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 2013  febbraio 14 Giovedì calendario

VATICANO, IL BILANCIO CHIUDE CON 50 MILIONI DI UTILE

Una riunione della Commissione cardinalizia di Vigilanza dovrebbe tenersi il 20 o 21 febbraio. Ieri sarebbe stato annullato l’appuntamento del 26 e messo in preallerta un vertice qualche giorno prima del 23, giorno di scadenza dell’organismo formato da cinque cardinali, che vigila sullo Ior. Oltre a procedere al suo rinnovo, su proposta del presidente Tarcisio Bertone, la nuova Commissione dovrebbe approvare il bilancio 2012 della banca del Vaticano, da nove mesi retta in prorogatio dal vicepresidente Ronaldo Hermann Shmitz, a seguito della rimozione di Ettore Gotti Tedeschi.
Lo Ior, secondo quanto Il Messaggero è in grado di rivelare, chiude il rendiconto 2012 con circa 50 milioni di utile, più o meno stabile rispetto ai conti 2011. La struttura del resoconto dell’istituto situato nel Torrione V è comunque diversa da quella delle società italiane. La massa in gestione si attesta a 5 miliardi e sono il frutto di 33 mila conti correnti. Questi i numeri dell’attività dell’istituto finora coperti dal massimo riserbo.
ORGANI IN SCADENZA
Buona parte dei profitti, rivenienti da investimenti finanziari effettuati su scala internazionale, sono destinati al Papa che decide come utilizzarli al pari dell’Obolo di San Pietro che raccoglie le offerte dei fedeli.
La Commissione di Vigilanza rassomiglia a un consiglio di sorveglianza nella governance duale europea comprendente il consiglio di gestione che, nello Ior, è il Consiglio di Sovrintendenza, composto oggi da quattro membri, di cui uno solo italiano: Antonio Maria Marocco, già notaio torinese, avvocato, fresco presidente della fondazione Crt.
Manca il quinto, appunto il presidente che Bertone, come ha annunciato due giorni fa, in occasione del ricevimento per i Patti Lateranensi, intende nominare presto. Il segretario di Stato uscente, visto che decadrà dalla carica con le dimissioni di Papa Benedetto XVI il 28 febbraio, vuole comunque fare un blitz.
IL RIMPASTO
L’organo gestionale è anch’esso in scadenza, tra alcuni mesi. Nonostante tutto, però, Bertone va avanti spedito, anche se in molti dubitano sulla riuscita del suo piano. Il segretario di Stato ha in mente un europeo. «È plausibile che nei prossimi giorni vi sia la nomina del Presidente dello Ior», ha confermato ieri padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana. Le grandi manovre comunque sono in corso anche se l’ultima parola sarà di Papa Ratzinger.
Ed è per questo che c’è scetticismo su una nomina rilevante a pochi giorni dalla fine del Pontificato.
Anche se c’è un precedente. Il predecessore di Bertone, Angelo Sodano, nel 2006, nominò monsignor Piero Pioppo prelato dello Ior.
Piuttosto l’accelerazione di Bertone potrebbe porre le basi per una mediazione che tornerebbe utile al segretario di Stato: rinnovare la Commissione di Vigilanza con la sua conferma per cinque anni al vertice.
Bertone vorrebbe compiere un rimpasto, sostituendo Attilio Nicora, suo avversario nel defenestramento di Gotti Tedeschi, con il cardinale Domenico Calcagno.
E togliere il cardinale francese Jean-Louis Tauran per inserire Giuseppe Versaldi, capo degli uffici affari economici, l’equivalente della nostra Corte dei Conti. Ma la partita è tutta aperta.