Ivan Cimmarusti; Andrea Marini; Marta Paris; Mariolina Sesto, Il Sole 24 Ore 14/2/2013, 14 febbraio 2013
IL BOOM DI INCHIESTE SULLA POLITICA PUÒ INFLUENZARE GLI INDECISI
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La grandinata di inchieste giudiziarie che si è abbattuta sulla campagna elettorale avrà un impatto sul voto? E se sì quale? Tra i sondaggisti non c’è unanimità di vedute. Ma per la maggior parte di essi arresti, rinvii a giudizio e condanne degli ultimi giorni peseranno soprattutto su quel 30% di indecisi che sceglierà solo nell’ultima settimana.
È esattamente questa la tesi di Renato Mannheimer. «Sicuramente – dice il presidente dell’Ispo – le inchieste della magistratura hanno un effetto psicologico sull’elettorato o su una parte di esso, effetto che si sedimenta poco a poco ma che non è facilmente misurabile». «In particolare - chiarisce ancora Mannheimer – eventi di questo genere tendono a indirizzare gli indecisi. Indecisi che sono a quota 30-35% a seconda del sondaggio preso in considerazione. Ipotizzando che il 20% di questa fascia di elettorato si astenga, come è accaduto nel 2008, rimane un 10-15% di elettori influenzabili che significa 5-8 milioni di persone. Alle ultime politiche più del 20% ha deciso chi votare nell’ultima settimana. Ecco, queste sono le persone su cui le inchieste possono fare breccia».
Anche per la Ipsos di Nando Pagnoncelli se un effetto ci sarà «sarà quello di spostare una parte degli elettori incerti». «Quello che potrebbe succedere – entra più nel dettaglio il direttore del dipartimento politico di Ipsos Luca Comodo – è uno spostamento di alcuni indecisi verso le posizioni di Grillo». Comodo inoltre non esclude un impatto specifico sulla Lombardia, regione chiave per il Senato e tuttora in bilico. «La consistenza di questo impatto è però difficile da quantificare» precisa il ricercatore di Ipsos.
Più "prudente" il presidente di Ipr Marketing Antonio Noto secondo il quale «le vicende giudiziarie non influenzano subito gli elettori ma si sedimentano e alla fine possono avere un impatto sugli indecisi». Di una cosa Noto è certo: «Non si decide per un’inchiesta giudiziaria se votare o non votare questo o quel partito. Le inchieste hanno un peso marginale sul voto e non saranno né l’unico elemento a contare né quello più determinante». Insomma l’inchiesta su Mps, piuttosto che quella su Finmeccanica, non incidono sulla campagna elettorale come le promesse sul rimborso dell’Imu o sul taglio dell’Irpef. «Ma neanche queste promesse – dice Noto – imprimono da sole una netta inversione di tendenza nei sondaggi. Il Pdl, ad esempio, è cresciuto in modo costante durante la campagna elettorale per una strategia complessiva e lunga messa in atto da Berlusconi».
Quanto ad Alessandra Ghisleri di Euromedia, sondaggista spesso consultata dal leader Pdl, «è possibile che le inchieste favoriscano i movimenti alternativi ai partiti come il Movimento 5 stelle di Grillo e Fare per fermare il declino di Oscar Giannino, ma per avere degli effettui concreti gli scandali giudiziari devono essere facilmente riconducibili a specifiche facce, cosa che non sempre sta avvenendo». Nicola Piepoli, invece, prende le distanze da tutti i suoi colleghi: «La gente è distratta dal Papa e da San Remo: le inchieste non avranno alcun impatto sul voto».
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Ivan Cimmarusti; Andrea Marini; Marta Paris; Mariolina Sesto
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B
BERLUSCONI
Rinviati a dopo le elezioni per legittimo impedimento i tre processi milanesi che riguardano Silvio Berlusconi: Ruby, Mediaset e Unipol. Nel caso Ruby, l’ex premier è imputato per concussione e prostituzione minorile. Processo d’appello per Mediaset: l’ex premier è stato condannato in primo grado a 4 anni per la vicenda delle presunte irregolarità sulla compravendita dei diritti tv. Già da metà gennaio è sospeso il processo Unipol, dove Berlusconi deve rispondere di concorso in rivelazione nel segreto d’ufficio in riferimento alla talefonata Fassino-Consorte.
D
DELL’UTRI
È in corso a Palermo il nuovo processo d’appello al senatore Pdl Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Il pg ha chiesto 7 anni. Ossia la conferma della precedente condanna inflitta in appello e poi annullata, con rinvio, dalla Cassazione.
F
FILOBUS ROMA
Otto indagati, tra i quali l’ex ad dell’Ente Eur, Riccardo Mancini, manager legato al sindaco di Roma, Gianni Alemanno (Pdl). La Procura della Capitale, ritiene sia stata pagata una tangente da 800mila euro da Roberto Ceraudo, ex ad di Breda Menarini, a Roma Metropolitane per la fornitura di 45 filobus. Secondo i riscontri investigativi, parte della tangente sarebbe servita a «pagare la politica romana». Mancini, nel corso dell’interrogatorio, ha ammesso di aver percepito una tangente da 60mila euro, in quanto sarebbero stati noti i suoi presunti rapporti con i gruppi di potere.
FINMECCANICA
Giuseppe Orsi, presidente e ad di Finmeccanica, e Bruno Spagnolini, ceo di Agusta Westland, sono stati arrestati martedì nell’ambito di un’inchiesta della procura di Busto Arsizio, su presunte tangenti per la vendita di 12 elicotteri all’India: l’accusa è di corruzione internazionale. Nell’ipotesi originaria dei pm partenopei vi sarebbe stata una quota destinata al mondo politico, in particolare ambienti vicini a Lega Nord e Comunione e Liberazione.
L
LUSI
Associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita. Soldi del partito, oltre 23 milioni, finiti in società create ad hoc, anche all’estero. È l’accusa principale con cui il gup di Roma ha rinviato a giudizio Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita, attualmente agli arresti domiciliari in un convento in Abruzzo. Processo il 25 febbraio.
M
MAUGERI
L’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni (Pdl) è accusato dalla procura di Milano di corruzione e associazione per delinquere, nell’ambito delle inchieste sulle cliniche Maugeri di Pavia e San Raffaele di Milano. I Pm hanno chiuso martedì le indagini: Formigoni sarebbe tra i promotori dell’associazione che avrebbe consentito alle due fondazioni di ricevere agevolazioni per oltre un decennio. Il tutto in cambio di favori e varie «utilità». Nel caso Maugeri, le «utilità» ammonterebbero a 8 milioni.
MPS
Dieci indagati per l’acquisizione di Antonveneta da parte della Monte dei Paschi di Siena. Tra loro figurano l’ex presidente della banca, Giuseppe Mussari, e Antonio Vigni, vice direttore generale. Al momento nell’indagine non ci sono politici indagati ma sono storici i rapporti della Fondazione con il Pd (prima Ds e Pci), mentre risultano contatti anche con esponenti del Pdl.
R
RIMBORSI (AI CONSIGLIERI REGIONALI)
Le «spese pazze» di Franco Fiorito, ex capogruppo Pdl nel consiglio regionale del Lazio, hanno dato la stura a inchieste in 10 Regioni sui costi della politica. Fiorito è accusato di peculato per aver intascato circa un milione e 400 mila euro dei fondi destinati al gruppo consiliare. Stessa accusa di peculato anche per il consigliere regionale dell’Idv nel Lazio Vincenzo Maruccio. In Lombardia indagati 62 consiglieri della maggioranza di centrodestra e 29 d’opposizione. Il reato contestato è sempre peculato in relazione ai rimborsi spese delle due ultime legislature (dal 2007 a oggi). Indagini sui fondi destinati ai gruppi consiliari anche in Basilicata, Campania, Sardegna, Sicilia, Emilia-Romagna, Piemonte, Marche, Molise.
S
SANITÀ PUGLIESE
Una condanna a quattro anni (tre condonati per l’effetto indulto) per l’ex ministro ed ex governatore della Regione Puglia, Raffaele Fitto. Il politico, capolista Pdl in Puglia alla Camera, tra il 2004 e il 2005 (quando era governatore) avrebbe percepito una tangente dall’imprenditore nella sanità, Gianpaolo Angelucci, per dare la gestione di 11 Residenze sanitarie assistenziali in Puglia. Due inchieste della Procura di Bari avrebbero poi svelato sospetti sistemi clientelari nella Giunta regionale di Nichi Vendola. Sandro Frisullo, ex vice governatore del Pd, è stato già condannato – in concorso col faccendiere Gianpaolo Tarantini – a due anni e otto mesi, per sospette corruzioni all’Asl di Lecce. Alberto Tedesco, senatore del Pd ed ex assessore alla Sanità pugliese con Vendola, è accusato di aver gestito un’associazione per delinquere per condizionare gare d’appalto delle Asl pugliesi.
SISTEMA SESTO
Si aprirà a Monza il prossimo 13 maggio il processo con rito immediato per Filippo Penati, l’ex sindaco di Sesto San Giovanni ed ex presidente della Provincia di Milano (nonché già responsabile della segreteria politica del segretario del Pd Pier Luigi Bersani), imputato per un presunto giro di tangenti in cambio di concessioni edilizie sulle aree ex Falck e Marelli.
T
TARANTINI
Dai rapporti col centrosinistra in Puglia, il faccendiere Gianpaolo Tarantini arriva all’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. È quanto ha accertato l’inchiesta Escort, appena giunta a processo davanti al Tribunale di Bari. Tarantini, tra settembre 2008 e febbraio 2009, avrebbe condotto tra palazzo Grazioli e villa Certosa, 25 escort per allietare i party erotici di Berlusconi.