - e contro di lui non c’é nessuna prova. Ci sono solo dei magistrati che sono entrati a gamba tesa nella campagna elettorale».
Lo sdegno dell’Associazione magistrati
In prima fila nel reagire alle parole di Berlusconi sono proprio i magistrati, è in particolare l’Anm, la loro associazione pù rappresentativa, il cui presidente, Rodolfo Sabelli, giudica l’uscita del Cav. una «dichiarazione grave e assolutamente inaccettabile: non si può parlare di comportamenti eticamente sbagliati, si tratta di reati di corruzione internazionale previsti da una specifica norma del codice penale». Per Sabelli, «Sostenere che ci dovremmo abituare all’illegalità, come a una situazione necessaria e inevitabile, come a un male con cui bisogna convivere, è inaccettabile». Non si tratta di moralismo, aggiunge ancora il presidente Anm: «C’è una norma del codice penale che punisce anche la corruzione internazionale. E contro la corruzione in qualsiasi forma ci sono richiami che ci vengono dall’Europa e da tutto il mondo, perchè è universalmente considerata un gravissimo danno per l’economia e gli investimenti».
Le reazioni dei politici
Da parte sua, il premier dimissionario Mario Monti si limita in prima battuta a confermare il ruolo indiscutibile dei magistrati: «Io ho sempre pensato che la Magistratura é un cardine dello Stato democratico e che vada rispettata da tutti, in primo luogo dai politici». All’attacco anche Antonio Di Pietro (Idv), che intervenendo a "L’aria che tira", su La7", commenta: «Secondo Berlusconi le tangenti sono una necessità inevitabile. È come dire che, siccome ci sono tanti delinquenti in giro, anche noi dobbiamo comportarci da criminali per poter competere. È un’affermazione vergognosa che non ha nè capo nè coda».
Le colpe del governo tecnico
Nel corso della puntata l’ex premier ricorda poi che «il governo dei tecnici ha peggiorato tutti gli indicatori economici», che «i giornali si interessano dello spread inutilmente». Su Grillo afferma: «È un fatto pericoloso nella nostra democrazia, ha raccolto gli italiani disgustati» ma nelle sue liste «ci sono candidati dell’estrema sinistra».
Su Finmeccanica: Orsi scelto perché migliore in campo
Parlando di Finmeccanica, il Cavaliere confida: «Spero che gli italiani non si facciano meravigliare da questi moralismi da sepolcri imbiancati: Orsi era stato indicato dalla Lega, era il migliore che c’era in campo ed è andato giustamente a occupare una posizione importante per un’azienda importante».
Il condono? «Lo farò se avrò la maggioranza»
Sul condono Berlusconi annuncia: «Se avrò la maggioranza farò il condono, devo avere la maggioranza perchè ad esempio la Lega non è d’accordo. Ho detto che per farlo tombale serve una riforma del fisco. Il condono fa emergere situazioni sommerse».
Elezioni, Berlusconi: pronto a ricandidarmi a quelle successive
Non è detto che quelle di fine mese saranno le ultime elezioni per Silvio Berlusconi. Il Cavaliere spiega di essere pronto a candidarsi ancora: «Se l’Italia chiamasse, io amo l’Italia", afferma.Nel caso in cui dovesse perdere le prossime elezioni, tornerebbe «nel ruolo ce mi ero scelto come presidente e fondatore del Pdl dandogli l’assistenza in base alla mia esperienza». Il partito sarebbe guidato da «Alfano che è in assoluto il politico più in gamba, più leale e preparato».
Tremonti? A parte il Tesoro, può andare dove vuole
Il Cavaliere parla anche dell’incarico che Giulio Tremonti potrebbe ricoprire nel caso di una vittoria di Pdl e Lega alle elezioni: «Ha un fratello farmacista mandiamolo al ministero della Sanità, così può ordinare supposte a tutti gli italiani. Tremonti - prosegue - a parte il ministero dell’Economia può andare dove vuole».
BERSANI PARLA COL FINANCIAL TIMES
Se dovesse andare al governo dopo le elezioni del 25 febbraio, la coalizione di centrosinistra non metterà in vendita la partecipazione dello Stato in Finmeccanica. A dirlo è il candidato premier del Pd, Pierluigi Bersani, in una intervista al Financial Times rilasciata al termine di un comizio ad Avellino.
Bersani ha spiegato che come primo ministro dovrà esaminare la riorganizzazione delle aziende statali.«Innanzitutto dobbiamo assicurare la continuità operativa di queste aziende, ha sottolineato Bersani. «Poi si potrà pensare ad una eventuale partnership, a collaborazioni e perfino ad una vendita», ha aggiunto, ma precisando che «vendere Finmeccanica in questo momento non è la parola chiave».