St. E., Il Sole 24 Ore 13/2/2013, 13 febbraio 2013
LE PRESSIONI SU EX MAGISTRATI, CSM E GIORNALI
Un’attività intensa. Forse inopportuna in presenza di un inchiesta penale a suo carico, quella di Giuseppe Orsi nei confronti di giudici, magistrati e giornalisti. Un’attività, protrattasi sino al dicembre del 2012 che il suo difensore Ennio Amodio ha minimizzato come il mero «frutto di un equivoco», ma che per il gip Luca Labianca ha assunto il significato di un tentativo di inquinamento delle prove. La scelta di nominare due ex presidenti di corte d’Appello Giuseppe Grechi e Manuela Romei Pasetti, quali presidente e componente dell’organo preposto all’applicazione della legge 231 del 2001 sarebbe stata - per il giudice – funzionale anche ad altro. A cosa? Dopo la decisione della Procura Generale della Cassazione di spostare l’inchiesta da Napoli agli uffici di Busto Arsizio (allora privi di un procuratore capo), gli indagati videro applicato a Busto Arsizio e incaricato delle indagini il pm Eugenio Fusco, esperto in reati finanziari avendo rappresentato l’accusa, tra l’altro, nei processi Antonveneta e Parmalat. Scrive il Gip: «Visto l’impulso dato all’attività investigativa dall’ufficio requirente, i prevenuti (sic) si attivavano tramite proprio detti ex magistrati (...) nell’auspicio di ottenere la copertura del posto con magistrato diverso da quello che, inviato come facente funzioni, si era a loro giudizio mostrato eccessivamente zelante nella trattazione della pratica». Una pressione esercitata anche sull’organo di autogoverno della magistratura, il Csm che, in serata ha diramato un comunicato in cui si precisa che «Allo stato non risulta nessun coinvolgimento di consiglieri o magistrati del Csm nella vicenda in questione». Al comunicato è seguita una dichiarazione del presidente dell’Anm Rodolfo Sabelli che ha chiarito come: «Qualsiasi forma di pressione proveniente da singoli o da gruppi più o meno occulti, va rifiutata e respinta con fermezza. L’esercizio dell’autogoverno è un valore irrinunciabile». Peraltro Orsi era attivo anche nel pressing sui Media. In un’intercettazione registrata il 24 novembre del 2012 tra il Chairman e Ceo di Finmeccanica e il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, Orsi si lamentava per il trattamento severo riservato da IlSole-24Ore al gruppo Finmeccanica. Sperando di ottenere dai vertici di Confindustria interventi in qualche modo riparatori. Orsi dice che ciò sarebbe avvenuto spesso: «In tutti questi giorni – però oggi ritengo che abbia superato il limite –. Cioè il giornale che mi attacca di più è il Sole. (...) Ho veramente fatto fatica e non te ne avevo voluto parlare. (...) E tra l’altro oggi mi dà ancora più fastidio, inoltre, non attacca tanto me quanto la società e finisce dicendo "la barca affonda". Allora io penso ai miei settantamila dipendenti che leggono sul Sole un’affermazione di questo genere». «Io non sono mai voluto intervenire su sta roba però sono ormai quattro mesi che lui, tutti gli articoli in (sic) fianco al mio nome lui aggiunge sempre "indagato". Cosa che non è poi necessario ripetere tutte le volte». Squinzi, dal canto suo, promette a Orsi di intervenire presso la direzione. Osserva il Gip, anche a proposito di questo episodio: «Da quanto premesso è indubbio che il mancato intervento di natura cautelare avrebbe riflessi gravissimi per la genuinità delle indagini e per la raccolta delle ulteriori prove stante la già avvenuta ricerca degli indagati, in particolare di Orsi Giuseppe, di intralciare la stessa funzionalità dell’ufficio del pm che procede nei suoi confronti».